Un brindisi veloce

Da un paio di giorni siamo tutti molto agitati nel cercare di valutare l’approvazione della legge sulle unioni civili, e i nostri sentimenti nei confronti di questa approvazione. Certo, vedo anche molte opinioni chiare, sicure, esibite, ma direi che si tratta quasi sempre di opinioni preconcette: dettate dal bisogno di sancire un successo oppure un fallimento.

Tra i più spiazzati ci siamo chiesti se questo sia invece un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, se si debba festeggiare o essere delusi, accontentarsi o protestare, riconoscere meriti o colpe. Alla fine, temo che non ci sia una sintesi possibile così sbrigativa, malgrado gli umani desideri di trovarla: questa è una storia esemplare di complessità delle cose, dei contesti, dei punti di vista e dei metri di giudizio. Dipende da cosa guardi, insomma.

Io direi che l’approvazione di questa legge migliorerà le cose per molte persone che ne sono coinvolte, e questo è bene. Ma direi anche che i suoi ultimi sviluppi peggiorino le cose per molte altre, che si trovano di nuovo a vivere in un paese in gran parte sciocco, fazioso e retrogrado, in cui si svegliano ogni giorno sperando che ogni giorno sia un passo avanti, che le cose cambino. Chissà se quello che è successo dice che cambiano (legge approvata) o che non cambieranno mai (guarda com’è andata).

Direi che la legge è un miglioramento di fatto delle cose, rispetto a prima: penso alle coppie che andranno in Comune, e me ne convinco. Ma “prima” era uno scandalo di cui vergognarsi. L’assoluzione di un innocente che ha fatto vent’anni in galera ingiustamente, come la valutiamo, festeggiando o incazzandoci? Un po’ l’una e un po’ l’altra. Contenti per lui; ma preoccupati per il resto; ma speranzosi che il suo caso sia un passo avanti; eccetera. E se mentre lo assolvono decidono che non lo risarciscono di niente? “Sempre meglio che niente”, è una specie di motto nazionale, una declinazione del solito “turarsi il naso”, o dell’uovo oggi al posto della gallina domani.

Ma direi anche che la gallina domani in questo caso convive con l’uovo oggi. Continuo a pensare che – con una lentezza e degli ostacoli scandalosi – almeno su questi temi le cose progrediscano inevitabilmente, si fanno solo passi avanti (con una lentezza e degli ostacoli scandalosi). È impressionante il ribaltamento di opinioni che si percepisce tra le persone più giovani rispetto a quelle che lo sono meno, su questi temi. Le resistenze di oggi sono colpi di coda, io ne sono abbastanza convinto. La stepchild adoption impedita oggi accelererà di più l’avvicinamento verso il matrimonio vero e proprio tra persone omosessuali.
Non è una vittoria, non è una sconfitta: è una partita rinviata mentre stavamo vincendo.

Poi c’è il tema degli inganni e degli insulti diffusi dalle persone in malafede, o fanatiche o in cerca di zuffe (e di quelle loro complici, “chi, io?”): viene voglia di buttarsi nella zuffa, a volte. Ma pensare che saranno sconfitte presto dalla storia, vive o morte, è un approccio più salutare per tutti. L’Italia diventerà un posto dove gli omosessuali si sposeranno e avranno dei bambini, è solo questione di tempo.

Certo, dillo a quelli che non hanno i diritti che meritano, oggi. Già.

E poi dillo agli altri di noi che vorrebbero avere una patria migliore, una delle migliori, e chissà se sarà di questa vita.

E insomma, è difficile decidere come sentirsi. La mia proposta è sentirsi come quel detenuto innocente che esce di galera, almeno per un po’. Forse non ci sentiamo di festeggiare, ma andiamo insieme a berci una cosa.

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6 commenti su “Un brindisi veloce

  1. johndoe

    Per non parlare dell’umore! Quando in generale non so decidere.come te in questo caso tra mezzo vuoto e mezzo pieno, mi succede di tanto in tanto di pendere un pelo più di qua o di la, solo perchè quel giorno era contento/incazzato.
    Il giorno dopo però è tutto a posto, torno indeciso.

  2. Julian B. Nortier

    Questo mi sembra un post molto cerchiobottista;ma non si può far finta di non vedere come si era fortemente voluta una legge di rango “occidentale”,con tanto di stepchild adoction e si è finiti invece con lo scendere a compromessi con il peggior bigottismo italiano(ammesso che ne esista uno migliore…).
    Con un pò di onesta,esemplificando,bisognerebbe sentirsi come in un letto in cui ci era stata promessa la donna dei nostri sogni e invece ci siamo ritrovati una cessa fotonica e pure antipatica o-per stare al paragone carcerario-è come un imputato per cui il pm ha chiesto l’assoluzione e si ritrova invece ad essere condannato a vent’anni.
    Ora,la conferma che questa non sia una legge soddisfacente ma brutta,e fortemente,è la promessa-secndo me vana-che si riprenderà tema adozioni.Con l’aggravante,però,che in una nazioncina neovaticana(un manipolo di piccoli moralisti che condiziona i governi,anche quelli sedicenti liberal) ci saà sempre questo blocco lobbistico.L’unica cosa veritiera,che leggo tra le righe,è che non ci si può rassegnare a tutto ciò.Sapendo,però,che i precedenti italiani autorizzano a credere che questa orribile leggina ce la dovremmo tenere per molti anni,forse per decenni.
    Contenti voi; io non festeggio per un atto di resa ipocrita a una morale ancora piu’ ipocrita.Non ce n’è proprio motivo.

  3. avlopez

    Grazie Sofri, fa bene leggere un po’ di lucidità in questa folla chiassosa di vagiti rivendicatori e di anatemi offensivi inaccettabili. Questa sera ho brindato, da omosessuale da italiano. Certo, avremmo potuto e dovuto avere di più, ma così non è stato. Le responsabilità sono molteplici e a più livelli e non parlo solo delle polemiche ridicole dell’ultimo mese. In tutti i Paesi occidentali esistono gli ipocriti intolleranti di destra. Ma a me danno più fastidio gli ipocriti intolleranti di sinistra.
    In questo Paese mancano forze laiche trasversali, che sappiano mettere i diritti davanti ai loro squallidi interessi di bottega e alle loro prese di posizione ideologiche e di comodo. Tutti hanno colpe, nessuno escluso. In politica, a volte, chiedere troppo ha il solo fine, più o meno implicito, di non ottenere nulla. È un atto mancato, nella migliore delle ipotesi. L’omofobia non ha mai un solo colore politico. In Italia più che mai, visto il comportamento disfattista e inconcludente degli eredi irriducibili del PCI negli ultimi vent’anni. In Paesi ben più civili del nostro il processo verso l’uguaglianza è stato graduale. Ho fede nelle teste pensanti, libere e oneste che ancora esistono in questo Paese. Al di là del loro colore politico.

  4. tanogasparazzo

    Il nostro abituale modo di pensare continua a sostenere che il servire è molto vicino all’arrendersi , mentre il produrre sarebbe simile alla conquista. La produzione di questa legge, rispetto alla platea politica del parlamento, di alleanza traversale, ha considerato il suo passaggio, una sottomissione, alle beghe del partito contro natura, al partito, che non tiene la maggioranza al Senato. Renzi, sente, vede: l’idraulico Verdini, che gli domanda : “ah Renzi che ti serve”. Infatti l’io grandissimo di Renzi del far da se, oggi gli dedica, “mi stavo spezzando il collo ” l’utilizzo del fabbricante ed incantatore, ovvero dev’artigiano idraulico Verdini, hanno costruito un manufatto di legge che in seguito avrà una sua manutenzione gravosa. In seguito la sinistra del PD si lamenta, che il passaggio della legge attraverso la fiducia, cambierebbe il perimetro della natura del Governo, in realtà anche se la legge fosse passata completa, con i voti del M5S, il Partito contro natura, avrebbe richiesto la verifica? In realtà il “fai da te Renzi” per cinismo da bottegaio Fiorentino preferisce i quattro amici del “Amore e del Partito contro-natura- Invece ora si discute per codismo, da una sinistra che non c’è nel PD, le solite distrattori di massa. In Sicilia dicono: Ti lamenti, ma che ti lamenti prendi i bastoni e tira fuori i denti…

  5. andrea61

    A me queste lamnetele hanno veramente rotto le scatole.
    La Politica è l’arte del pissibile, tutto il resto è gnè gnè infantile.

Commenti chiusi