Sulle condanne per L’Aquila

Leggo già sciocchezze sulle condanne in primo grado della Commissione Grandi Rischi “perché non ha previsto il terremoto”. A conferma dell’insistenza dello “straw man argument” nel dibattito su ogni cosa. Scrive invece su Twitter il sempre accurato Paolo Attivissimo.

 

Qui è come avevo cercato di esporre la complessità di una cosa troppo banalmente schematizzata, quando avevo studiato la storia:

Ho fatto grandi discussioni sulla questione del rinvio a giudizio dei membri della commissione Grandi Rischi. Fuori dall’Aquila se ne è parlato con grande superficialità, come se l’accusa fosse di non aver ascoltato le implausibili previsioni di maghi o rabdomanti. In realtà il punto è se gli elementi scientifici e le moltissime scosse delle settimana precedenti non suggerissero di stare più all’erta e prendere delle decisioni più prudenti. Io ho qualche resistenza nell’immaginare grandi sventatezze e impreparazioni in persone note e riconosciute come esperti e attenti scienziati, non amministratori inadeguati e superficiali. Le persone con cui ho parlato pensano che invece anche da questi – che sostengono oggi la responsabilità non fosse loro – siano venute alla vigilia del terremoto rassicurazioni eccessive e perentorie che hanno trattenuto molti aquilani dal dare retta ai loro timori: e pensano che di quelle rassicurazioni si debbano prendere la responsabilità in quanto autorità pubbliche che le hanno espresse. I racconti di persone che non sono andate via, non sono scese in strada, non hanno dormito in macchina, malgrado le scosse e le paure precedenti – perché gli era stato spiegato che non c’era nulla da temere – sono tantissimi.

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22 commenti su “Sulle condanne per L’Aquila

  1. george kaplan

    Qui non si discute di geologia o di geofisica, anche perché non ne saprei una mazza.
    Qui si discute delle basi giuridiche della evoluta (?) società occidentale.
    Caro Luca, se è vero ciò che scrivi tu, è ancora peggio.
    Che in un paese civile uno possa essere condannato a sei anni di galera perché (testuale) “alla vigilia del terremoto (sarebbero venute da lui) rassicurazioni eccessive e perentorie che hanno trattenuto molti aquilani dal dare retta ai loro timori”, è davvero una barzelletta. Ma di quelle che non fanno ridere affatto.

  2. Francesco

    Qui (grazie ad Attivissimo per la segnalazione) pare che l’accusa sia ancora diversa: il compito della commissione è rispondere alla domanda “quali sono le precauzioni rese necessarie dal rischio sismico in questo posto e in questo momento?” (ovviamente data la probabilità di un sisma e la situazione del territorio). La risposta è stata “non si possono prevedere i terremoti” e nient’altro (beh, un invito a bere i vini della zona). Da questo punto di vista la mancanza è evidente.

  3. HRose

    Io ricordo qualche trasmissione di Santoro o qualche cosa online con o il video dell’ incontro, o le intercettazioni. E francamente erano state dette cose assolutamente FALSE, soltanto per evitare casini.

    Quella gente NON E’ TENUTA a rassicurare. E’ invece tenuta a dire la verita’. La scienza non e’ quella cosa che ti da le risposte che preferisci, ma le risposte che magari non vorresti sentire ma che sono vere.

  4. ilbarbaro

    “i componenti della Commissione diedero informazioni carenti o contraddittorie sul rischio sismico nella zona”
    Forse non sarà abbastanza per alcuni, ma equivale a dire che si sono quanto meno comportati come mentecatti, altro che scienziati. La scienza non può prevedere testimoni, l’arroganza sì. E la stessa arroganza può liquidare le legittime paure di cittadini con un’alzata di spalle.
    Quindi, no, la colpa non è di non aver previsto il sisma.
    Dovevano perdere un figlio per riconoscersi anche loro colpevoli della loro leggerezza?

  5. HRose

    Ecco ho ritrovato qualcosa:
    http://www.youtube.com/watch?v=1xrj99ZryKc

    “ho detto di fare una riunione li all’Aquila su questa vicenda di questo sciame sismico, che continua, in modo da zittire subito qualsiasi imbecille e placare illazioni e preoccupazioni.”

    “vengono i LUMINARI del terremoto. In modo che facciamo un operazione MEDIATICA.”

    “e’ una situazione normale, sono fenomeni che si verificano. MEGLIO che ci siano 100 scosse di 4 scala Richter che il silenzio.”

    “100 scosse servono a liberare energia e non ci sara’ mai la scossa che fa male”

    “facciamo una riunione non perche’ siamo preoccupati. Ma perche’ non vogliamo spaventare la gente.”

    E poi si conclude con Bertolaso che organizza i funerali in modo da offrire a Berlusconi la massima esposizione mediatica.

  6. giusi pitari

    Grazie Luca, hai capito di cosa si parla. Aggiungo che le persone impaurite cercano rassicurazione, quella che ci hanno dato. Un’aquilana sopravvissuta.

  7. andrea61

    Attenderemo le motivazioni, ma dalle cronache risulta che il PM abbia citato il rapporto sull’uragano Catrina come esempio di inadempienza davanti ad un evento imminente ergo, aggiungo io, prevedibile.

  8. Pingback: L’aria che tirava a L’Aquila | Wittgenstein

  9. staschieach

    la vera responsabilità, a mio avviso, è (purtroppo) di tutti
    quegli aquilani che non se ne sono andati da lì per tempo,
    perchè in attesa di una informazione ETERODIRETTA che dicesse loro
    cosa fare, mentre le scosse si ripetevano centinaia di volte sotto ai loro piedi.
    E’ tutto un sistema costruito così, sono sempre “gli altri” che
    ti dicono che fare: vota, vai a lavorare, ora sei ammalato..
    Questo, a mio avviso, è il nodo cruciale di questa faccenda e
    LO SPECCHIO di una società che ha perduto la capacità di credere
    in sè stessa.
    La condanna a 6 anni, a mio avviso, è eccessiva e servirà poco
    a cambiare realmente le cose.

  10. ilbarbaro

    @staschieach
    Mi auguro non dobbiate mai trovarvi con la terra sotto i piedi che trema per un mese e mezzo di seguito, perché, se così fosse, è proprio dagli “scienziati” che vi aspettate di sapere cosa fare, visto che hanno la pretesa di dircelo per qualsiasi cosa. Forse perché molti di loro sostengono che la scienza faccia previsioni non giochi ai dadi. Perfino gli economisti si considerano “scienziati”.
    E se gli “scienziati” di turno non si limitano a dire o non dicono proprio “non sappiamo” ma “state a casa, NON succederà niente” fanno una previsione.
    Semmai, perché non commentiamo il fatto che nessuno di loro, salvo uno, è stato presente alle udienze?

  11. staschieach

    @Ilbarbaro: capisco il tuo punto di vista ma non sono sicuro tu abbia inquadrato il mio. Bisogna smettere ADESSO di dare retta a questi presunti esperti del menga, in tutti i campi dello scibile umano e studiare in proprio, nonchè affidarsi di più al proprio SENTIRE. Perchè, da che mondo è mondo, questi esperti sono UNA ISTITUZIONE ed il loro primo fine è quello di autotutelarsi e rimanere là! Ed in quest’ottica ho scritto ciò che ho scritto prima, non certo perchè intendevo accusare gratuitamente i poveri aquilani.

  12. george kaplan

    @Ilbarbaro
    Sono di Modena, e ti assicuro che per venti giorni sembrava un film. Non finiva mai.
    Ho ascoltato gli esperti il primo giorno. Poi, visto che i primi 5 che ho sentito hanno detto 5 cose diverse, ho capito che la scienza sa molte cose, ma non tutte.
    Non è certo dagli scienziati che io aspetto disposizioni su dove dormire (se in macchina o in casa).
    E, scusatemi, chi lo fa è un fesso.
    Ne ho piene le tasche di vedere che per ogni casino che succede, si deve sempre dare la colpa a qualcuno, per assecondare il forcaiolismo imperante.
    A me non sta più bene. Mi sono rotto di leggere sentenze in cui i più antichi principi di diritto vengono calpestati.
    Anche perché, adesso, la conseguenza della sentenza sarà che per stare sul sicuro, la prossima volta disporranno esodi di massa, come nei film americani quando sta per cadere un meteorite sulla terra.
    Solo che il meteroite lo vedi da lontano….e il terremoto?

  13. ilbarbaro

    @George Kaplan
    Io sono abruzzese di origine e i miei genitori, anziani, vivono ancora in Abruzzo. Benché vivano sulla costa hanno avvertito anche loro buona parte dello sciame e le scosse più forti e devastanti. Quella delle 3:32 del 6 aprile 2009 ha svegliato anche me che vivevo a Roma, zona Fiera, in un palazzo più che robusto e non in alto.
    Mia sorella vive a Modena e fino ad aprile terremoti non ne aveva vissuti. Ancora oggi, se le si chiede cosa prova, risponde che ce l’ha a morte con quelli che hanno minimizzato il rischio e poi hanno di fatto lasciato soli i cittadini.
    La scossa che fece crollare la volta della basilica del santo ad Assisi l’avvertii chiaramente: ero sempre a Roma e la sedia con le rotelle su cui ero seduto in ufficio si spostò a destra di una decina di centimetri. Anche in quell’occasione, Franco Barberi aveva dichiarato inverosimile l’eventualità di una scossa più forte delle precedenti.
    Ripeto, perché non commentiamo l’arroganza di quelli che ritenevano inverosimile qualunque previsione, ne hanno di fatto avanzate invitando la popolazione a stare tranquilla e non si sono nemmeno presentati in aula? Sono diversi dal prefetto di Napoli? Ooops, chiedo scusa: il Signor Prefetto, dovesse offendersi…
    Io aspetto risposte da gente che sostiene di potermene dare, specie se non mi sento all’altezza di darmene da solo. E non solo perché ho pochi studi, ma perché non sono così sciocco.

  14. wiz.loz

    Penso che adesso ci saranno due possibili conseguenze. La prima è che verrà scelta sempre la strada dell’allarmismo (ma si è già visto a Roma che ha allertato la protezione civile per un po’ di pioggia), almeno finché non ci sarà una condanna della magistratura per ingiustificato procurato allarme. La seconda è che tecnici e scienziati si rifiuteranno di rilasciare dichiarazioni e previsioni, dicendo che non hanno elementi né per tranquillizzare né per allarmare.

  15. HaimiricH

    @ilbarbaro
    Sono di Modena come Kaplan e ben capisco lo stato di chi vive in un territorio per settimane soggetto a imprevedibili e poco rassicuranti scosse sismiche. Non voglio certo paragonare i due eventi sismici (perchè giocare a “chi ce l’ha più grosso” non porterebbe proprio a nulla e su questo siamo d’accordo tutti). Anche qui gli esperti sono entrati in azione, ma con estrema cautela. “non possiamo prevedere nulla”, “non sappiamo quando e se ci saranno altre scosse”, “l’unica strada per evitare tragedie è la prevenzione (strutture a norma, informazione della popolazione ecc…)”. Questo è quello che ci hanno detto gli esperti. Gli esperti non devono certo rassicurare, devono dare il parere in quanto esperti, e in questo caso si tratta di leggere e interpretare dati nel tentativo di prevedere eventi sismici… e pur essendo “esperti”, pur trattandosi di scienza, non si tratta di una scienza esatta. Non hanno la palla di cristallo. Io non penso sia giusto condannare per mancata previsione. Mi piacerebbe però sentire cosa dicono i grandi luminari della geologia e sismologia di tutto il mondo davanti agli stessi dati che questi signori della commissione grandi rischi hanno interpretato come “non necessariamente premonitori di un grande evento”.
    Un conto è condannare qualcuno per aver fatto male il proprio lavoro (come un chirurgo che dimentica il bisturi dentro al paziente, per intenderci), ma un altro è condannare per mancata premonizione… son due cose differenti, la seconda sarebbe una condanna inaccettabile…

  16. ilbarbaro

    Tutti a fare previsioni su quello che accadrà da domani, proprio perché le previsioni non sono roba da scienziati, ma da divinatori.
    Perché non ci atteniamo al verbale della Commissione Grandi Rischi (http://speciali.espresso.repubblica.it/pdf/terremoto/verbale.pdf)? La riunione durò un’ora il che, stando alle abitudini di stesura dei verbali, significa probabilmente meno. In conclusione, “un altro importante aspetto da curare ai fini di protezione civile è migliorare il livello di preparazione a gestire un’emergenza sismica”. E si è visto.
    La protezione civile allarmata a Roma è il risultato di una previsione possibile e attendibile precedente e disattesa. Possiamo fare commenti sulle polemicucce infantili tra Gabrielli e Alemanno?

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