Woodcockleaks

È impossibile – fatte le dovute proporzioni – non associare quello che sta accadendo con le intercettazioni e i verbali dell’inchiesta Bisignani a quello che succedeva nei primi giorni del Cablegate Wikileaks: in entrambi i casi i giornali si sono trovati tra le mani una massa enorme di documenti e informazioni sui temi più vari con cui riempire ogni giorno pagine e ricostruire storie lontane e diverse, o darne abbozzi. La corruzione in Kazakistan, il siluramento della Busi, Guantanamo, Scaroni e Berlusconi, eccetera. E in entrambi i casi i giornali hanno potuto scegliere se prendere quei documenti, verificarli, fare inchieste, mettere insieme i pezzi, usarli come tracce, trovare altre informazioni, ricostruire, oppure pubblicarli e lasciare che i vuoti si riempissero da soli.

Quando hanno fatto nel secondo modo, è un’altra cosa interessante, si sono fatti aggregatori: selezionando e riassumendo contenuti altrui, facendosi filtro e tramite del lavoro “giornalistico” fatto dalle intercettazioni delle procure. Tutto si sta confondendo, molto.

p.s. poi c’è quel dettaglio che i documenti di Wikileaks erano stati rubati, mentre quelli di Woodcock si sono mossi assai più spontaneamente.

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7 commenti su “Woodcockleaks

  1. Pingback: links for 2011-06-23 | Champ's Version

  2. Massimo

    Eh, Direttore, io apprezzo questo suo tentativo di riportare il giornalismo italiano su binari, non dico di serietà anglosassone, ma almeno di decenza. Poi, però, vado sul sito di Rep e trovo da scaricare il post-it contro la legge bavaglio, quella che ci impedirebbe di sapere quello che si dicono al cellulare Briatore con la Santanché. Eh, Direttore, io la sostengo pure, ma non è che lei, ed io, anche, non lo sappiamo ma siamo verdi ed abbiamo il naso a tromba?

  3. unespressoprego

    E’ una questione serissima. Ma io sono il solito stronzo forcaiolo, e vedo che la situazione in cui il potere pro/para/semi/sotto/berlusconiano ha cacciato il notro paese è terribile. E allore che si fa, si fa “noblesse oblige”? o l’Aventino? o la turris eburnea? Non è meglio lottare con armi adeguate e rimandare le riflessioni sull’estetica giornalistica a dopo?

  4. unespressoprego

    PS. E ho l’impressione che tra vent’anni ci sarà solo da ringraziare la corazzata Repubblica-Espresso per le sue battaglie odierne, unico argine allo strapotere berlusconiano. Altro che mielismi e debortolismi vari.

  5. Massimo

    Quando lo strapotere berlusconiano non ci sarà più, rimarrà questa merda di informazione profondamente illiberale. E sarà come la parabola della gallina spennata al vento.

  6. unespressoprego

    @ Massimo:
    Per come la vedo io, il fallimento del centrosinistra italiano degli ultimi dieci anni ha lasciato un grande vuoto, ed è li che Repubblica-Espresso si sono inseriti, assumendo un ruolo politico e tentando di riempirlo questo vuoto, piaccia o non piaccia. Per me è stata una mossa poco elegante ma molto necessaria. Sono abbastanza certo che, se è vero come spero che Pd & Co. stanno rialzando la testa, di qui a pochi anni Repubblica-Espresso riassumeranno toni meno belligeranti: molto semplicemente, perché ci saranno dei partiti forti a fare la politica di centrosinistra, e il vuoto sarà colmato. Troppo ottimista?

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