A un certo punto della sua “carriera” il fumettaro scrive e disegna il romanzo di formazione, quello dove racconta come è diventato adulto, come non lo è diventato mai, e quali cose della sua infanzia hanno generato tutto quello che è e tutto quello che fa e che disegna. Quelli bravi bravi ci mettono dentro delle cose geniali loro, e delle altre cose di tutti noi che però noi non siamo geniali abbastanza da spiegare, oppure ci vergognamo, e di solito entrambe. Finora i miei preferiti tra i graphic novel di questa ispirazione erano quello di Gipi e quello di Craig Thompson. Ora, quelli di Gipi, di Craig Thompson e di Zerocalcare.

All’epoca comprai LMVDM e Blankets dopo averne letto qua. Oggi sono in attesa di dimentica il mio nome con la cover di Gipi. Grazie.