Le pubblicità del nuovo canale televisivo sul digitale terrestre che si chiama Vero generano due tipi di reazioni, con il loro investimento sui “volti noti” di Marco Columbro, Marisa Laurito, Corrado Tedeschi e Laura Freddi. Da una parte sei commosso ed emozionato a ripescare ricordi negli angoli dei tuoi fondamenti culturali giovanili, proprio perché suonano dimenticati e lontani, superati dal cambiamento del mondo e dal tuo. Dall’altra ti dici che forse così superati non sono, se occupano tuttora pagine sui giornali e sono l’immagine di un nuovo canale televisivo che riterrà ci siano ancora cospicui pubblici per quella televisione lì.
Ma una terza riflessione, più generale ancora, è questa: “quella televisione lì”, in realtà è la stessa televisione che ha continuato a occupare gran parte dei palinsesti delle reti maggiori, mostrando come unico eventuale cambiamento un suo scadimento in termini di contenuti, temi, e indulgenza nei confronti delle peggiori curiosità di noi spettatori. E quindi appare del tutto normale che una nuova rete decida di riproporre la stessa cosa e affidarla a quelli che l’hanno saputa fare dignitosamente per anni, mettendosi in competizione con le reti più importanti. Se nessuno inventa niente, in tv, non c’è soltanto spazio per le invenzioni, come si dice ritualmente: c’è anche evidentemente un sacco di spazio per le solite vecchie cose.
mi ritrovo molto nelle considerazioni di questo post:niente di nuovo sul fronte “digitale”…