Il successo di Drudge Report

Nel 2011?, direte voi. Ancora me’ stai a Drudge? Beh, David Carr ha scritto sul New York Times dell’immutato successo del sito di news-gossip americano reso celebre dagli scoop su Monica Lewinski e poi dimenticato nel resto del mondo. In realtà Drudge Report va ancora fortissimo, grazie a una miscela di sapiente aggregazione di news, titolazione sensazionalistica e ricchezza di links: grazie ai quali, racconta Carr, fornisce una mole di traffico ai maggiori siti di news che è seconda solo a quella offerta da Google, e supera invece Facebook.

Tutto il resto è rimasto uguale: nessun ridisegno, nessuna riprogettazione, niente lavoro di SEO, nessuna ricerca di altri servizi. Sito povero, essenziale: e titoli che invogliano a cliccarci sopra. Dopo di che, il Washington Post è intervenuto per dire che i dati dell’istituto Pew Research non sono corretti ed esagerano il traffico fornito da Drudge (15%, si dice), che dovrebbe essere intorno al 2,5%. Che comunque non è poco, su numeri di quelle dimensioni, per un sito di cui nessuno si ricorda.

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