Intellettuale è chi intellettuale fa

Scusate una piccola cosa che suonerà in difesa di Zerocalcare – non voglio metterlo in imbarazzo, né intensificare le sue seccature – ma in realtà è in difesa di tutti noi dalla presuntuosa saccenza di alcuni dispensatori di patente di intellettuale. Che nei giorni passati e ancora oggi hanno criticato l’essere assurto appunto a intellettuale o dispensatore di saggezze e opinioni di un “fumettista”: e già sarebbe ridicolo l’uso minimizzante della categoria del fumettista.

Ma il fatto è che per diventare maître à penser – nel senso autorevole e non ironico dell’espressione – quello che serve è avere un pensiero di valore, un’intelligenza competente sulle cose, delle idee interessanti da condividere, una lettura originale e ragionevole dei fatti e delle loro relazioni: non si diventa “intellettuali” o ispiratori degli altri dando un esame. Zerocalcare non è un “fumettista”, in questo senso, ma uno tra noi umani che scrive – nelle sue storie ma anche nelle cose che dice nelle interviste, o sui social network – delle cose di grande lucidità e riflessione, interessanti, e che ci mettono delle idee in testa, o complicano quelle che abbiamo, o definiscono meglio quelle che abbiamo. Almeno per molti di noi, come persino i numeri confermano.

E come lui ci sono altri, e sono le cose che dicono che li rendono meritevoli di essere ascoltati, letti, apprezzati o anche criticati: non la loro categorizzazione in una macchietta di autorizzati “intellettuali”. Mi azzarderò a dire che vale persino per Beppe Grillo, usato spesso come esempio per deprecare – “dove andremo a finire signora mia” – l’intervento di non autorizzati nel dibattito pubblico: quando a Beppe Grillo è capitato di dire cose sensate e non banali. E vale per tutti noi: ci sono considerazioni che leggiamo sui social network da parte di persone “normali” che sono più interessanti di cento opinioni di alcuni “opinionisti”, commentatori professionali, giornalisti o scrittori (per carità non suoni populismo d’accatto: vale anche la critica contraria alla celebrazione delle opinioni di tutti). E quando queste persone ne dicono e scrivono molte, di questo genere di cose, diventano importanti e preziose per un miglioramento delle teste, soprattutto di questi tempi.

E si dà il caso che Zerocalcare metta nelle nostre teste – di noi persone che leggiamo, che vogliamo capire e pensare – più cose utili e intelligenti (più dubbi!) di quelle che malgrado i loro sforzi quotidiani riceviamo da diversi suoi critici. È da questi particolari che si giudica un giocatore.

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