«Non faccia la verginella»

Severissimo promemoria di Gad Lerner per Bersani, di cui Lerner è un sostenitore alle primarie.

Mi riferisco invece alla pervicacia strumentale con cui “L’Unità” riprende per il secondo giorno consecutivo l’argomento Cayman scagliandolo addosso al povero Renzi. Penoso, una volta si sarebbe detto stalinista, ma invece è solo penoso. Più grave che ci sia cascato lo stesso Bersani, con il suo proclama purista: “Non accetterei consigli da chi ha la società alle Cayman”. Davvero? Temo debba cancellare metà della sua agenda telefonica. Le conversazioni con i Gavio, le affettuosità con i Tanzi, l’affidamento della sua segreteria politica a Filippo Penati, la confidenza con i vari Consorte e Sacchetti che nel frattempo si costituivano fondi per decine di milioni all’estero… devo continuare?

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23 commenti su “«Non faccia la verginella»

  1. bobryder

    Gad Lerner o dorme o è in malafede:
    sono giorni che il caso “cayman” è cavalcato pure da Repubblica.Se allora si vuole attaccare la stampa(e per me è giusto, giustissimo, in questo caso di attacco a Renzi)lo si faccia anche con chi(“La Repubbica”, sponsor cartaceo dell’asse Bersani-D’alema, da anni) tira più copie(almeno cinque volte tanto) de “L’unità”, giornale che-lo dico senza ironia e da credente-incita al rivoltamento tombale il povero e geniale fondatore Gramsci, e fa rimpiangere perfino quando il giornale(allora organo p.c.i) lo dirigeva W.V(quello che ha raccomandato in parlamento la Madia, per capirci): almeno allora qualche vhs passabile te lo gustavi.
    Perciò, quando si attacca, se si è coscienziosi,lo si faccia ANCHE verso il quotidiano che ti stipendia, Lerner.

  2. bobryder

    ps: considero,nonostante tutto, “La Repubblica” un giornale dignitoso ma coi paraocchi: peccato perchè alcuni editorialisti(Serra,Mura,ma pure Sofri padre, a volte)valgono l’euro 1, 20/1,50(nonostante le recensioni letterarie domenicali di Alessandro”900sbadigli”Baricco).Se solo decidessero a capire che appoggiare Monti senza se e senza ma non li fa liberali ma ortodossi(nonostante il solito l’editoriale antiberlusca di Giannini,incidentalmente crtico verso la legge Severino).
    ps 2: leggere sul libro di Mimum “Ho fatto cose”: Lerner prendeva come direttore del tg1 il doppio dei suoi colleghi…forse anche allora criticava, che so,il tg5, ma non chi lo stipendiava(Lerner è un prodiano, e uno storico protetto della famiglia Agnelli,ricordiamolo).

  3. fafner

    C’è una differenza, e benché più giovane di Renzi io ricordo che fu Piercamillo Davigo a spiegarla: la favola del topo con le corna.

  4. bobryder

    o.t:
    quando si criticano amici o colleghi di “wittgenstein” noto-senza particolare stupore-che i commenti vengono bloccati.Un metodo molto destrorso.

  5. sirigupa

    Io credo che ogni persona di buon senso sappia valutare che tale opera di demolizione è un pretesto politico elettorale e che il contenuto è privo di fondamento. Credo anche che l’elettorato non si accontenti più delle chiacchiere di Bersani ma che pretenda di sapere quale sarà la politica economica e il rapporto con il mondo della finanza del politico che andrà a votare. Sappiamo anche che è positiva la proposta sui diritti civili di Vendola, ma che non basta. Questo accanimento nei confronti di Renzi è ingenuo e non fa che mettere in luce le carenze degli avversari politici di Renzi. Tutto a vantaggio del sindaco di Firenze, ovvio.

  6. Giordano

    Ingenuità è la parola giusta. La cosa che mi pare più strana è vedere questi trucchi maldestramente celati (un altro è palese: il cambio di regole col “certificato di elettore di centro sinistra…ma il voto non era segreto?). Possibile che Bersani e Co. abbiano ancora un’idea così bassa dell’elettore di centrosinistra e in particolare della fetta più informata e partecipativa, che vuole partecipare alle primarie?
    Possibile che non mettano in conto che ormai anche la casalinga di Voghera si può rendere conto di quando un’affermazione è vera o è strumentale e di quando la potenza di fuoco (in questo caso verso Renzi) è sproporzionata in modo da far insospettire ed essere controproducente?

  7. ruggio49

    Si può certo parlare con chi fa finanza per comprenderne i meccanismi col proposito di far si che non possano in futuro affamare i popoli. Vedo qualche difficoltà a discutere con chi ha i fondi nei paradisi sperando di convincerli a rientrare da noi. Le norme che regolano questi siti meravigliosi dove la tassazione, se c’è è ai minimimi, vanno cambiate in tutti i paesi contemporaneamente in una notte. Altrimenti tanto vale ammettere che chi ha la banca centrale stampa moneta e chi non ce l’ha è in balia di questi operatori che giocano sulle debolezze dei paesi. Se sbagliarono Fassino e prima D’alema il nuovo fa lo stesso.

  8. ilbarbaro

    Che la Romnesia abbia colpito anche il PD? Di sicuro ne è affetto Renzi e Bersani comincia a darne segni. Per Renzi è più grave, essendo più giovane. Però, tranquilli, almeno sapremo che resteremo nella merda per tutto l’inverno e, se gela, pattiniamo.

  9. baku

    tipo te e rocca e bordone. su un cargo battente bandiera liberiana. poi colletta nazionale per importare pagati a peso d’oro giornalisti dal The Atlantic. credo sarebbe un bene per la nazione. in un grande paese.

  10. reta

    ma parlateci della politica fiscale che intendono attuare i vari candidati. questo è importante, il resto è fuffa…
    comunque questi schieramenti precostituiti non mi piacciono, nè quello dell’unità, nè del post, nè del fq

  11. uqbal

    reta

    Renzi un piano per appesantire di 100 euro netti le buste paga fino a 2000 euro ce l’ha. Lo trovi sul sito.

  12. reta

    @uqbal io sto parlando di politica fiscale dei vari candidati e vorrei dai giornalisti un approfondimento. già sono i grllini che rimandano sempre al sito di grillo, mo’ pure i renziani

  13. Lazarus

    Stando alle cronache qui non si tratta di avere il nome in agenda e di incontrare qualcuno in una cena ufficiale ma di vera comunanza di interessi. Io, e non solo io penso, se voto PD voto per uno schema di valori e principi ben preciso (e anche per una storia e una tradizione, cosa c’è di tanto sbagliato?) nel quale Renzi non si riconosce ormai è chiaro, anche se cerca di mimetizzare il suo sbilanciamento a destra con sta storia della rottamazione (questa sì penosa, altro che la frase di Bersani). Insomma Renzi non ha nulla a che vedere con la sinistra, il suo format preconfezionato in studio potrebbe adattarsi facilmente a primarie del centro destra e nessuno si accorgerebbe del cambiamento.

  14. pifo

    Per completare il commento di Lazarus (che condivido) aggiungo che Francesco Maggio ha appena scritto un bel pezzo su questo stesso IlPost nel quale si permette di ricordare a Renzi come in certi ambiti “forma sia anche sostanza” e Renzi, replicando la disavventura di Arcore, dimostra di non avere idea di cosa sia la forma.
    Questo “chiudersi a chiave in un hotel extra-lusso” a parlare di non si sa bene cosa con alcune persone che, per mestiere, speculano sui sistemi economici di altri paesi, turba gia’ abbastanza ma quello che veramente toglie il sonno a chi vota PD dalla sua nascita e vederlo uscire, sistemarsi la cravatta e commentare senza un filo di comprensione, anzi con compiacimento, come se avesse fatto qualcosa della quale c’era la assoluta necessita’.
    Si ricorda forse un Bersani convinto e compiaciuto delle sue sconvenienti frequentazioni telefoniche o delle sue segreterie politiche affidate?
    Si e’ trattato della ennesima stupidaggine e qualcuno (come si prese la briga di fare Civati all’indomani della visita ad Arcore , tra i suoi autorevoli ammiratori, dovrebbe prendersi cura di farglielo notare … piuttosto che stare a diffondere, in chiave assolutoria, le reprimende di Lerner,
    Saluti

  15. ilbarbaro

    A supporto (di cui non hanno ovviamente bisogno) di Lazarus e Pifo, segnalo l’ennesimo aiutino non richiesto dell’ingombrante mentore del peraltro: http://www.ilfoglio.it/soloqui/15434.
    Trovo curioso, ma significativo quanti, da quelle parti, si sforzino di confermare di essere “di sinistra” e, allo stesso tempo, si ostinino a fiancheggiare personaggi e idee tipiche della destra più trasformista (è questa, in fondo, la Romnesia) e compiaciuta.
    Rilancio la riflessione di un lettore della testata diretta dal peraltro (che ben si accoppia a benaltro ecc.):
    “10 ottobre 2012 – 21:25
    Da anni, e in modo crescente, si concede credito a chi è più sbruffone, più arrogante, più capace di zittire in malo modo. Chi non ascolta le ragioni altrui. Questo tipo umano piace perché si pone nel giusto solo perché lo dice lui e cerca di ridicolizzare il prossimo. Tale è Marchionne, e tale è Renzi, la stessa faccia della stessa medaglia. Due persone che si muovono secondo il copione del successo in questo povero Paese che confonde l’autoritarismo o, ben che vada, la battuta cattiva. Renzi ha speso parole e modi di questo tipo, da quando si è messo in corsa per la politica nazionale, e Marchionne ha fatto lo stesso nel suo ambito. Solo frasi apodittiche, solo asserzioni, nessuna capacità di capire il prossimo. Del resto, ci siamo eletti il maestro di questo bel genere di relazioni per quasi vent’anni. A noi piace chi fa lo sborone, come se fosse garanzia di maggior valore. E alla fine, Marchionne (che l’ha detta grossissima, come spesso gli capita e nessuno lo manda a spendere), Renzi eccetera prevalgono. I risultati, quelli veri, però, sono un’altra cosa. E richiedono un genere diverso di persone”.

  16. lorenzo68

    Una conferma per non votare PD alle prossime.

    A proposito di politica fiscale. Il buon Bersani per accattivarsi le simpatie (perse) degli scolastici, promette guerra a Monti sulle 18 ore. Non importa se poi gli interessi dei mutui escono dalla finestra, l’importante è che sindacalmente si porga l’altra guancia.

  17. Simonluca Merlante

    Il commento di Gad Lerner è un po’ quello dello “Zitto tu, ladro!” che descrivi bene nel tuo libro, Luca, e non mi pare efficace. Il punto, a mio avviso, non è chi ha le mani più sporche di marmellata, ma piuttosto che non c’è nulla di male nel mangiarla, con moderazione. Dire “io con quelli là non ci parlo” è ottuso, per due ragioni: perchè un conto alle Cayman non squalifica i consigli che potrebbero darti e perchè, volenti e nolenti, fare politica significa anche avere a che fare con quei signori lì, e con un sacco di altri signori che hanno ben di peggio che un conto alle Cayman da nascondere.

    Ciò che fa la differenza è il modo in cui ci parli, e il tipo di rapporti che tieni. Ciò che fa la differenza, in ultima analisi, è se con la tua politica ti fai interprete o meno delle loro istanze. Per dire, Vendola è quello che paradossalmente, ha capito di più, dicendo ” io gli alzo le tasse a quelli lì, poi vediamo se vengono a cena”. Certo, Vendola è anche il più ottuso di tutti (in senso di apertura mentale) perchè la logica dovrebbe essere diversa: “io quelli là li invito a cena, e gli spiego perchè gli alzo le tasse”. Ma per capirci

  18. LorenzoM

    a tutti quelli che sostengono che Renzi è nello schieramento sbagliato, chiederei di riflettere sull’elenco dei paesi in cui questa affermazione verrebbe presa sul serio e quelli in cui no.

  19. Broono

    @Simonluca:
    Ciò che fa la differenza è che se attendi di essere PresdelCons per poi (DOPO) se proprio ci tieni accettare inviti ai vari forum/metting/convention che “quei signori là” amano organizzare per parlare di risiko nei quali tu invitato approfitterai dell’occasione per ricordargli che ti occuperai anche di loro, ti stai ponendo in posizione attiva e quindi da PresdelCons potrai gestirne il rapporto forza/debolezza tenendolo in equilibrio ma sempre dalla tua parte.
    Se invece quando stai andando in giro a raccogliere ogni singolo voto che farà la differenza tra il tuo essere spedito nell’iperspazio del nulla (dove finirai se dovessi bucare una campagna così aggressivamente impostata) o il tuo diventare PresdelCons decidi di chiamare a raccolta pure loro, allora ti stai ponendo in posizione passiva e loro accorreranno con la faccia di chi sa che sei TU ad aver BISOGNO di loro e che quindi l’equilibrio, dovessero decidere che ok meriti la loro spinta per diventare PresdelCons, quel giorno o sarà dalla loro parte o tu torni nell’iperspazio del nulla in tre nanosecondi.
    Ecco perché dire che è legittimo dialogare con gli evasori, e facciamo finta che sotto certi aspetti possa anche esserlo, non significa aver anche spiegato perché sia legittimo farlo quando stai cercando sostenitori.
    Certo che li inviti a cena e gli spieghi perché gli alzi le tasse.
    DOPO aver vinto.
    Giusto per potersi permettere il dialogo con una faccia diversa da quella di chi sta lì grazie a loro, giusto per abbozzare anche un minimo di credibilità, oltre che un fantastico catering fingerfood.

  20. braccale

    @Ilbarbaro
    Il compiacimento è una brutta bestia. Affligge tutti noi, non meno in chi ne rileva continuamente le tracce altrui.
    Appiccicare etichette figurandosi di scoprire indecenti debolezze, non è forse compiacimento?
    La ramnesia evidente solo ai fini intenditori, quelli che osano dichiararsi di sinistra, pur fiancheggiando arroganze e benaltrismo cialtrone.
    Perchè è ben chiaro quali siano i risultati e soprattutto la forma da mantenere per avere il bollino dei giusti.
    Curioso, ma significativo.

  21. Ferdinando Peyrani

    Renzi afferma, e gli credo, che se perde collaborerà con chi ha vinto, senza chiedere premi di consolazione. Mi sembra lo spirito giusto, il contrario esatto di quello di Dalema. Sono stufo di sinistre che si spaccano, si combattono, in nome di purezze non sempre dimostrate. E’ giusto esprimere, anche con asprezza, le proprie posizioni; ma dopo si collabora, rispettando le maggioranze pur continuando a proporre la propria linea. Solo così si vince e si cresce. Ricordate le botte che si sono scambiate Obama e la Clinton durante le primarie? Subito dopo una è diventata il segretario di Stato del governo dell’altro, in totale spirito di collaborazione. Questa è intelligenza politica, non le continue ripicche, spesso su questioni poco rilevanti, dei nostri galletti di pollaio. Questo è un invito a Bersani soprattutto, per il quale vorrei votare.

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