Terroristi e creduloni

Giudicate voi a che punto siamo in Italia nel percorso di cui parlavamo qui sul ruolo delle testate giornalistiche nello smentire le notizie false.

Il 21 novembre il Corriere della Sera riprende la notizia circolata su alcune testate non affidabilissime, che della presunta terrorista suicida Hasna Aït Boulahcen morta a Parigi ci fossero in rete fotografie in cui si mostrava coperta di schiuma in una vasca da bagno, con le riflessioni conseguenti sulla sua “normalità”.

Nessuno sa dire che cosa sia accaduto alla ragazza che fino a pochi mesi prima si scattava foto nella vasca da bagno, coperta soltanto di schiuma.

Lo stesso giorno un commento sullo stesso Corriere della Sera – basato evidentemente sull’articolo precedente – ripete quella storia, dentro un ragionamento più esteso.

Tra queste gallerie di immagini, nessuna è più impressionante di quella che riguarda Hasna Ait Boulahcen, morta assieme ad altri due terroristi nel covo di Saint-Denis. Eccola qui, nella vasca da bagno, coperta solo da invitante velo di schiuma.

L’errore, ripetuto, non è innocente: le testate internazionali serie avevano aspettato a fidarsi di quelle immagini, che poi si sarebbero rivelate false (cioè relative a una malcapitata che non c’entrava niente con la presunta terrorista). E a farla circolare erano stati soprattutto tabloid screditati o siti cialtroni.
Ma può capitare uno sbaglio – lo si corregge, si spiega l’errore -, e non si diventa da promotori di bufale ad accurati factchecker in un solo giorno: però non si può essere entrambe le cose, come se niente fosse, generando persino il sospetto che una cosa nutra l’altra, in termini di traffico.

E invece oggi il Corriere pubblica questo articolo. Notate “del web”, dove col web si intende immagino Corriere.it.

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I principali media internazionali, dal Daily Mail al New York Post, non hanno avuto dubbi: la donna ritratta nella vasca da bagno coperta di schiuma — in atteggiamenti poco consoni per la religione islamica — era Hasna Ait Boulahcen, la cugina di Abdelhamid Abaaoud, “mente” degli attacchi di Parigi dello scorso 13 novembre . – Ebbene si trattava dell’ennesima bufala. La ragazza immortalata nella vasca da bagno si chiama Nabila Bakkatha, è attualmente in Marocco e ha vissuto sulla sua pelle un tremendo scambio di identità. Un’amica in cerca di vendetta dopo uno screzio avrebbe inviato lo scatto ai giornali francesi.

Mi permetto di assicurarmi che si noti sia che “i principali media internazionali” sono due tabloid cialtroni e screditati, sia la completa assenza di ogni riferimento al fatto che la stessa “bufala” sia stata diffusa e sia tuttora presente in rete in due articoli della stessa testata, depositati sugli stessi server. E che ora irride e sgrida i “creduloni”.
Non male, no?

 

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6 commenti su “Terroristi e creduloni

  1. Hugo

    Una nuova definizione di ‘grottesco’, se non vivessimo questo preciso momento sarebbe anche da riderne al baretto con gli amici. E invece.

  2. massimo mantellini

    come sarebbe che Daily Mail e NYP diventano “i principali media internazionali”?

  3. francesco.nanni

    Un’altra bufala dell’ultima ora che sta circolando su diversi siti italiani (e nessuno statunitense) è la presunta appartenenza al Ku Klux Klan dell’attentatore a Colorado Springs.
    Persino Repubblica la cita, QN, diversi siti parecchio vulnerabili.
    Non che non possa essere vera, ma finora non è stata nemmeno fatta menzione della possibilità da nessuna fonte americana attendibile.

  4. emanuele mascioni

    il corriere e’ lo stesso giornale che inseriva il montenegro tra le mete turistiche da evitare insieme a yemen, siria e afghanistan . ecco , sono fatti cosi

  5. roberto86

    Scrivo questo commento perchè mi vengono dubbi e domande, tengo a precisare che non punto il dito contro nessuno e spero di non urtare i sentimenti di nessuno, cerco di farlo con il massimo rispetto possibile, precisato questo inizio:

    Trovo molto utile il suo lavoro, la sua ricerca sia per come scrive sia per il singolare punto di vista, ma la mia domanda è:
    – Non trova che le “bufale” siano sempre esistite giornalisticamente parlando?
    – Può essere che la rapidità con il quale queste si propagano e si diffondono contribuiscano a ritenerle infondate?
    – Può essere che esseri dotati di coscienza e in generale pensati, ritengano bufale anche se queste sono scritte su testate o siti autorevoli?

    Credo personalmente che web e social media siano solo un detonatore più potente di un arma politica e giornalistica già esistente, del quale si sono serviti tutti, con effetti anche peggiori in passato, sebbene una bufala scritta su un giornale schierato di 30 -40 anni fa poteva provocare rapimenti morti ecc… adesso l’effetto esponenziale della propagazione della bufala è così veloce da portare chi legge a dimenticarsene con la stessa velocità con il quale la notizia è arrivata sugli schermi del pc o dello smartphone. Forse mi sbaglio, ma credo che al giorno meno si parla di un fatto più si da pane ai complottisti che altro non cercano per validare le proprie tesi fondate su bufale più o meno grosse, tanto grillini e gomplottisti esisteranno e crederanno comunque. Mi sbaglio?

  6. julia

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