Being Giannino

Ci sono due buchi palesi a chiunque lo ascolti, nelle spiegazioni di Oscar Giannino sull’incidente del master millantato. E sono entrambi inevitabili e figli dello stesso comprensibile imbarazzo e della stessa verità inammissibile: una vanità infantile (che non dovrebbe stupire chi prende in giro da sempre i suoi abiti).
Un buco è il ripetere formule che attribuiscono la responsabilità della nascita della fandonia a “internet”: Giannino continua ad alludervi, come se internet fosse una persona o un ente che crea master inventati, da sola. Su chi sia stato l’iniziale propalatore della storia, su internet o fuori, non dice niente e fa come se non fosse una domanda ovvia.
Il secondo buco è l’elusione della fonte principale della balla: se stesso. Quello che colpisce – colpisce, non indigna: un po’ di misura – della storia è il candore con cui Giannino è andato dicendo di avere preso un master a Chicago, e ce ne sono i video e le prove palesi. L’unica risposta che dovrebbe davvero dare è alle domande: ma come accidenti ti è venuto di vantare un master che non avevi preso? Che ti girava in testa? Bisogna essere scemi, no?
Il problema – temo – è che la risposta dovrebbe essere “per fare la figura di uno che ha preso un master a Chicago, e sì, sono stato scemo”. Che non è una cosa facile da dire, e lo capisco.

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16 commenti su “Being Giannino

  1. mkln

    bisogna essere scemi? bella domanda. povero, mi dispiace che abbia sentito il bisogno di dire questa palla. l’informazione economica è un mondo un po’ strano. in italia c’è un sacco di gente che parla a vanvera di economia, che si autodefinisce economista, che è fuori da ogni discussione accademica, c’è gente a cui mancano le basi per poter anche solo iniziare una discussione in ambito economico. di solito queste persone non hanno una laurea in economia (o master). ci sono le eccezioni che confermano la regola (non ultima la sig.ra napoleoni).
    tutto questo per dire che Giannino si sarà almeno inconsciamente fatto spingere da questo impulso irresistibile ad apparire più autorevole di quello che è, per poter rendere le sue parole (condivisibili) credibili agli occhi del mondo accademico “che conta”.
    Gianninoino.

  2. pizzeriaitalia

    Giannino, vestito da Giannino, era un economista (?)… un pluri-laureato, con master, che si veste in modo ridicolo. Deve essere molto difficile e duro accettare di rischiare di diventare solo uno che veste in modo ridicolo. Sono seriamente a disagio.

  3. Stefamondo

    La tristezza vera, che ho vissuto di prima persona negli ultimi mesi, e quanto sia diffusa questa prassi. Bisognerebbe chiedere, se fosse ancora in vita, a Said di scrivere del “Italianism” e il nostro “loro” (other), dove i principi e le regole sono qualcosa che gli altri devono applicare, e che noi, proprio perche siamo buoni, ne siamo al di sopra (non si diceva una volta che la via per l’inferno e piena di gente con buone intenzioni?)

    Bisognerebbe essere, e vivere, la cosa cui proponiamo. E molto cliche scrivere che bisogna essere il cambiamento che si propone, che se non s’e capaci nelle piccole cose, non saremo capaci nelle grandi opere. Ma purtroppo e cosi. La mancata credibilità, di ogni leader in Italia al momento, mina la confidenza in loro per chi si ricorda la storia (recente) nel tentativo di evitare di rifare gli stessi errori.

    Io che ho vissuto in altre culture, pratico una forma di mea colpa ogni volta che faccio errori. Questo ha l’effetto benefico di a) aiutarmi a capire e imparare, e b) smorza qualunque problema all’inizio, perche lo cambia in una soluzione.

    Per chi non lo sapesse, i dipartimenti d’economia nelle università anglofone, addirittura fino al 1986 a Cambridge (UK), erano inserite nelle facoltà di filosofia. Vi lascio con delle parole che avrete di sicuro letto recentemente, e che mi hanno dato un pizzico di sollievo e conforto, se pur non condivido il pensiero in materia di economia dell’autore.

    “Ma scegliere persone brave non basta. Per cambiare l’Italia c’è bisogno anche di rigore nel metodo: onestà, trasparenza, ed accountability, che significa che tutti, a qualsiasi livello, devono rendere conto agli altri del proprio operato.” Luigi Zingales

  4. phoebus

    La panzana del master (e direi al 99% anche delle due lauree) è in effetti nata in Internet, ed è nata prima della campagna elettorale. Basta guardare la cronologia della voce ‘Oscar Giannino’ su wikipedia… (cfr http://delendanet.blogspot.it/2013/02/la-prevalenza-del-giannino.html ). Se c’entri Giannino, il suo staff, o i suoi fan o terzi non si sa. Se non è stato Giannino, Giannino non sa nemmeno googlare se stesso comunque. Il video di Repubblica e anche l’audio scoperto da La Zanzara rimane.

  5. Marzio

    Questa cosa di Giannino ha dell’incredibile. A me, tuttavia, dispiace soprattutto per lui, mi sembra una persona affascinante, un po’ eccentrica e sfortunata (mi riferisco alla malattia da lui patita). Purtroppo credo che i fatti di questi due giorni si proietteranno anche sul suo futuro professionale.
    Detto questo e dando per scontato che millantare di aver ottenuto lauree e master che non si hanno NON SI FA, per rispetto delle persone serie che passano anni sui libri, osservo anche in questo caso come noi italiani siamo davvero strani. Le reazioni all’annuncio sono state le seguenti (dal blog di Giannino, Zingales e Boldrin):
    1) LA SPECTRE: la colpa e’ di Zingales, si è alleato con qualcuno per far perdere il movimento
    2) IL FEDELE: ma in fondo due lauree e un master che cosa sono? Lui è competente a prescindere! Dimenticandosi che, dicendo una cosa di questo tipo, si accetta che l’economia sia scienza di serie C. Per un ingegnere che calcola oppure per un chirurgo che opera mai ci si sognerebbe di affermare una corbelleria simile
    3) IL GARANTISTA: i curriculum erano su wikipedia e sull’home page dell’istituto bruno leoni all’insaputa di Giannino. E se ha detto master non si riferiva ad un master in economia, ma ad un master generico, in lingue per esempio. Dimostrami un solo documento ufficiale dove lui abbia citato titoli che non ha! Per fortuna, dico io, la vita non è un processo.
    4) IL C’ÈDIPEGGISTA: e allora? Siamo in Italia, no? C’è il trota che compra le lauree, c’è chi dice che ruby e’ figlia di mubarack, c’è Bossi che ha festeggiato almeno 5 volte la sua laurea in medicina mai ottenuta, c’è Grillo che non ha alcun titolo di studio specifico sulle materie di cui discute (ambiente, economia, sociologia)… Chessaramai?
    5) IL CAPITAATUTTI: a quanti non è mai accaduto di spararla grossa ogni tanto? Certo, il fatto di essere leader di un movimento politico con 100.000 aderenti che si caratterizza per il riconoscimento del merito e l’accountability delle istituzioni è solo un particolare.

    PS – Io credo che ci siano vari tipi di errori. Alcuni sono rimediabili. Altri no. E quello che ha commesso Giannino è un errore di sistema che non ha soluzione. Ha preso in giro 100.000 persone, oltre ai fondatori di Fare, che si trovano ora a gestire una situazione non risolvibile. Non li invidio.

  6. ilbarbaro

    A modo suo, in modo quindi tutt’altro che semplice, lineare, sobrio, Giannino ha fatto ammenda e si è offerto di rinunciare alla candidatura o al seggio e questo lo metterebbe già un gradino sopra tanti altri. Almeno fin quando non dovesse venir meno alla parola data.
    Il vero problema che nessuno solleva, secondo la mia modestissima opinione, è che Zingales avrebbe dovuto fare più attenzione nello schierarsi con Giannino, fare un po’ di fact checking (si dice così, no?). Non l’ha fatto e suona altrettanto stonata la sua irritazione (non indignazione, un po’ di misura).

  7. Qfwfq71

    la soluzione c’è
    Giannino si dimette
    Fare pFiD va avanti
    la vera rivoluzione sarebbe un movimento in grado di muoversi indipendentemente dal carisma del proprio fondatore (immaginate M5S senza Grillo o il PDL senza Berlusconi)

    personalmente mi sento molto vicino ai punti 4) e 5), ma so che questo ha una validità di giudizio personale, non universale

    sarei però perplesso se emergesse che molti indecisi tra Giannino e Berlusconi decidessero di votare quest’ultimo a causa di questa storia

  8. antopicci84

    Gli unici due politici con i qualsi siamo stati inflessibili sono stati Renzi e Giannino, cioè i migliori che avevamo. Il Corriere della Sera che mette in apertura sempre e solo stupide dichiarazioni dei big ieri aveva Fid come prima notizia, guardacaso. Guardacaso la stessa cosa successe, anche sugli altri giornali, quando Renzi andò a cena “con l’alta finanza”, e via dicendo.
    Intendiamoci, Giannino non ha scuse, ha fatto una cosa scema, ma un innocuo comportamento da scemo è errore così imperdonabile? Poi capisco perché non ci sia stato lo stesso accanimento mediatico (e anche dell’opinione pubblica) chessò sul Pd di D’Alema e Bersani che prende soldi dal patron dell’Ilva quando non da Mps.
    Siamo un paese di idioti e meritiamo di essere governati da idioti altri 5 anni.
    Io voterò Giannino comunque.

  9. giaimeddu

    @Qfwfq71: il partito che cerca di sopravvivere ai leader (seppure tra mille difficoltà) c’è, ed è il Partito Democratico.
    Il punto è che Giannino ha fatto un danno enorme e credo che oggi verrà sollevato dall’incarico. Cosa che, peraltro, gioverà moltissimo al suo movimento. Ci saranno lamentele, ma se si fa della trasparenza e dell’accountability una stella polare, poi ci si dovrà comportare di conseguenza.

    @antopicci84: è vero che a chi riteniamo migliore di noi non perdoniamo mai niente. Ma io credo che quella sia l’unica strada percorribile per avere una classe dirigente degna di questo nome. Le persone passano, le idee restano e se non è stato Renzi, sarà qualcun’altro (anche se credo che Renzi non sia bruciato, anzi, sia proprio in “rampa di lancio”…) a portare avanti le sue idee. Idem con Fare. Non è che se anche Giannino verrà travolto, il partito sparirà. Anzi, credo e spero che verrà rafforzato da questo pasticciaccio brutto.

  10. antopicci84

    E comunque il più scemo di tutti è senza dubbio Zingales. Uno che prima distrugge un partito poi dice che lo voterà comunque. Uno che a quattro giorni dal traguardo manda in vacca l’impegno di migliaia di militanti, per un sedicente (e astratto) rispetto di questi militanti. Non sono un complottista, non credo ci siano chissà quali disegni dietro, ma se Zingales, come dice, ha a cuore il risultato di Fid e lo voterà, mi spiegate allora perché diavolo non poteva aspettare 4 giorni per denunciare il fatto? Ridicole poi le sue dichiarazioni: “Non si speculi”….forse qualcuno doveva spiegargli che in Italia siamo in campagna elettorale. Zingales, il più scemo di tutti.

  11. dummi

    ot parziale:
    Ma come sarei curioso di vedere come vanno in giro tutti quelli che criticano Giannino per come si veste. Ovviamente non ci posso mettere la mano sul fuoco, ma sono abbastanza sicuro che, approfondendo i molteplici “io mi vesto in modo normalissimo”, si potrebbe restare abbastanza inorriditi per certe scelte e abbinamenti “normalissimi”. Poi, ovviamente, ai nostri occhi noi siamo sempre i “più normalissimi”.

  12. Massimo

    In effetti Zingales ha preferito salvare il suo didietro dalla possibile ricaduta negativa di questa questione più che fare l’interesse del suo movimento. Non è che dovesse tacere, ma sollevarlo a cinque giorni dalle elezioni è abbastanza incomprensibile. Bastava mettere Giannino di fronte alle sue responsabilità un minuto dopo la chiusura delle urne, farlo dimettere, se necessario, ma conservare il patrimonio di voti ed idee, che non sono di Giannino ma di una non irrilevante parte di Italiani.

  13. sabina

    Ammetto: non ho mai amato Giannino soprattutto perchè non condivido le sue idee liberiste. Apprezzo in generale gli eccentrici, anche se ho qualche riserva sulla convenienza dell’immagine eccentrica scelta da Giannino all’interno della politica. Detto ciò, io trovo che la storia dei falsi titoli sia nefanda. Non che “non si fa”, è veramente bieca.

    Oltre come l’Eccentrico, il Giannino ha cercato in tutti i modi di affermarsi come l’Analista Economico in grado di vedere quei disegni matematici che i suoi elettori non erano in grado di interpretare, risolvendo complessità di bilancio in maniera scientifica. Lui si è mostrato come il paladino di parte di coloro che credono soprattutto nei numeri. Il fatto che la metodologia millantata da Giannino sia stata maturata all’interno di un ateneo è aspetto fondamentale perchè stia in piedi tutta la questione. L’economia purtroppo non è un’opinione ma funziona su variabili complesse inquadrate tramite teorie avvalorate e condivise, che si diffondono e affermano attraverso reti che, guarda un pò, si possono accedere solo tramite master in questo o quell’altro istituto prestigioso.

    Se poi il tutto viene motivato e giustificato come un “atto di vanità”, ancora peggio. Io credo che di politici vanitosi ne abbiamo già fin troppi. L’atto di vanità dei premier o dei candidati tali è grave e rischioso perchè dimostra l’assenza di serietà politica.

  14. spago

    @ Sabina sinceramente non ti capisco.. Giannino ha mentito ripetutamente in pubblico e lo trovo molto grave. Ma riguardo alle sue competenze.. perchè escludi che possa essere competente senza una laurea? il suo lavoro, mi riferisco ad articoli, libri, trasmissioni radio, blog, è pubblico da anni. Io mi sono fatto l’idea che fosse competente in base a questo e non per aver letto sul CV che titoli aveva. Se il suo lavoro stava in piedi ed era buono ieri, perchè oggi non lo dovrebbe più essere? non è che si può guastare retroattivamente. Non credo che tutti abbiano preso acriticamente ogni cosa che scriveva, faceva, diceva fidandosi del Cv. Ha sempre lavorato esposto al pubblico, alla discussione, alle critiche, ai commenti, etc.. ha lavorato a contatto con grandi e titolatissimi economisti.. la sua competenza è comprovata oltre ogni ragionevole dubbio. Poi ha mentito, è stato disonesto, ha sbagliato in modo grave, quel che vuoi.. ma incompetente faccio fatica a pensarlo. Parli di reti, e di istituti prestigiosi.. Chicago blog, Istituto Bruno Leoni, Libero Mercato, Finanza & Mercati, Radio 24.. pensa a tutti gli economisti che lavorano con questi enti.. Giannino ci ha vissuto in mezzo. Pensa a chi sta in fermare il declino.. Zingales, Boldrin, Stagnaro, etc.. Oscar ha lavorato e frequentato ambienti dove la partecipazione alla discussione economca mondiale, l’aggiornamento sulle ultime toerie, la condivisione della ricerca, etc.. sono pane quotidiano.

  15. sotospeak

    @spago
    hai centrato il punto perfettamente, cosa c’entra la laurea con le competenze? boh
    @sabina
    ragionamento tipicamente italiano, prima chiedo che titolo hai poi giudico quello che dici. Da qui il famoso valore legale della laurea.
    @antopicci84
    da scolpire quello che dici: Siamo un paese di idioti e meritiamo di essere governati da idioti altri 5 anni. Io voterò Giannino comunque.
    E anche: Zingales, il più scemo di tutti.
    Anche perchè, se è vero cheL’economia purtroppo non è un’opinione.., parlando con lui di economia non se ne era mai accorto che non poteva avere il master? Io, se uno sa programmare decentemente in qualche linguaggio e se ha studiato matematica superiore me ne accorgo in 5 minuti.

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