Il buon critico televisivo deve anche vedere programmi trascurati, di cui non si parla, per scovare cose notevoli e interessanti. Io ho guardato il Tg2 il giorno dell’annullamento della visita del Papa alla Sapienza, e ho scoperto in un servizio alcune cose “sul geniale scienziato, nonché cattolico fervente, Galileo Galilei”.
Spiegava il servizio che – in data imprecisata – “un sondaggio europeo rivelò che il 30% di studenti di scienze credeva che Galileo fosse stato arso vivo”, e che questa è una “falsità sesquipedale che i signori docenti pagati col denaro pubblico potranno contribuire a smontare, diradando così l’ignoranza crassa e la malafede ideologica che circonda il caso Galileo”.
Si proseguiva poi spiegando che l’ardita tesi che definisce la condanna di Galileo “razionale e giusta” è solo “un giudizio che suona provocatorio perché contrario alla mentalità conformista odierna”, mentre in realtà “non appare così scandaloso”. E qui la rivelazione maggiore del Tg2: “lo scienziato pisano non riuscì a portare prove valide contro la tesi geocentrica: anzi ne portò di errate. Le prove vere arrivarono solo decenni più tardi. E se solo avesse seguito il consiglio di San Roberto Bellarmino di parlare per ipotesi e non per tesi dimostrate, l’imbrogliato caso Galileo non ci sarebbe mai stato”.
E pensare che c’è gente che guarda Quark.