Quello che succederà, è che un manipolo piuttosto fascista che si pensa di sinistra otterrà fiero di far affossare un provvedimento che farebbe il bene del sistema carcerario e giudiziario italiano e quello di alcune migliaia di poveracci – quelli che le stesse persone evocavano fino a un attimo fa per dire: e ai poveracci in carcere non ci pensa mai nessuno? – , ovvero le persone a cui la sinistra una volta dedicava le sue premure. Che ora sono tutte rivolte a convincere il paese che se in cambio ottengono degli sconti quattro gatti (66 gatti, stando a Scalfari), molti dei quali non andrebbero lo stesso in carcere (compreso Previti), sarà una catastrofe nazionale e morale.
Allora, oggi Michele Serra spiega che l’indulto finisce per convincere gli italiani che sono sempre i ricchi e potenti che se la cavano e i poveracci pagano. Solo che non è l’indulto – che fa quello che tutti ipocritamente chiedono sempre: trattare ugualmente le persone – a propalare questo luogo comune: ma sono Michele Serra, Di Pietro e gli altri che avranno sulla coscienza la sorte dei detenuti italiani (di oggi e di domani) e il vanto di aver impedito di darla vinta a Pecorella. Complimenti. Buone vacanze.
(quanto a quelle che Serra chiama “le star della malafinanza” dal suo divano dove ha il quadro completo del sistema penitenziario italiano, suggerisco di leggere quello che scrive Lebowski)
Lebowski
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