A un anno di distanza dalla sua uscita americana, e avendo già colonizzato qui parecchie tasche e borsette con versioni arrivate da laggiù, esce quindi domani in Italia iPhone, il telefono di Apple che nel frattempo ha creato falangi di fans e detrattori: è un apparecchio formidabile superfigo o un giocattolone da modaioli?
Apple ha offerto alla Gazzetta di provare per una settimana il nuovo modello, che è una novità mondiale per un dettaglio tecnico poco visibile (all’apparenza, l’unica novità sembra il dorso in plastica piuttosto che in alluminio), ma essenziale per la navigazione e i servizi internet: l’abilitazione alla rete 3G e quindi una velocità di ricezione e trasmissione dati superiore a quella ottenuta con l’iPhone finora venduto negli Stati Uniti e negli altri paesi dov’era già in commercio.
E alla prova dei fatti, la differenza è effettivamente sensibile, e l’uso della rete molto più efficiente e vicino a quello a cui siamo abituati con le connessioni via computer.
Ma andiamo con ordine. iPhone è molto più di un telefono, e più di uno smartphone. È un apparecchio che – col limite delle dimensioni – assomiglia a un computer per varietà di funzioni; e assomiglia a un computer Apple, per la soddisfazione di chi ha consuetudine con la facilità e il piacere di usare un Mac. Probabilmente l’avrete visto tutti, perché è diventato molto di moda ed è l’ultimo di una lunga serie di oggetti che “fa figo” portarsi dall’America, serie che ha tra i suoi precedenti le Timberland e le magliette di Abercrombie & Fitch. È una mattonella piatta – il nuovo modello ha il dorso un po’ più bombato – con un grosso schermo e nessuna tastiera. Tutti i comandi – con l’eccezione dei tasti di accensione, volume, e silenziatore della suoneria – si attivano toccando lo schermo. Sulla schermata iniziale compaiono le icone dei vari programmi e funzioni, che comprendono il telefono, il browser per navigare in rete, il software di posta, l’ipod, ma anche le informazioni meteo, il navigatore con GPS, l’agenda, la macchina fotografica e altre ancora. Da domani Apple lancerà un servizio di vendita e diffusione di ulteriori software programmati da sviluppatori esterni (il vecchio iPhone ne ha fatti nascere già molte centinaia). Dal punto di vista della gradevolezza d’uso e della facilità è un apparecchio che non ha paragoni: su questi criteri Apple è sempre stata avanti a tutti. E alcune funzioni sono spettacolari e garantiscono per diversi giorni l’effetto “ooooh!”: la rotazione automatica dello schermo, la visualizzazione delle foto satellitari di Google Maps e della vostra posizione, la visualizzazione degli SMS in sequenza per destinatario, come se fossero una chat, l’ingrandimento e spostamento delle immagini con un movimento delle dita sullo schermo. Tutto quello che riguarda la qualità video – compresa la visione dei film – non ha concorrenti: e la sincronizzazione col computer di musica, mail, appuntamenti, bookmarks è perfetta e immediata.
Poi, come se in California avessero in mente un uso del cellulare tutto loro, tra le mille cose formidabili che iPhone riesce a fare ce ne sono alcune banalissime che non fa: non manda MMS; non inoltra gli SMS; ha una macchina fotografica da soli due megapixels e senza flash che è scomoda da maneggiare; non lo si può usare come modem per connettere il computer. Anche se molti di questi limiti potrebbero essere superati appena cominceranno a circolare dei programmi aggiuntivi appositi.
La tastiera su schermo divide gli utenti: alcuni la trovano praticissima, altri hanno la sensazione di muovere i pollici in un campo minato e rimpiangono i vecchi tastoni meccanici. In effetti, ancora dopo molti mesi di uso, è facile sbagliare.
Infine, una parola sulle tariffe: in questi giorni le anticipazioni sono state travolte da molte proteste e polemiche in rete. Alcune comparazioni le hanno dichiarate più costose che negli altri paesi e anche più costose di quelle già praticate da TIM e Vodafone, che da parte loro negano. La buona notizia è che il rapporto dell’iPhone con abbonamenti e SIM sarà totalmente libero: potete pagarlo un botto e decidere poi con quali usarlo, o scegliere gli sconti proposti a chi stipula uno dei contratti dedicati (troppi e intricati per i gusti di chi è familiare con la semplicità Apple). Se volete un consiglio, riflettete bene sulla prima soluzione.