La cooptazione è nella Costituzione

Alessandra Moretti – portavoce della campagna Bersani per le primarie e vicesindaco di Vicenza – ha saggiamente smontato un luogo comune e motivo di indignazione a comando: quello che vede il male dei mali nella “cooptazione” in quanto tale, a prescindere dai suoi criteri. Ne avevo scritto così in Un grande paese.

Negli anni passati in Italia si è molto criticata la cooptazione. Abbiamo chiamato così il sistema per cui qualcuno accede a posti di più o meno grande responsabilità o rispettabilità, in quanto scelto da qualcun altro che abbia il potere di promuoverlo. E pensando che questo generico procedimento fosse responsabile di ogni mancato apprezzamento del merito, abbiamo stabilito che il problema fosse la cooptazione. Abbiamo associato un significato fortemente negativo a una parola che si riferisce genericamente alla scelta di qualcuno, senza farci domande sui criteri effettivi di quella scelta. Ogni promozione è diventata cooptazione, ogni cooptazione scandalo. Abbiamo convenuto che la radice da estirpare fosse la cooptazione, senza riflettere sul fatto che sistemi di cooptazione rendono efficaci istituzioni, comunità e aziende da sempre, e che persino la Costituzione prevede la cooptazione rispetto a diversi poteri dello Stato: indicando che si diventi ministri, o assessori, per cooptazione. Abbiamo discusso di: cooptazione. Abbiamo discusso di una parola. E tutto quel che abbiamo concluso è: la-cooptazione-è-sbagliata.

E oggi Moretti condivide, con ragioni personali ma ben fondate.

Meritocrazia e cooptazione (o nomina) non sono concetti  necessariamente in conflitto tra loro. All’interno di un’organizzazione, sia economica che sociale, alcuni incarichi sono assegnati per via elettiva altri per via concorsuale e altri ancora tramite nomina o cooptazione. I meriti, le qualità, le doti per cui viene nominato un dirigente sono sempre oggettivi?  Si può parlare di meritocrazia? Credo che buon capo, come un buon dirigente si possano valutare anche sulla base della qualità dei collaboratori di cui scelgono di avvalersi, ma rimane pur sempre un metodo discrezionale. Anche il nostro attuale Premier ed i Ministri della nostra Repubblica sono dei cooptati.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

16 commenti su “La cooptazione è nella Costituzione

  1. valeriofiandra

    Sono d’accordo: l’anima anti meritocratica che popola il linguaggio e gli istinti nazionali, e particolarmente quelli degli oppositori a prescindere ha trovato facile sponda nella pratica comune, di politici e altri nominati, di cooptare, però, anche loro a prescindere. Va inoltre osservato che, se non è debitamente controllato e valutato, spesso e bene, il merito dei cooptati meritevolmente, spesso finisce a ‘cerchi magici’ ( non solo la Lega, eh… ) dove i membri si sostengono a vicenda , e che creano nei Capi che li hanno scelti problemi di dipendenza. Quando una élite , una vera però , sa mantenere costante il controllo, su sè stessa innanzi tutto, le cose funzionano meglio.

  2. alessandro chiarini

    Non sono d’accordo. Secondo me c’è un’ambiguità in quello che definiamo cooptazione e questa ambiguità può portare a degenerazioni, come l’esempio di Moretti (chiaramente il Consiglio dei Ministri NON è cooptato). Secondo me la cooptazione (ovvero il procedimento di elezione in un collegio INTERNO al collegio) è per definizione povero di trasparenza. Chiaramente la scelta di figure non all’altezza non è un problema del metodo con cui lo si sceglie, le recenti vicissitudini politiche hanno ampiamente dimostrato che si può essere inadatti e scelti per votazione (e qui concordo con il senso del post). Tuttavia la presenza di metodi non trasparenti per la selezioni di organi direttivi nel pubblico è un problema che si potrebbe risolvere limitando la durata dei mandati o sottoponendo quei membri del collegio a periodiche verifiche.

  3. pifo

    A me risulta che in Italia, negli ultimi anni, non si sia criticato tanto l’antichissimo strumento della cooptazione (*) in quanto tale quanto alcune sue particolari “sfacciate declinazioni”.
    Tralasciando i casi ovvi di famigli cooptati come tecnici alle corti di assessori a me vengono in mente alcune “sfortunate” cooptazioni avvenute nella pur breve storia del PD.
    Si riferisce forse a queste la Moretti? Perche’ allora ci sarebbe da discutere.
    Saluti
    (*) Dante fu cooptato nel Consiglio dei Cento

  4. giaimeddu

    Il discorso secondo me rimane a metà. Nel senso che è sacrosanto che chi ha il potere di nominare o cooptare qualcuno lo faccia. Il punto è che a questo potere deve corrispondere un onere. Ed è qui che, a mio modestissimo avviso, casca l’asino. Perché abbiamo un gran dire di meritocrazia, di valore dei giovani e meno giovani, ma se chi sceglie non ha conseguenze dalla sua scelta allora la cooptazione non è una selezione dei migliori per il ruolo, ma l’arbitrio più totale. Nel caso specifico, trovo normale che Bersani, per la SUA campagna, si scelga le persone che ritiene più opportune. Se questi non saranno in grado, perderà le primarie. Mi pare una minaccia sufficientemente realistica per far si che Bersani alla fine del circo paghi le conseguenze della sua scelta.

  5. george kaplan

    Se l’alternativa alla cooptazione sta nel concorso pubblico (spesso pilotato), meglio una cooptazione alla luce del sole.
    Il problema, a mio avviso, sta proprio nella trasparenza.
    Se un dirigente coopta un cretino o un incapace, poi ne deve rispondere.
    Il concorso serve solo per far sì che la P.A. abbia un alibi formale nel caso il canditato risulti essere un cretino o un incapace.
    Ne sono sempre più convinto: cooptazione con assunzione di responsabilità da parte del cooptante.

  6. bobryder

    Tutto vero.Ma faremmo un torto alla Ragione se ci dimenticassimo che(anche a sinistra,visto che i prof universitari sono tutti o quasi ammanicati con il pd, e prima con i suoi avi )in Italia questa idea di cooptazione basata sulla meritocrazia è davvero utopica.Forse la signora Moretti, e pure questo post a dire il vero,vogliono raccontarci la storiella per cui il pd nomina le persone capaci,solo quelle.
    N.B: Penati,che probabilmenteverrà processato per corruzione e concussione,era il principale collaboratore di Pierluigi Bersani.Si vede che(nel pd) li nominano immacolati e poi si rovinano stando frequentando i piani alti..i più costosi.Una cooptazione da ricordare a chi è prono(in parole, opere e OMISSIONI) al segretario.

  7. bobryder

    ps:il principale aficionados del Bersani(quello dei proverbi, che appoggia Monti insieme a Berlusconi,forse perchè nato il suo stesso giorno)è Vasco Errani, anche lui sotto inchiesta.Aspettando i fondi per il terremoto e quel che ne sarà…(dei fondi).
    C’èra una volta la sinistra italiana.E, se ancora la desiderate,non cercatela più nel pd.Fatica sprecata.

  8. bobryder

    Bersani, piccato per la critica(ingiusta) di Casini di stare con sel,risponde:”tu stavi con silvio”.
    Anche tu Pierluigi Bersani, anche tu, non te ne sei accorto?E prima di stare con Silvio oggi hai fatto ieri(non solo tu, tutto il pd e prima i ds)un’opposizione da ridere(per non parlare di anni di governo cenTRISTI).Insomma Casini, e qui non gli si può dare torto, chiederebbe un minimo di coerenza visto che da anni, Pierluigi Bersani e i suoi accoliti fanno fare al maggior partito (fu) di sinistra una politica di centro,continuando però a spacciarsi per progressisti.Quindi, signor Bersani,quando lei avrà fatto per qualche anno, almeno,una politica davvero di sinistra(magari addirittura da palazzo Chigi)potrà rispondere piccato a Casini.Per ora continui a portare il caffè e le pantofole a Monti,in compagnia del suo”gemello”Silvio.

  9. Vronskj

    Con il porcellum la cooptazione si estende all’intero parlamento, cioè a tutti i rappresentanti del corpo elettorale. Il problema è questo, e le disquisizioni lessicali o costituzionali lasciano il tempo che trovano. La cooptazione funziona se il cooptante rischia qualcosa e non mette a rischio la collettività, come ad esempio nel caso dei membri del CdA di un’azienda privata o dei dirigenti di partito senza cariche pubbliche. Non mi pare che in Italia siamo in questa situazione: qui si cooptano impunemente cani e porci e il conto lo paghiamo noi. Forse un problema ce lo abbiamo, no?

  10. zenlento

    Credo che sia una sonora stupidaggine leguleia.
    Il presidente del consiglio ha base elettorale , viene votato da un’assemblea, e pure il Capo dello stato ha base elettiva ogni 7 anni, è votato a camere riunite.
    La cooptazione, ovunque (es. vecchi paesi dell’Est) e in special modo in Italia, passa nell’arbitrarietà piu’ totale quasi fosse un diritto di famiglia. Spesso nelle aziende, nei partiti politici (es. i listini bloccati) , per vie traverse pure nelle università e nei sindacati. Nel vecchio PC spesso era una regola. Insomma siamo pieni di “figli di” di amici e di amici di amici.
    A volte è cosa necessaria ed cosa buona e giusta ne convengo, nella stragrande maggioranza dei casi si tratta del solo vecchio familismo amorale italiano. Mi pare quindi ragionevole che l’accezione negativa del termine rimanga.
    Merito poi è una cosa, meritocrazia tutta un’altra.

    Insomma mi pare che queste note si reggano su basi fragili e facciano più confusione che chiarezza.

  11. Broono

    Ma infatti.
    Anche il sale non è responsabile dell’ipertensione, è la quantità il problema.
    E che dire delle pistole nei paesi in cui le compri al supermercato, mica nascono per far fuori la supplente, il problema è in chi le compra al supermercato.
    Il contrabbando poi, è il welfare di intere fette di sud, per equivalere a malavita ha bisogno di aggravanti.
    Perfetto, la Crusca l’abbiamo quindi sistemata e l’assoluto è ripristinato.
    Ora torniamo sulla terra, chiamamo la Cooptazione: Spoil System e rifacciamo il ragionamento.
    Magari usando un caso scuola pescato a caso, chessò Finmeccanica, ma perché no Trenitalia, la sanità.
    Anzi andiamo sull’attualità, oggi si presta alla grande il finanziamento ai partiti.
    Mica è sbagliato, serve a far sì che anche un operaio possa diventare imperatore del mondo.
    A posto così, la verità è ristabilita.
    Domani parliamo di gioco d’azzardo e libertà costituzionale di fare un po’ quel che ti pare del tuo stipendio.
    La variabile umana mettiamola da parte, non è tempo per i sofismi, tra poco si vince e c’è da prepararsi a non privatizzare per l’ennesima volta la Rai.

  12. Salvatore Passaro

    In realtà la cooptazione da emendare è quella che si basa su processi automatici di promozione e/o elezione.E credo sia l’unica forma di cooptazione ( i criteri di anzianità ,per esempio)
    Ma quando ci sono ruoli che hanno ampio margine di discrezionalità e poteri decisionali, non vedo nulla di sbagliato nello scegliere ‘persone’ ; non significa cooptare ma scegliere e la leadership connessa ad ogni ruolo si basa sulla qualità delle decisioni personali.
    Anche perché tali facoltà o poteri implicano responsabilità.
    In ogni caso dovremmo discutere più su come distinguere tra facoltà e potere connessi ad alcuni ruoli, e sulla base di questa distinzione trovare una linea nelle leggi, nei regolamenti e così via.

  13. Valeria

    Mettiamola così: fino a ora si è fatto largo uso della cooptazione e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. È un po’ difficile ragionarci con freddezza, al momento.

  14. giaimeddu

    @broono: è tutto vero, ma a mio avviso perché manca un pezzo. Lo Spoil System non è il male in se, lo diventa quando dietro le nomine c’è l’impunità più assoluta e allora è facile che diventi un sistema per spoliare la proprietà pubblica (spero mi passerai questo terrificante gioco di parole). Se ci fosse il rischio concreto di venire scoperti con le mani nella marmellata con delle conseguenze (politiche, amministrative, pecuniarie, penali, quello che vi pare a voi), sarebbe un sistema meno sgangherato. Così come è inteso in Italia, concordo con te, è un abominio.

  15. Piccola Dorrit

    Se si analizzano le parole, si pretende di chiarirne il significato e poi si fanno esempi sbagliati allora non s’è chiarito un bel nulla ma s’è fatta maggior confusione. Come si fa a dire che l’attuale presidente del consiglio e i suoi ministri sono stati cooptati quando hanno dovuto presentarsi alle camere e ricevere la fiducia? (come già osservato qui da alessandro chiarini) Allora è sbagliato pure il titolo di questo post o per lo meno ambiguo…
    saluti

Commenti chiusi