Il capo degli estremisti

Ho visto solo martedì sera a Ballarò le immagini di Berlusconi di qualche giorno fa in cui dice delle cose che mi erano sfuggite, per mia indisposizione a prestare orecchio alla quota quotidiana di pagliacciate del PresdelCons. E anche questa la rubrico nella stessa categoria, e penso che di altro dobbiamo occuparci. Però. A questo giro Berlusconi ha detto:

«questi signori della sinistra sono antropologicamente diversi da noi»

Passo indietro. Io tutto il repertorio di accuse nei confronti di parte della sinistra che si sentirebbe “superiore” – la roba della “diversità culturale” e della “superiorità morale” e del “razzismo antropologico” – l’ho sempre trovato una montagna di fregnacce. Ne ho scritto più diffusamente in Un grande paese, ma è solo un inghippo dialettico mescolato a un complesso di inferiorità nella retorica di alcuni commentatori e intellettuali di destra. Però troverei imbecille una pubblica rivendicazione di diversità e separazione da parte di persone di sinistra che poi applaudano i richiami all’unità del presidente Napolitano.
Invece Berlusconi fa questo: tira una riga in mezzo e, salto di qualità, dice persino “noi siamo migliori di loro, antropologicamente“.  Lo trovo imbecille e sventato, ma di nuovo, Berlusconi è da tempo oltre la soglia del discutibile.
Quelli che discuto e di cui non ho visto editoriali indignati sono i suddetti commentatori della scuola faccio-le-pulci-alla-sinistra-che-mi-urta. Non faccio nomi (loro lo sanno e voi anche), ma chiunque abbia mai rinfacciato alla sinistra-macchietta dei suoi sogni quelle cose là – “diversità culturale” e “superiorità morale” e “razzismo antropologico” – e non abbia detto una sillaba sulla rivendicazione di Berlusconi, ha guadagnato un’ulteriore dose di inferiorità morale.

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25 commenti su “Il capo degli estremisti

  1. leorotundo

    Berlusconi, la Moratti, la Santanchè hanno detto e fatto cose enormi, impensabili, convinti che alla maggioranza degli italiani queste cose piacessero. Hanno avuto dalla loro la tolleranza ed a volte la complicità della stampa moderata che ha rinunciato a svolgere il proprio ruolo civile. Evidentemente nella campagna elettorale a Milano è stato finalmente toccato il fondo ed a quel punto non restava che risalire.

  2. george kaplan

    Luca, voi stessi avete riportato, qualche mese fa, la stessa frase in bocca a Prodi: “Io sono antropologicamente diverso da Berlusconi”.
    Vale, oggi, esattamente quanto detto allora.

  3. Raffaele Birlini

    Ma cosa dici? Cosa c’entra Berlusconi? Quando si parla di sentirsi superiori non ci si riferisce ai politico di professione. Chi si crede superiore è la persona qualunque che anche se non ha studiato mai niente in vita sua, anche se non sa di cosa sta parlando, anche se sta ripetendo a pappagallo le parole d’ordine della propaganda, ecco, quella persona se è di sinistra si sente autorizzata a sentirsi nel giusto, a trattare con sufficienza se va bene, con aggressività se va male, chi dissente, chi non la pensa come suggerisce il partito e non si adegua e si conforma.

    Guarda il referendum sull’acqua. Dirigenti nazionali del PD hanno detto esplicitamente che si sono accodati all’opinione imposta dalle frange estremiste, irredentiste, più impegnate, attiviste, extraparlamentari, la base, chiamala come vuoi la deriva che impedisce al PD di soggiacere alla prepotenza tipica del buzzurro ideologizzato. Hanno deciso di non spiegare le ragioni del ‘no’ perché ‘troppo difficile da spiegare’ (http://www.qdrmagazine.it/2011/4/26/11_marattin.aspx), e perché ‘ormai era troppo tardi’.

    Lo stesso per il nucleare, quanti nel PD sanno che senza nucleare non rispetteremo accordi di Kyoto e tacciono per convenienza? Sanno che sole e vento non bastano ma taccio per la solita meschina convenienza di bottega. La furberia diventa sottomissione all’elettorato e in questo hai ragione a dire che di superiorità il PD non ha niente, non ha nemmeno la spina dorsale necessaria a per studiare e imporre una linea ai suoi elettori sfruttando persone e intelligenze selezionate con criteri meritocratici al suo interno. No, preferisce cavalcare l’onda, la tigre direbbe qualche nostalgico del libretto rosso, con atteggiamento profittatore che condanna il paese a visioni di breve periodo, alla politica tappabuchi, a pratiche clientelari, al ricatto delle mode culturali.

    La responsabilità della superiorità morale della sinistra è sì da attribuirsi al partito ma si realizza nei singoli elettori. La strategia del ‘voi valete’ della pubblicità dei cosmetici, la tattica del lui è brutto sporco e cattivo perché non attua politiche orientate alla spesa quando tutti sanno che anche se volesse non potrebbe da quando l’Europa ci mette lacci e vincoli di bilancio e l’economia non solo non tira ma rischia il crollo. Chi è che si sente così paladino del bene contro l’esercito del male da andare nelle piazze, in strada, ora anche sui tetti a far casino e pretendere che si faccia qualcosa altrimenti spacchiamo tutto? Chi è che ha i milioni in banca in svizzera o a montecarlo e si vuole far volere bene dalla sinistra mischiandosi ai poveracci veri, concerti, dischi, libri, trasmissioni in tv, comici, chi sono questi qua? I benefattori coi soldi degli altri, gli altruisti del dopocena? Sono di destra forse?

    Per cui cosa c’entra Berlusconi? Guardati intorno, fai un esperimento pratico: vai su facebook, twitter, dove ti pare e scrivi qualcosa che sia chiaramente neanche di destra ma semplicemente non di sinistra. Tu stesso appena esci dal seminato di tanto così ti saltano addosso in cento. In quanti ti saltano addosso se scrivi roba di sinistra? Se sei di sinistra ti senti meglio, dovrebbe essere consigliato come terapia dagli psicologi: contro la povertà, per la giustizia, per la pace nel mondo, contro l’inquinamento, per servizi statali e gratuiti per tutti. Mi sembra l’elenco dei desideri di miss universo quando la intervistano sul palco.

  4. sentiunpo

    @george kaplan
    Non confondere le carte
    Il confronto uno-a-uno è una cosa; si fa spesso, magari sbagliando i giudizi, ma è assolutamente legittimo.

    Il confronto molti-a-molti, o peggio ancora tutti-a-tutti è una puttanata in partenza.
    “Tutti gli elettori del centro-destra sono …”
    “Tutti quelli di sinistra sono …”

    A proposito, se volete rotolarvi dalle risate vi consiglio di leggere i commenti dei lettori del Giornale sulla vittoria dei grillini.
    Leggere un tifoso del berlusca che da del “telepredicatore” a Grillo è una roba che mai avrei immaginato di leggere.
    O leggerne un altro che scrive che “avendo lavorato in televisione Grillo sa catturare gli spettatori, pardon elettori”, non ha prezzo.

  5. spago

    Berlusconi è così: non ha il senso del pudore, della coerenza, dell’onestà intellettuale. E non perchè è cattivo.. perchè è semplicemente superficiale, che è peggio.. Un giorno si lamenta della spocchia di quelli di sinistra che hanno guardato sempre lui e i suoi elettori come dei subumani, come dei poveracci, e si son sentiti sempre superiori. Il giorno dopo dice che lui e i suoi sono antropologicamente migliori, che lui e i suoi godono a fare il bene e i signori della sinistra godono a fare il male (testuali parole ha detto anche questo poco tempo fa). E mentre lo fa è convinto di quel che dice, come è convinto di essere un moderato e di essere liberale. In realtà è così superficiale da non esser davvero nulla. Se non una patacca. Il suo garantismo è fasullo e a fasi alterne. Il suo liberalismo ha piazzato Tremonti all’economia. A Milano dice che Pisapia era un estremista, a Roma non si è fatto problemi del genere con Alemanno.. ma se facciamo uno screaning a chi negli anni 70 era vicino a certi ambienti di estrema sinistra e di estrema destra, dovremmo espellere tante di quelle persone dalla nostra politica.. ed è evdente che questo ragionamento da quello di Mangano o della P2 è ridicolo. Non ha senso rinfacciarsi vecchie frequentazioni, le persone si valutano per quel che sono oggi, non le si impicca a qualcosa fatto vent’anni prima: un garantista e un liberale lo saprebbe! Lui che ha sempre rinfacciato “la sinistra non rispetta l’avversario, con loro è impossibile un confronto civile”, non ha mai rispettato a sua volta. E non rispetta neppure un borghese, moderato, gentile, come Pisapia. Ma per di più Belrusconi esprime ancora una concezione dell’elettorato diviso in “noi” e “loro”, come se l’elettore appartenesse a un partito: gli elettori sono uomini liberi, non appartengono a nessuno se non a sè stessi, e non votano sempre lo stesso partito e neppure sempre dalla stessa parte. Perciò non esiste noi e non esiste loro: bisogna rivolgersi a tutti e convincere tutti.
    E c’è un’altra balla che gira in queste ore: i toni sono uguali da ambo le parti, è normale alzare i toni e tirare fuori di tutto in campagna elettorale, non c’è niente di strano nell’usare il passato dei candidati.. certo; è perfettamente legittimo usare gli argomenti che più si preferisce (purchè non siano calunnie), ma c’è chi sceglie certi argomenti e chi no: buona parte del centrodestra da Berlusconi, alla Santanchè, da Sallusti, a Feltri, sceglie legittimamente il “fango”. Pisapia ha un altro stile. Detto che sono due stili legittimi, visto che siamo in democrazia, alla valutazione di legittimità segue un giudizio politico: il modo in cui il centrodestra sta conducendo questa campagna fa schifo! e non è un obbligo, è una scelta, e quindi ne sono responsabili!

  6. mario.deprospo

    Luca, sabato al salone del libro (fortuitamente mi sono lì ritrovato) con Michele Serra parlavi di “Tavoli tondi e tavoli quadrati”…forse questo voto è anche un segnale dei cittadini, stanchi di questo modo di impostare il dibattito pubblico del nostro paese.

    PS. Mi hai quasi convinto ad acquistare il tuo libro

  7. micantino

    però dobbiamo anche decidere cosa fare da grandi.
    Bisogna continuare ad andare a fare i puntigliosi dietro alle fregnacce del PersDelCons oppure dobbiamo fare “altro”?

  8. ilmetapapero

    Ma quindi i “moralmente inferiori” esistono? Giusto per capire, perche’ poi “antropologicamente diversi” e’ giusto un passetto oltre all'”inferiorita’ morale”

    PS se B. mi da’ dell'”antropologicamente diverso” vado fiero del complimento

  9. piti

    Dopo vent’anni che mezza Italia vede le cose in un modo e l’altra mezza vede le stesse cose nel modo opposto, non mi pare un’affermazione temeraria parlare di diversità antropologica. Anche tralasciando se questa diversità implichi anche una superiorità di qualcuno su qualcun altro, è ovvio che la psicologia profonda, i cd valori, insomma se non tutto quasi tutto divide che vota di qua da chi volta di là. Non vedo lo scandalo.

  10. iaracolonna

    Luca, a rigor di logica Filippo Facci appartiene all’ultimo gruppo che hai citato. Ci sei andato pesante!

  11. uqbal

    Falli, i nomi, invece. Perché una delle ipocrisie italiane, tipo quelle di cui parli nel tuo libro, è proprio quella del “chi deve capire capisca”.

    Invece nessuno capisce niente, perché una affermazione del genere è intrinsecamente poco chiara. E’ fatta per essere ambigua.

    A chi non è capitato un capo (nel mio caso una preside, anni fa) che buttasse il sasso nello stagno dicendo “Colui a cui mi rivolgo ha capito…”?

    Beh, il senso di quella frase non è la “gentilezza”, ma costringere tutti a sentirsi un po’ colpevoli, ma proprio tutti, nessuno escluso.

  12. mico

    Birlini pone un problema che mi è caro: quello della sinistra come superstizione. Indubbiamente le idee nascono come eresie e muoiono come supersitizioni, ed è normale che ci sia un’involuzione nell’ortodossia,
    Per questo io diffido sistematicamente di posizioni ideologiche in cui al centro non ci sia l’uomo. Se si tiene l’uomo e la sua legittima ricerca della felicità e della realizzazione al centro della propria azione diventa difficile sbagliarsi. Se viceversa sono i libri, le autorità riconosciute o le idee dominanti a orientare il pensiero allora sono guai.
    Mi pare che questo vada detto con chiarezza, dopo la caduta del muro e il tracollo delle incastellature del secolo scorso che hanno fatto tanti danni negli anni ’60, storcendo lo “I care” degli studenti americani nelle badilate fra stalinisti e trotzkysti, fino all’azione violenta di individui convinti di essere avanguardia. il caso estremo di cosa succede quando lo scontro è fra entità astratte e l’uomo è solo un ingranaggio della macchina.
    Se non si mette al centro la persona e il suo diritto alla libertà e alla ricerca della felicità, non si capisce più che cosa può voler dire essere di sinistra, se non confrontando le idee con le idee campione e verificando l’allineamento.

  13. Oneiros

    A volte leggendo i commenti su il post e blog affini mi sorge un dubbio: certi commenti non ricevono risposta perchè l’utenza non vuole “feed the troll”, o all’inverso perchè si concorda?

    Spero nella primas opzione, ma sono sempre stato un tipo pessimista.

  14. alexmeia

    Capisco che se uno di mestiere fa il giornalista è costretto ad ascoltare, prendere nota e commentare qualsiasi idiozia detta da un primo ministro. Però, davvero, dovremmo smetterla di occuparci di quello che dice Berlusconi. Quell’uomo non dice mai qualcosa per esprimere un’idea, un concetto, un’opinione. Quell’uomo parla solo per vendere, e dice quello che i sondaggi, i suoi consiglieri o magari il suo istinto gli suggeriscono che conviene dire in quel momento. Analizzarlo come fenomeno va benissimo, ma le sue parole non hanno mai avuto nessun valore, così come non hanno valore le parole degli spot pubblicitari al di fuori del loro obiettivo di rendere accattivante un prodotto. Perché sprecare il proprio tempo a commentare le uscite di uno che gioca a un altro gioco, un gioco in cui non c’è posto per idee e opinioni degne di questo nome?

  15. spago

    Più breve: non c’è nessuna diversità antropologica, perchè non esistono noi e loro. L’elettorato è fatto di persone che fanno di volta in volta la loro scelta che non è sempre la stessa. Ciascuno di noi (o la gran parte) avrà nella sua storia voti diversi immagino. La maggior parte delle persone non “appartiene” a un partito, ma decide a ogni elezione cosa votare. Non c’è nessuna diversità antropologica, capisco che per qualcuno sia difficile da accetare, ma non c’è..

  16. piti

    Io stento a credere, e a conoscere, gente che passa con voto da sinistra a destra, o viceversa. Come si possa votare ieri Berlusconi e oggi Bersani, per semplificare. E forse è questo che è difficile da accettare: che a un voto corrisponda una visione (più o meno coerente) della vita, quella propria e quella propria.

  17. segnaleorario

    Quindi, praticamente, non dovrei sentirmi moralmente superiore a un evasore fiscale? O a Scilipoti? Quindi non dovrei sentirmi culturalmente superiore a uno che ride quando sente una barzelletta di Berlusconi? Quindi non dovrei sentirmi culturalmente superiore a Gasparri (o La Russa)? Vabbè, ci provo ma non garantisco. In linea di massima, credo sia quasi impossibile.

    Mentre al commentatore numero 18, Spago, vorrei dire che credo di aver perfettamente capito il suo modo di pensare e di intendere la politica. Spago, dì la verità, tu il candidato lo scegli dal colore della cravatta. Ho indovinato? (lo so, sono uno antropologicamente diverso e cioè uno proprio stronzissimo, lo ammetto e così ti evito anche di rispondermi con tante brutte parole…)

  18. piti

    Io desidero essere antropologicamente diverso, e lo sono, da chi apprezza e crede a Giornale, Libero e Rete4. O anche solo da chi non considera grave la disinformazione effettuata in nome e per conto di B e del PdL.

  19. spago

    @segnaleorario sì infatti è così io il candidato lo scelgo dal colore della cravatta.. perchè secondo te a sinistra non ci stanno gli evasori fiscali? e Scilipoti non viene forse dall’Idv? Allora com’è possibile se chi sta di qua dalla barricata è antropologicamente diverso? è avvenuta una mutazione antropologica nel momento in cui Scilipoti è passato da un cabaret all’altro? e com’è che per es. nell’elettorato di Grillo o del terzo polo confluiscono ex elettori di sinistra e di destra, se c’è tutta questa antropologica differenza? e com’è che molti sono passati dal votare a sinsitra al votare Lega, non ci sarebbe dovuta essere un’incompatibilità antropologica? Ma hai notato che tu e Silvio siete simili nel rinfacciarvi l’un l’altro di essere antropologicamente diversi? e soprattutto sai cosa vuol dire antropologicamente? sai che non vuol dire moralmente, nè culturalmente? Morale, cultura, antropologia.. tre concetti diversi.. e infine, perdonami, non ho capito perchè ti dai dello stronzo da solo..

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