Solo io non sono convinto che quello di questa storia sia un “lieto fine”, come scrive Repubblica?
VENEZIA – Non accettava di prendere ordini da una donna. Forse per le sue rigide convinzioni religiose. Così un facchino egiziano, musulmano, che lavorava del prestigioso hotel Danieli di Venezia, si è licenziato non riuscendo a subire l’onta che il suo diretto superiore fosse una governante. Ne dà notizia il Gazzettino
“Quando ha fatto presente il suo problema, la direzione gli ha spiegato che certo non poteva cambiare mansioni a chi era lì da anni, svolgendo adeguatamente i suoi compiti, e che dunque, se avesse voluto lavorare in quell’albergo – dove soggiornano illustri ospiti, compresi capi di Stato e celebrità del cinema e della musica – avrebbe dovuto accettare di adattarsi alle modalità lavorative italiane”.
Dopo aver rassegnato le dimissioni, però, l’uomo deve essersi reso conto che in questo momento di forte crisi lasciare un posto sicuro poteva essere un azzardo troppo grosso, Così è tornato sui suoi passi, trovando dall’altra parte anche un direttore ben disposto a riaccoglierlo, probabilmente per l’affidabilità del dipendente, e anche ad andargli incontro per farlo lavorare senza doversi sentire “sottomesso” da una donna.
Così l’amministrazione del Danieli ha deciso di affiancargli un collega maschio che farà da tramite fra la governante e il dipendente, comunicandogli le mansioni da svolgere. Un iter probabilmente non agevole, ma che garantisce la tranquillità lavorativa di tutti e un finale a lieto fine della vicenda.
Aggiornamento: Repubblica ha cambiato il finale dell’articolo (qui l’originale):
Così l’amministrazione del Danieli ha deciso di affiancargli un collega maschio che farà da tramite fra la governante e il dipendente, comunicandogli le mansioni da svolgere. Dunque un accordo. Resta da capire la reazione della donna in merito alla vicenda.
Aggiornamento: nel frattempo, si affaccia anche il più consueto scenario della notizia che non lo era.
il sito di repubblica (cui rimanda il tuo link) non riporta più il “lieto fine” citato, ma conclude con questa frase “Dunque un accordo. Resta da capire la reazione della donna in merito alla vicenda”… mah, ci si redime così facilmente?
Con violenza: moglie e buoi dei paesi tuoi.
Con fede: dove c’è Fede c’è speranza.
Con dolo: La Repubblica.
Intanto su La Repubblica la notizia continua a cambiare. Adesso scrivono che non è vero, è un’invenzione “dei giornalisti” (chissà di quale testata giornalistica! chissà!), e sono pure riportate reazioni indignate. Ma La Repubblica non ha un po’ di pudore???
Credo che questa finirà molto rapidamente in “Notizie che non lo erano”. :-)
Del resto luglio e agosto sono stagioni morte per il giornalismo, e in questo periodo vediamo la nascita di notizie inventate di sana pianta con una frequenza doppia o tripla rispetto al resto dell’anno.
Leggo che la notizia è stata già smentita e mi domando: un musulmano radicale osservante, che certamente non vorrebbe prendere ordini da una donna sua superiore, potrebbe con questi presupposti venire a lavorare in Occidente dove, perfino nella sessista e gerontofila Italia, prima o poi una capa capita a tutti?
Se il facchino fosse stato dipendente di una azienda occidentale in un paese musulmano, l’avrei ritenuto verosimile, ma in Italia proprio no.
“un finale a lieto fine”: non è una ripetizione? Bastava “un lieto fine”.
Rileggere quello che si scrive, bah!
Uh, Sofri, al posto tuo comincerei a trovare immorale il trarre vantaggio, sul piano della concorrenza, da un dilettantismo così disarmante…è come cacciare i cuccioli di foca…
Aggiornamento: nel frattempo, si affaccia anche il più consueto scenario della notizia che non lo era.
Ahahah, come volevasi dimostrare…
Ormai per questo tipo di cose ho fiuto. Le notizie inventate, tranne eccezioni, sono sempre una variazione di un numero limitato di sceneggiature. Che poi sono quelle che contengono ingredienti che rafforzano i comuni pregiudizi, non a caso.
Sarebbe anche da approfondire da parte di un esperto di islam se davvero è contrario ai principi di quella religione prendere ordini da una donna. Io qualche dubbio ce l’ho. In Pakistan esiste una donna generale dell’esercito:
http://tinyurl.com/blcsr2s
E mi pare impossibile che a questa signora non capiti mai di dare ordini a uomini musulmani. E questi che fanno? Escono dall’esercito? Disertano? Non ho letto notizie in tal senso.
A prescindere da Repubblica confermo la possibilita’ di un episodio tale. Per esperienza diretta ho gestito un caso identico tra cuoco (donna) e aiuto cucina ( uomo), alla fine l’uomo e’ stato licenziato dato che le reazioni ad una ipotesi organizzativa tale sfociavano nel disciplinare.