Ho avuto in prova il nuovo iPhone 3G una settimana fa, per scriverne per la Gazzetta. Ma ci sono altre cose che posso dirne, più che per chi ha seguito la storia di iPhone dall’inizio che per i lettori di quel giornale che probabilmente ne sarebbero annoiati. Le aggiungo qui.
Io ho il vecchio iPhone, dallo scorso ottobre. Avevo scritto qui cosa ne pensavo (bene, con riserve). L’unico cambiamento notevole è il 3G, ma in dettaglio noto le seguenti cose:
– i servizi in rete, grazie a 3G, sono effettivamente più veloci: quanto basta a non rendere le attese noiose, più o meno a seconda di variabili legate ai luoghi e alle reti, credo.
– molti degli sciocchi piccoli difetti che aveva il primo iPhone non sono stati corretti: come ho scritto, la macchina fotografica non è all’altezza di quelle che circolano nei telefoni correnti, ed è scomoda da usare; non inoltra gli SMS e non manda MMS (su queste due cose, erano già stati creati dei programmi terzi, ma non affidabilissimi); Safari non legge Flash
– da domani Apple lancerà lo App Store, da cui gestirà e venderà tutti i software terzi prodotti per iPhone. Siccome questi sono una ricchezza notevole per l’apparecchio, la gestione Apple potrebbe essere preziosa e comoda, e questa l’unica grossa novità a parte il 3G. Mi hanno mostrato alcune applicazioni terze – un videogame che si manovra facendo oscillare l’iphone e che trasmette vibrazioni, tutto grazie all'”accelerometro”; un software di suoni, strumenti e tastiere – che promettono molto.
– tutte le discussioni sul tetto di dati imposto dalle tariffe TIM e Vodafone sono vanificate a monte da un dettaglio legato all’apparecchio: che non permette di scaricare un accidente. L’iTunes Store funziona solo in connessione wireless – niente 3G – e lo App Store anche, salvo che per i files più leggeri di 10 mega. E come modem esterno, iPhone non funziona: che è il suo peggior difetto (io in vacanza mi porto un Nokia accessorio per lavorare col computer, anche se ho da dirne sulla stabilità delle connessioni TIM). Tutto il traffico dati sarà quindi eventualmente appesantito dalla visione dei video di YouTube, ma niente di più. Anche volendo, a un giga di dati di traffico ci arriverà solo qualche primatista.
– il cavo di alimentazione che usavo per iPhone in macchina non funziona col nuovo iPhone, il che è una bella seccatura. E il portaSIM di plastica mi pare un po’ fragilino, ma in teoria non dovrebbe essere estratto spesso.
– alcuni dettagli sono stati invece migliorati: c’è una funzione di ricerca nella rubrica; la funzione GPS è spettacolare; l’audio esterno è migliorato; c’è una comoda funzione screenshot che in parte ammortizza la mancanza di comunicazione tra mail e SMS; e anche la possibilità di mettere dei bookmarks direttamente sulla scrivania è molto utile
– la disposizione delle icone sulla scrivania è ancora più elastica e si può modificare anche il dock in basso
Detto questo, per me vale quel che scrissi allora: lo preferisco tutta la vita a qualsiasi altro apparecchio solo per la familiarità e il piacere di usare un oggetto che mi pare mio fratello piuttosto che un tecnico informatico. Ma proprio per questo, chiedo a mio fratello di capirmi meglio: a un tecnico informatico non lo chiederei.
p.s. noto en passant gli incipit delle valutazioni fatte dai miei colleghi di Repubblica e Corriere:
“Punto primo: è un telefono” (Marco Pratellesi, Corriere.it)
“l’iPhone 3G è una macchina che, invece, fa una radicale scelta di campo, ovvero quella di non essere più un telefono” (Ernesto Assante, Repubblica.it)