Cosa mi aspetto dal domani

Alcune delle idee circolate da ieri sulle prospettive del PD:

– “troviamo uno bravo e nuovo” (son bravi tutti: lo stiamo cercando da anni)
– “chiudiamo il capitolo PD e approfittiamo delle europee per fare una lista di bravi e nuovi, anche se non c’è un leader vero” (ma non con Flores e Camilleri, per carità)
– “allora convinciamo Cuperlo” (Cuperlo non ha voglia, secondo me)
– “telefoniamo a Soru e chiediamogli una mano” (no, non che si candidi: esiste una misura)
– “e Ivan?” (Scalfarotto, ndr)
– “troviamo dieci bravi e nuovi e chiediamo che reggano il PD intanto che cresce”
– “ma in fondo Bersani…” (c’è sempre quello che si adatta) 
– “E Civati?” (e poi il blog chi lo tiene?)
–  Ma una donna, una donna, mai?
– “facciamo le primarie subito, i candidati verranno fuori stavolta” 

Questo post è commentabile, per chi ha altre idee. Magari avete un cugino bravo di cui non si sa in giro, oppure siete dei geni dell’organizzazione in rete: o in mille appoggiate una delle proposte citate. Non “umori della base”, però. Quelli li sappiamo, ormai, e non sono mai mancati.

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203 commenti su “Cosa mi aspetto dal domani

  1. Kerub

    primarie.
    con astutissima scelta dei tempi in vista delle Europee.

    (mi verrebbe da proporre poi anche un congresso anticipato a Lourdes)

  2. Nicola

    Primarie, primarie, primarie.

    Il più grosso errore di Veltroni è stato quello di non essere riuscito ad usare il grande successo delle primarie per fare una politica nuova, slegata dagli apparati e legata alle richieste dei simpatizzanti.
    Si torni alle primarie. Si presentino candidati nuovi e candidati esperti; candidati di apparato e popolari; clericali e laici.
    Secondo me sarebbero un altro successo. Ma stavolta si attuino le politiche che la base richiede.

    Se manca il tempo, in vista delle Europee, si convochi la Cositutente (uscita dalle scorse Primarie) e si decida lì come affrontare questa fase i nattesa delle nuove Primarie.
    Se ci si incarta in Congressi, mozioni, tatticismi, etc. allora il PD s condanna a morte.
    E si sa che poi la Binetti si arrabbia.

  3. Damiano

    La lezione è arrivata da Firenze. Secondo me Veltroni ha sbagliato a volere le primarie unitarie a tutti i costi. Primarie come metodo fisso di scelta dei candidati va benissimo, con rispetto del tetto massimo delle legislature (per me tre sono pure troppe, ma lasciamo perdere) senza se e senza ma. Nelle primarie ci si confronta anche aspramente e poi ci si ricompatta intorno a chi vince.

    Chi non è adatto a questo sistema (secondo me tutto il gruppo dirigente nazionale, o quasi), un calcio nel c**o.

    E anche, anzi ma anche Veltroni, deve farla finita con il non voler prescindere da certa gente, tipo Bettini.

  4. lucacicca

    Cuperlo e Bachelet a far crescere il partito.
    Via subito chi non è convinto.
    Niente alleanza con Di Pietro.
    Fra due anni se ne riparla.
    Tanto abbiamo tutto il tempo per non avere fretta.

  5. Skeight

    Primarie, d’accordo.
    Congresso il prima possibile, va bene.
    Cambiamento del gruppo dirigente, of course.

    Ma prima di tutto, che si prendano (non con una elezione democratica, solo con una verifica della vicinanza ideologica e della competenza professionale) dieci giovani laureati che abbiano letto, studiato e capito Lakoff e si affidi a loro la strategia di comunicazione del PD. Magari per le regionali del 2010 si riesce a fare qualcosa di buono.

  6. riki

    Piano scompiglio: per fare le liste per le europee si indicano le primarie, che serivaranno a pesare i consensi anche per il partito. Chi vince piglia tutto. In questo modo si spezzerebbe la tesi dei cacicchi che avanzano l’idea del direttorio con la scusa delle immininenti elezioni europee.

  7. riki

    Come alternativa piano bomba di hiroshima: Berlusconi segretario del PD. Tanto di cariche ne somma molte, una più una meno :P

  8. Elle

    Congresso subito, primarie aperte, ma veramente. Prendiamo uno tendente al centrodestra, e che abbia soldi da spendere in promozione. Con Matteo Renzi ha funzionato.

  9. mitch

    Primarie, ma vere questa volta. E che si scannino davanti a tutti sui programmi, mostrando di cosa sono fatti. Mica Latorre e i pizzini.
    E una volta finite, tutti assieme, come Hillary e Barack.
    Diciamo che ora siamo al fondo del barile e possiamo solo risalire.
    PRIMARIEEEEEEEEEEEE

  10. steamerbag

    Veltroni ha sbagliato a non reggere questa botta (che poi ci stava). Per ora gli si chiedeva soltanto di essere più forte, i cambiamenti ci vuole tempo, forse sarebbero bastati dei ricostituenti. Nessuno può negare che Veltroni avesse un tono diverso da tutti gli altri uomini politici, e per ora ci bastava anche solo quello, le poche idee avrebbero avuto bisogno in seguito di nuove persone, nuovi ‘autori’. Adesso primarie. E basta.

  11. Luca

    Eh no, eh: tendente al centrodestra no. Ora si fa un partito di centrosinistra, e lo si tiene lì fin quando non si vince. Fosse anche il 2030.

  12. Carlito

    Il «Berlusconi-Mills» è in assoluto il processo più inconsistente e ridicolo tra tutti quelli che il presidente del Consiglio ha subito da una quindicina d’anni a questa parte: gli imputati dovrebbero augurarsi di poter andare a sentenza quanto prima per incassare un’assoluzione che sarebbe inevitabile anche per il giudice più prevenuto di questa terra. Questo al netto di qualsiasi lodo, ricusazione o probabile prescrizione.

    Filippo Facci, il Giornale, giovedì 10 luglio 2008

    piccole soddisfazioni per andare avanti…

  13. Cristiano

    Per il segretario non siam pronti (come italiani) per delle vere primarie. Gli americani si scannano alle primarie e poi chi perde sostiene il vincitore. Da noi (vedo quel che sta succedendo nei comuni per le prossime amministrative) si fanno le primarie e chi perde lavora dall’interno contro chi ha vinto. Così non si va da nessuna parte.

    Primarie per i candidati alle europee invece potrebbero dare delle belle indicazioni.

    Come segretario facciamo subito Chiamparino, Illy o Soru. Se ci mettiamo anche a litigare al congresso ne escono 20 partiti. Al congresso ci si va con una linea portata avanti da qualcuno e osteggiata da altri, non con il tutti contro tutti.

  14. vittorio

    La cosa principale è che anche gli altri leader se ne vadano. Specie quelli che si circondano di una specie di alone di purezza: Bersani, Finocchiaro, D’Alema, Marini su tutti.

    Un nome secco per la segreteria?

    Civati!

    Il blog potrà aggiornarlo con un blueberry.

  15. stefano

    Primarie, con la regola che chi abbia già avuto incarichi di dirigenza non si possa candidare.
    Stefano

  16. marcos

    Ci vuole un personaggio che catturi le masse! basta con gli intellettualismi bisogna saper parlare alla gente come fa Berlusconi che a quanto pare è amato. Ivan Lobello?

  17. Cristiano

    dimenticavo: se non come segretario almeno nel simbolo Tafazi lo inserirei…

    potreste fare aprire l’Assemblea Nazionale con Tafazi che introduce

  18. Davide

    Pensavo che con l’ultima caduta di Prodi avessimo toccato il fondo, invece si sono accorti che c’era ancora qualcosa da ripulire, evidentemente. Lì, sul fondo del fondo, che manco Mastrolindo.
    Io investirei su un giovane bravo (tipo Scalfarotto), gli costruirei un partito attorno con forte identità democratica (e non quell’attuale arca di Noè antiberlusconiana) e punterei a raccogliere i consensi da qui a dieci anni. Magari prima, lo so. Ma la fretta, fino ad oggi, ci ha fatto cadere sempre più in basso. E ci ha costretti a mischiare mele e patate, con i risultati che conosciamo.
    In fondo anche ai democratici Usa ci sono voluti due Bush per fare un Obama.
    Abbiamo toccato il fondo? Sì, ma “Ogni fondo è in fondo una rincorsa per chi ha fiato ancora da buttare (Perturbazione)”.

  19. Globulirossi

    Se la preoccupazione e’ di dover prendere il 20% invece del 18% alle prossime elezioni possiamo anche tranquillamente nominare reggenze, comitati d’emergenza, vicari e precari.
    Altrimenti la via rimane quelle delle primarie.
    Con un mandato pieno, inappellabile, e incontrovertibile fino alle prossime elezioni politiche.
    Al riparo dagli ulteriori rovesci elettorali, dalle tutele di padri padroni dai quali farsi certificare e autorizzare anche il colore dei manifesti, dei tempi darwiniani per l’estinzione degli ultimi dinosauri, di quelli necessari per definire un idea di Paese leggermente meno improvvisata di quella sinora proposta.
    Se Cacciari avesse venti anni di meno…

  20. Alessandro

    Non li conosco personalmente, Civati e Scalfarotto: oltre a dire cose sensate, bisogna però che uno abbia molta determinazione, carisma, perfino un po’ di rabbia (anche Veltroni diceva cose sensate, fino a quando è entrato in campagna elettorale, poi non ne ha azzeccata una).

    Dire «un alieno» , come fanno alcuni, va benissimo, ma era come dire «la Cosa» dopo il Pci: poi bisogna riempire la parola di contenuto.

    Comunque: andiamoci a prendere ‘sta bastonata alle Europee con un pinocchietto qualsiasi – tipo Franceschini – e speriamo (un auspicio, un invito, quasi un ordine…) che nel frattempo si facciano avanti tre o quattro alieni ( ehi parlo a voi, so che leggete questo blog!) da cui emergerà uno più forte, più bravo, con dieci -venti punti chiari per costruire un partito laico e di sinistra.

    Ciao a tutti.

    ag

  21. luisella

    Chiamparino: concreto e operativo! Secondo me ha competenza e buon senso, visto che coi sogni non abbiamo governato…

  22. Federico Gironi

    io mi candido in ticket con Jean Claude Van Damme.
    se la cosa non piace, reggenza a Massimo Cacciari fino alle europee e poi già di congresso dove ci se le dà di santa ragione.
    magari fino ad una scissione.

  23. corrado

    non vedo soluzioni semplici per una situazione complicatissima. tra l’altro agire in tempi brevi non potrebbe portare che ad una soluzione “di vertice”, che avrebbe il rischio di perpetuare ancora una classe dirigente ormai delegittimata, che dovrebbe solo levarsi dai piedi. anche primarie lanciate in fretta e furia avrebbero una storia simile alle veltroniadi del 2007, con bersani contro due candidati inoffensivi e di facciata. la solita aria puzzolente di palazzo insomma, mentre qui c’è bisogno di spalancare le finestre e di fare entrare aria fresca, e tutto è complicato da uno statuto che sembra scritto da funzionari del pcus degli anni 70.
    molto può fare veltroni, a cominciare dalla conferenza stampa di oggi, se parlerà chiaro invece non dire niente e di rimettersi in fondo alla fila per aspettare di nuovo il suo turno, magari nel 2045.

    in conclusione davvero non saprei…

    magari un sorteggio?

  24. chiara

    primarie no.
    congresso si.
    cosa stiamo a votare ancora se con questo sistema non siamo riusciti a portare avanti un progetto?
    prima costruiamolo, poi votiamo chi ci piace, chi no. davvero però. perchè a piacere ci piaceva tanto pure veltroni, eppure che fine sta facendo??
    mica crederete sarà stata solo opera loro?? dei vertici..no no, anche nostra: sconfessato, defenestrato, detronizzato.
    ma prima di tutto fateli andare via tutti.
    tutti.
    i bravi e buoni non si possono pescare nel mucchio.

  25. Studente di itagliano

    Uno come Berlusconi?
    Seriamente: se a destra sono riusciti a rifondare il partito dal predellino, è merito suo. Se a sinistra c’è il caos, è causa dell’assenza dell’uomo forte.
    Quindi….

  26. Giovanna

    Io la vedo così. Due vie.
    O fate melina con la classe dirigente di ora, e vi avviate ad una lenta agonia, e lì, potete combinare le soluzioni che volete (Bersani, Franceschini, Congresso, primarie, etc) ma la sostanza non cambia.
    O raccogliete in giro per le vostre amministrazioni in Italia il meglio che c’è. E li mettete in blocco al posto dei dirigenti di ora. So che è pura utopia, ma capite bene, mettere il giovane brillante come foglia di fico dell’attuale gruppo dirigente è solo un accanimento terapeutico. Il ricambio, per essere credibile, deve essere in blocco.
    E non mi dite che non c’è nessuno. Lavoro da anni nelle amministrazioni locali del centro nord, e ne ho incontrati di amministratori, uomini e soprattutto donne, bravi, onesti e capaci, ma che sono sempre stati mortificati e spesso relegati nell’angolino per far giocare i grandi..ecco, credo sia giunto il loro momento.

  27. Maura

    Il mio sindaco. Roberto Reggi. A livello nazionale non ne parla nessuno, ma a Piacenza ha vinto per due volte in controtendenza. Viene dall’oratorio, ma chi no? E’ giovane, sembra un ragazzino. Ma di quelli tosti. Sa comunicare e ha fatto un’ottima campagna elettorale, innovativa ed efficace. Ha rivoluzionato la città, a mio parere in meglio, scontrandosi con tutti e tirando dritto.
    E comunque sarebbe ora di fare delle primarie serie, in ogni singola città. E si presenti chi vuole.

  28. Nicola

    Un vero leader dovrebbe avere una forza tale da non dover essere ‘scoperto’ oggi: se non è già riconoscibile, non è autentico leader. E solo un ‘capo’, un Cesare progressivo da contrapporre al Cesare regressivo – come Gramsci insegna – sarebbe in grado di unire quel che oggi è frammentato proprio per la sostanziale omogeneità (di forza e capacità di rappresentare e guidare) del gruppo dirigente.
    Mi spaventa poi, che si facciano nomi che con la sinistra hanno davvero pochissimo in comune (Cacciari, Illy…)

  29. marcos

    scalfarotto perche no? il problema è che pochi lo conoscono e si rischia di continuare perdere contro il gigante nano onnipresente.

  30. scirocco

    Prima di tutto, spingere il gruppo dirigente in blocco giù dalla rupe.
    E poi primarie vere.
    Se non ora, quando?

  31. tauzero

    Via la nomenklatura, via le consorterie e i gruppi di potere locali, si faccia da parte chi ha perso. Soluzione collegiale fino alle europee e poi primarie a tappeto: Avanti con le nuove leve. I nomi sono molti, molti di quelli fatti sopra sono validi. Ripartire (ma sul serio) dal territorio. Consentire la partecipazione. Puntare su concretezza e competenza.

    Ma non succederà nulla. Mai nessun apparato ha mai giubilato se stesso.

  32. riki

    Quando il preside rompeva i coiones, una sola bandiera si levava nel cielo limpido: AUTOGESTIONE. Scusate ma lo sconforto tende a portarmi al delirio

  33. Paolocoss

    Sì, va bene, le primarie. Ma davvero l’elettore del Pd tra Bindi Bersani Letta e Cuperlo voterebbe Cuperlo? Oppure si chiederebbe «Cuperchi?». Un anno fa si era detto – anche l’autore di questo blog: per favore, non mandate in tivù sempre gli stessi cinque dirigenti, dite di aver portato in Parlamento persone nuove, fatele vedere, così al prossimo giro sapremo chi sono, cosa dicono, ecc. Invece, chi le ha viste? E’ vero che Veltroni ha fatto molti sbagli, e più di tutto è stata imperdonabile una vaghezza ondivaga. Ma se fosse composta da persone serie tutta – tutta – la nomenclatura del partito dovrebbe fare un passo indietro e far provare chi oggi è già nel partito ma è senza voce e spazi. Questi invece parlano di Velroni e della crisi del Pd come se fossero arrivati cinque minuti fa e il casino l’avesse combinato un altro.
    Dopodichè, si faccia un po’ di chiarezza su cosa il partito pensa di quello che succede nel Paese: davvero è realistico che se il Pd si schierasse apertamente a favore della libertà di scelta sul tema del testamento biologico si perderebbero i voti cattolici? Oppure il Paese è pieno di cattolici che sanno distinguere tra fede e scelte personali, e forse gli unici quattro talebani del cacchio li abbiamo imbarcati proprio noi per blandire il Vaticano? Dovevamo proprio raccattare la Binetti? Non era meglio prendere un bel prete missionario o antimafia con idee un po’ meno medievali sulla realtà (e ce ne sono tantissimi)? Se mi sbaglio, in ogni caso è ora di rendersi conto che chi vuole separare fede da politica non può condividere il futuro politico da chi non vuole farlo. Ecco, di roba così ce n’è a pacchi, basta guardarsi intorno: da Bassolino e Iervolino che andrebbero cacciati, ai sindaci pidini che chiedono posizioni un po’ più pragmatiche su sicurezza e immigrazione, a idee di comunicazione che non siano sempre e solo “scendiamo in piazza”.

  34. dado

    Il pd è morto e sepolto. senza walter non sta insieme per un semplicissimo motivo: se si fanno primarie e vince BERSANI (e bersani vince cari miei…) la margherita inizia a rompere (in senso stretto e politico) se vincesse FRANCESCHINI romperebbe l’ala sinistra (io per primo).
    quindi arriverderci amore ciao la sinistra vada con vendola (e cerchi anche di riprendersi i voti dei dipietristi) e i cattolici vadano con mastella e casini.

    è triste ma è così. del resto un partito che ogni volta che deve prendere UNA POSIZIONE FORTE non la prende mai, che cazzo di partito è?

  35. Francesco

    Primarie, naturalmente.
    Congresso, ASAP.
    Rinnovamento dirigenza, da subito.
    Cuperlo, Bachelet con Franceschini badante, fino alle Europee.
    Ma sopratutto via dalle balle i vari Binetti, Rutelli, etc che hanno snaturato l’essenza stessa del PD. Sui cosiddetti giovani (Madia, Colaninno, etc…), viste le ultime uscite pubbliche di alcuni tra loro, io applicherei l’eutanasia (politica, naturalmente).

  36. riki

    vorrei farvi sommessamente notare che via rutelli Binetti, etc etc significa che il PD è stata una castroneria, grande come una casa. Tanto per intenderci, ci tenevamo i DS, depurati di un’altra lettera (magari ci chiamavamo S) e via… è come l’ammissione di aver vissuto una grande pantomima!

  37. Lorenpe

    Primarie vere il più presto possibile. Di segreterie, comitati direttivi, assemblee costituenti, ecc… non se ne può più. E poi fuori TUTTI gli over 50. Il baffino deve essere un ex politico. Ogni via di mezzo non fa che aumentare l’agonia: stop all’alimentazione forzata del PD. Comunque io voto IDV.

  38. letrika

    di 3 milioni e mezzo di votanti alle primarie adesso a occhio e croce si sono tesserati in 400.000 (??) Quanti di nuovi? quanti di vecchia provenienza?
    Diciamo che se i nuovi superano il 50% possiamo fidarci e affidiamo ai circoli il congresso, altrimenti nuove primarie!! (e non per soli tesserati)
    Per esempio cominciando dal semplice fatto che i candidati alle europee siano davvero espressione del territorio e non catapultati dall’alto?

  39. paki

    cit.:“troviamo dieci bravi e nuovi e chiediamo che reggano il PD intanto che cresce”.
    LOL potete trovarne anche cento di bravi, non è questo il problema! Il problema è che il partito non crescerà mai perché non esiste in Italia il bipartitismo non c’è e non ci sarà almeno per un bel pezzo. Questo non ha capito quella personalità di piccolissima caratura politica che è Veltroni, che è riuscito a frantumare ancora di più la sinistra. Non siamo l’America svegliatevi per Dio!

  40. Pingback: Congetture « myfavoritethings

  41. Paolocoss

    Mi sono appena reso conto che il padrone di casa aveva chiesto nomi e idee, ma non umori, e invece mi sono fatto prendere e ho umoreggiato. Allora, ecco la mia proposta: si candidi D’Alema. E’ inutile oggi trovare – di nuovo – chicchessia quando Max ha ancora così saldamente in mano la dirigenza del partito, i fan giornalisti, i nostalgici di baffetto di ferro. Chiunque venga eletto, tempo sei mesi, anche meno, e qualcuno degli scherani di Baffetto riprenderà a martellare la leadership. E allora, guardate, lo dico con grande fatica perché in lui vedo tutti i peggiori difetti del centrosinistra, ma se si candida lo voto. Così, per una volta, anzi per la prima volta, avrà il mandato di qualcuno, e non ci si sarà infilato come un ladro in un appartamento (vedi primo governo Prodi). Ci provi se ci riesce, lui che è coooooosì intelligente: se va bene, ci salverà tutti. Altrimenti, se non sono completamente fuori di melone, quando come fa di solito inizierà a inanellare un fiasco dopo l’altro, la corrente dalemiana si sfalderà, anche solo per sopravvivere, e la base che lo trova cooooooosì intelligente finalmente lo manderà a zappare nel Tavoliere.
    D’Alema for president.

  42. roberto alajmo

    Io avrei una modesta proposta: prendiamo l’elenco del telefono, apriamolo a caso e scegliamo un nome qualsiasi. Chiamiamolo, e vediamo se risponde. Dopodiché facciamogli due domande. La prima: lei vota per il Pd? Se risponde no, riattacchiamo. (Mettiamo in conto che bisognerà fare parecchie telefonate, vista la situazione).
    Quando finalmente troviamo una famiglia di centrosinistra, facciamo la seconda domanda: Lei ha un figlio che abbia meno di dieci anni? Se risponde di sì, è fatta: nominiamo il ragazzino, chiunque egli sia, segretario del Pd. Anzi: re. Un re di quelli che venivano schiaffati sul trono in tenera età, e per un certo periodo si trovavano in balia della madre, di un reggente, o di una muta di famelici cortigiani. Non importa. L’importante è che per statuto si stabilisca che il ragazzino sarà il re/segretario del Pd almeno per vent’anni, qualsiasi cosa succeda, qualsiasi rimescolamento accada, qualsiasi elezione vada perduta.

    Scommettiamo che il ragazzino sarà pur sempre meglio di questi qua? E scommettiamo che magari fra vent’anni un’elezione la si vince?

  43. Elle

    Va bene il congresso dove ce la diamo di santa ragione. Vanno bene le primarie con candidati veramente alternativi. Va bene che alcuni, non sentendosi rappresentati, escano, sbattendo o meno la porta. Va anche eventualmente bene che questi, una volta usciti, si creino la propria vanity association, partitino, fondazioncina e via dicendo. Quello che non va affatto bene è che nessuno sia mai disposto a farsi veramente da parte (eccetto Prodi, e Occhetto se ben ricordo), e che quindi tali fondazioni, associazioni, ecc, siano veramente pericolosi per la sopravvivenza di un progetto come quello del PD. Voglio dire che uno come D’Alema, anche se venisse estromesso dalla dirigenza del PD, non accetterebbe la sconfitta, non se ne andrebbe da nessuna parte: rimarrebbe a manovrare dalla fila più indietro, e con lui Rutelli e compagnia (ancora peggio). Oppure fonderebbero un altro partito apposta per dar fastidio al PD. Come si fa?

  44. mario

    primarie. e una maggiore identita’ al partito. niente binettidelpietrouddiccileggesullafecondazioneabortostaminali.

    un partito moderato ma che guardi con decisione a sinistra. sui temi etici, sociali, economici abbia una posizione chiara, e per quanto possibile univoca.

    un leader sulla quarantina, con le idee chiare, una prospettiva attuale sulle cose, su come va il mondo, e il coraggio di dire: “partiamo da zero.
    non ci vorrà un giorno, e le prossime elezioni saranno un bagno di sangue. ma tra (tot) anni saremo pronti, nuovi e migliori”. il coraggio, lo spunto finale che e’ mancato a walter, cui va il merito di avere immaginato, sognato un modo diverso di fare politica.

    chiedo troppo, eh?

  45. paki

    quindi in parole povere la soluzione secondo me è: Rutelli e soci se ne vadano coi preti, D’Alema crei un partito di sinistra eliminando questa cazzata nonsense del PD e Veltroni vada finalmente in Africa come avrebbe dovuto fare da molto tempo.
    Eppoi si vedrà…

  46. Francesco

    Letta per iniziare e poi congresso!!!
    fuori subito tutti gli altri vecchi, dalla Binetti a D’Alema! (bersani mi piace però mandarlo via sarà un dolore da superare!!!)
    niente primarie che tanto sono sempre taroccate e niente organo giovanile che è il luogo di formazione per giovani arrivisti in cerca di poltrone!!!
    poi cerchiamo di andare più verso il sociale e meno verso i cineforum che mi sono stancato di dare soldi alla SIAE!!!!

  47. marco

    Primarie subito. E’ stata già dura con un leader votato democraticamente, figurarsi con un direttivo provvisorio che tutti contesteranno.

    E possibilmente: un leader donna.
    Primo perchè secondo me sarebbe incredibilmente più capace di un uomo, secondo perchè se si vuole parlare di cambiamento bisogna essere i primi a volerlo e soprattutto a farlo!

  48. esty

    mah, quella su Bersani poi me la spieghi… è di gran lunga (di gran lunga) il migliore. E son anni che lo dico…
    Ah già, non è quarantenne (ma che due coglioni con ‘sta storia, ma da dove l’avete tirata fuori???). E quell’altro che scrive “fuori tutti gli over50”??? ma da dove se ne esce, dal circo Zavatta??!! Ah le matte risate, altro che Benigni!!! Povera Italia…

    Cuperlo?? Guarda, te lo scrivo ora: quando voglio far ridere gli amici durante una serata mi metto a leggere quel fantasmagorico appello che ha pubblicato.. risate assicurate (certi passaggi poi, vedi “le tre emergenze”… da ora quattro, immagino..). E vedessi le reazioni quando al termine rivelo che l’estensore è il responsabile della comunicazione del PD.. dal riso al pianto…

    Lasciate stare primarie e cazzate del genere, si è visto a cosa servono. E spero che non vi venga in mente di richiamare Prodi, che già 2 volte ci ha tirati fuori dalla merda e si è visto come è stato ripagato… Romano mi raccomando eh,lascia che ‘sto giro che se la sbrighino da soli.

    “è primavera, svegliatevi bambini…”

  49. alessandro chiarini

    – Basta primarie.
    – Una donna che vorrei come leader del pd: Anna Maria Artoni
    – una candidatura, la mia: sono bravo, non più cosi giovane, 31 anni, totalmente inesperto di politica, ma disponibile.

    Alessandro

  50. Goffredo

    Complimenti al Pd che ha guadagnato 10 punti in percentuale rispetto alle prossime elezioni europee.
    Ma uno laico e di sinistra non basterebbe?

  51. Paolocoss

    Scusate se insisto, ma qualcuno mi spiega gentilmente perché D’Alema non dovrebbe candidarsi? Mette comunque il becco ovunque, quindi tanto vale no?

  52. ilse

    la sinistra è morta con la melandri che balla alla festa di briatore e lo nega: è un simbolo agghiacciante!

    l’attuale classe dirigente si vergogni di aver consegnato il paese a berlusconi e scompaia dalla scena;

    spero che la generazione dei miei figli sappia fare qualcosa di nuovo di questo paese insieme ai loro coetanei oggi extracomunitari, domani cittadini italiani come gli altri

    noi teniamoci questo schifo che ce lo siamo meritato

  53. Luigi G. Cupramontana

    La spinta, caro Luca, deve venire dalla base, è stato sempre così. Barak Obama è un leader voluto da chi vota, espressione del proprio tempo. Prima vengono i valori del periodo storico, poi questi si riflettono sul leader di turno.

    I leader di sinistra sono antistorici ed anacronistici.

    C’è bisogno di un leader che invece di stare attento ai giochi di potere dica le cose come stanno, un po’ come fa Di Pietro, ma con più stile. Un leader che non si preoccupi di alzare i toni e che abbia un sogno sapendolo comunicare (naturalmente c’è bisogno di chi glielo insegni).

    Ma, per i leader di oggi, accettare tutto questo significherebbe accettare la propria morte, e questo è impossibile.

    http://preti.blogspot.com/search/label/Campagna%20elettorale%202008

  54. Daniele Sensi

    Io sono un genio.
    (comunque la base socialista francese, in queste ore, quasi sta ringraziando l’Italia: “e voi, dirigenti del Ps, da anni ce la menate che dobbiamo metterci assieme al MoDem (partito di centro)? Visto la fine che si fa?”)

  55. riki

    11:20 Veltroni: “Il Pd non è un Vinavil”
    “Il Pd non è un Vinavil che incolla realtà diverse”, ha detto ancora Veltroni.

    chiunque sarebbe meglio di lui (vero Luca?)

  56. Alister

    SCISSIONE! I laici da una parte, i cattolici dall’altra (semmai ci si allea dopo, se è proprio necessario). Non è pensabile un partito incapace di dare una linea su nulla. E che si crei finalmente un partito di sinistra laico, moderno, nel solco del socialismo europeo. C’è anche il nome già pronto: Partito Democratico di Sinistra. anche se mi ricorda qualcosa… ;-) (Renzi.. BRRRR… se il futuro è quello, io voglio essere altrove)

  57. marco

    Se ti volessi male proporrei Luca Sofri :-)

    Siccome mi stai simpatico e penso che ci voglia uno di esperienza penso a Bersani.
    E’ uno che quando va in tv raramente fa figuracce, e’ sicuro di se, sa di economia ed in questo momento mi sembra importante.

    Se va male pensi di aver bruciato un gregario ottimo ancora come ministro, se va bene hai il tempo di trovare uno migliore o meglio una idea comune per il futuro che possa essere appoggiata da un gruppo dirigente.

    Badate che lo stesso problema di guida ci sarà per la PDL nel dopo Berlusconi…

  58. motumboe

    se avessi la bacchetta magica…

    1. primarie
    2. in futuro da soli e non ‘ma anche’ con radicali e idv
    3. rispetto della regola del tetto di legislature, senza deroghe

    e se avessi una bacchetta magica più grossa:
    4. pd numericamente autosufficiente, senza la componente cattolica
    5. maggiore unità e meno personalismi

  59. manfredi

    CONGRESSO PRIMA DELLE EUROPEE (per capire chi siamo e dove vogliamo andare) PRIMARIE APPENA DOPO LE EUROPEE (chi si candida parla e propone, chi non si candida tace) COSTRUZIONE DI UN PARTITO SULLE LINEE DEFINITE DAL CONGRESSO SOTTO LA RESPONSABILITÀ DEL SEGRETARIO (tutti contribuiscono ma non a mezzo stampa e il segretario sintetizza).
    troppo difficile?

  60. Xanderoby

    Kermit e tutta la combriccola del Muppet Show potrebbe funzionare?

    Che poi dietro ci mettiamo un popò di organizzazione dal basso e partito orizzontale che non ha eguali.

    Kermit & co. li usiamo solo per affondare il pupazzo dell’altra coalizione, quello vestito da nano.

    ;)

  61. luisella

    ci ho pensato e l’ho trovata: donna, concreta ma di larghi orizzonti ideali, di sinistra, ma senza un passato da apparato: CONCITA DE GREGORIO.
    Ora le mando una mail, vediamo se risponde!

  62. Stefano

    L’idea “Renzi meglio di Bersani” perche’ ha dimostrato il coraggio di correre da solo non mi convince molto. Un candidato alle politiche nazionali piglia voti se propone idee condivise dall’elettorato potenziale, e se comunica una credibilita’ di leadership.
    Il metodo conta per quelle migliaia che costruiscono il partito, non per quei milioni che lo votano. (Che poi se andiamo avanti cosi’ le due cifre rischiano di coincidere, e nel senso peggiore).

    Quindi, piuttosto che Renzi che su una piattaforma politica nazionale si prende i voti di Rutelli e quattro altri cattolici che non votano Pdl o Udc per distrazione, meglio un Bersani che sa parlare alla testa e al cuore di una buona parte dell’Italia migliore, dai lavoratori alle imprese.
    A lui poi sciogliersi dal guinzaglio dalemiano.

    Per quanto, a pensarci bene, anche la Littizzetto… E’donna, secondo gli standard italiani e’ giovane, e’ di sinistra…

    (Ah gia’, e’ di sinistra. Come non detto.)

  63. S.ara

    Chi è Civati?
    Comunque per me le persone su cui puntare sono: Chiamparino, Scalfarotto, Cacciari e anche D’Alema. e Vendola. E poi bisogna diventare astuti, una buona volta: bisogna avere una televisione.

  64. leox

    ma se cambiassimo prospettiva? la butto lì: smettiamola di cercare di costruire l’impossibile e confluiamo tutti nel Pdl. La sinistra come è stata pensata negli ultimi decenni è finita. Forse la sinistra è finita tout court. Quindi cui prodest affannarci fra primarie, apparati, capi potenziali o più probabilmente impotenti. Si fa il gioco degli altri.
    Iscriviamoci quindi tutti al Pdl e poi, visto che a quel punto ‘noi’ vinciamo per forza, facciamo quel che crediamo meglio nel sociale, nella difesa dei diritti individuali e collettivi, nella difesa dello stato laico.
    Mi sono rotto di dover scegliere fra Uòlter e Massimo, fra Franceschini (Frances…chi?), la Bindi e la Binetti. Se a voi va bene…

  65. alberto

    Se avete bisogno di un leader forte c’è già Berlusconi, che dice di essere di sinistra. In fondo è stato un Pd, D’Alema, a salvarlo dall’oblio nei tardi anni 1990. Oppure affidatevi (affidiamoci) a questo “barlume” di speranza:
    (AGI) – Roma, 18 feb. – “Le elezioni sarde ci dicono una cosa semplice: che c’e’ ancora almeno un barlume di luce. Il mio partito, il Partito dei comunisti italiani e’ l’unico partito della sinistra che e’ andato avanti in queste elezioni, di poco per carita’, stiamo parlando di piccoli numeri pero’ e’ andato avanti, l’unico”. Cosi’ il segretario del Pdci Oliviero Diliberto intervistato da Maurizio Belpietro a ‘Panorama del giorno’, su Canale 5.

  66. Daniele Sensi

    “…quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo convinto ancora di vederlo fiorire”.
    Salute a tutti (e grazie a Luca per l’ospitalità).

  67. Michele Dalai

    Io di co Odifreddi.
    Così.
    Come Havel, come Lula, come chi conosce la politica ma non l’ha mai praticata più di tanto.
    Che forse è il caso.

  68. Lampo

    Ma uno di sinistra e che sappia parlare no?

    Punti programmatici personali:
    -fare un partito DI SINISTRA (ossia salutare Rutelli, Binetti e tutti gli altri che fanno solo perdere credibilità politica)
    -mandare a casa i “trafficoni” (ossia quelli che fanno perdere credibilità morale)
    -fare un partito UNITO specialmente nelle questioni serie
    -mettere su uno che abbia le palle, ma soprattutto che sappia parlare, visto che uno dei problemi principali è la incapacità di comunicare

    Detto questo (anzi, nonostante questo) mi sa che le uniche soluzioni serie sono D’Alema o Bersani a lungo termine, o Franceschini o collegio a breve termine.
    Sappiamo già che le europee saranno una mazzata: diamoci da fare per lavorare a lungo termine e riprendere credibilità in quella base che è andata a votare Lega…

  69. andrea mollica

    Ridefiniamo, o iniziamo a definire, la famosa cultura democratica. Con il leaderismo e l’anti politica vince il miglior interprete del genere, Silvio Berlusconi.
    Si perde da 15 anni, comunque, non da lunedì o da fine aprile 2008.

  70. alberto

    A parte gli scherzi, secondo me son meglio regole forti e condivise, che non un leader forte. La forza di un leader di sinistra può farla solo la coesione della base, non il carisma. E la coesione si ottiene con la fiducia, e questa a sua volta con regole che piacciono e la sicurezza che non verranno cambiate in corsa. Se dalla primarie sono venuti fuori prima Prodi e poi Veltroni, perché poi li avete impallinati? E se le primarie erano tutta una montatura già decisa prima, perché non capite che adesso è l’ora di farle seriamente? Se non ricordo male, Niki Vendola è venuto fuori a sorpresa da primarie credibili ed è ancora al suo posto.

  71. Luca

    Bel casino di opinioni, con maggiore unanimità (se si può dire) solo sulle primarie.
    Dico la mia su un paio di cose: credo che siano insostenibili – anche se nel pieno diritto di avere la faccia tosta di insistere – candidati che sono palesemente responsabili del fallimento politico dei loro partiti in questi anni. Io di Bersani e D’Alema ho grande stima, ma rappresentano una politica e un progetto che hanno perso e un mondo e un tempo che non esistono più, superati in anacronismo solo dal festival di Sanremo. Se l’idea del PD sono loro, non è la mia idea del PD.
    Non è quindi una questione di età, ma di corresponsabilità, e dignità. Allora piuttosto reggenza temporanea a Piero Fassino, se vogliamo restare in quel mondo là.
    Poi secondo me ci vuole un po’ più inventiva sul metodo: dire l’orso Yoghi o la Binetti fa anche ridere, ma temo che la ricerca del nome non sia la strada giusta. Soprattutto perché non esiste il nome giusto: esistono soluzioni poco convincenti su cui fare un investimento di fiducia. Il lavoro di cui vado parlando da mesi è attualissimo e ancora fermo: creare la leadership di domani, che oggi non c’è.
    Per questo penso siano interessanti strade alternative – come il comitato di gestione rinnovato – o iniziative creativamente sovversive. Se c’è un momento in cui c’è lo spazio, è questo. Ammesso che ci sia mai.
    Un’ultima cosa: trovo degno di loro che i corresponsabili di questo anno buttato via – l’attuale coordinamento del PD – non abbiano tratto nessuna conseguenza personale dalle dimissioni del loro socio. Questo partito non è stato “guidato” mai, ma a occuparsene in questo anno sono stati in egual misura Veltroni e Franceschini e Fioroni eccetera. E adesso, a fronte della dichiarazione di fallimento di Veltroni, gli altri fanno come se niente fosse. Strano, no?
    Il titolare, qui.

  72. Carlito

    – Volto noto
    – Dialettica Graffiante
    – senza peli sulla lingua
    – si batte per la giustizia
    – è rosso

    ma dai, abbiamo il candidato: il Gabibbo!

  73. Lampo

    Diciamo che spero che la dirigenza si dimetta in blocco dopo aver trovato “la soluzione”.
    A meno che non decidano che la soluzione sono loro…

    D’Alema e Bersani, così come Fassino, sono dei “vecchi” nomi che forse ora potrebbero raccogliere intorno a sè un buon numero di persone.
    Se vogliamo andare un po’ più sui giovani, allora la Finocchiaro.

    Insomma, nomi ce ne sono tanti, ma nessuno veramente di spicco. Forse la cosa migliore sono delle primarie vere, con i candidati che si scannano fino a un minuto prima del voto e poi lavorano tutti per il vincitore.
    Ah, e con dei programmi leggermente differenti tra loro, magari…

  74. Paolocoss

    Luca (102), c’hai ragione, ma quello che osserviamo è che chiunque sia il segretario, D’Alema si comporta come se avesse il partito in mano. E quindi mi trovo a pensare che finché non si porta questa semplice constatazione alle sue estreme ma palesi conseguenze ogni altro tentativo di rinnovamento rischia di finire come i precedenti. D’Alema esercita un potere se non assoluto rilevante senza mai esporsi in un ruolo diretto: così è dannoso, oltre che troppo comodo: va in tivù a dire che lui non ha ambizioni, poi mena a destra e a manca.

  75. Paolo

    Come disse in tempi non sospetti Benigni: “Quanto costera’ mai far fare 2/3 stagioni a Zapatero in Italia? Ingaggiamo Zapatero e poi si vede il resto della squadra!”

  76. Marco

    Non lo so, ditemi voi.

    Allora Veltroni inizia proclamando “basta con l’antiberlusconismo militante e il giustizialismo”, e procede cercando il dialogo un giorno si e quello dopo pure, mentre l’altro gli ride dietro e continua serenamente a farsi i cazzi suoi.

    Guarda caso, Veltroni perde 5 elezioni su 5, il partito si sbriciola e nessuno capisce piu’ di che cazzo stanno parlando.

    Nel frattempo, il suo alleato piu’ antiberlusconiano e “giustizialista” guadagna punti su punti ed e’ universalmente riconosciuto come l’unica vera opposizione al governo.

    Giustizialista e’ fra virgolette perche’ oggi questo termine e’ comunemente usato per identificare semplicemente coloro i quali ritengono che un premier corruttore di non meglio identificati signori inglesi dovrebbe essere processato ed eventualmente essere messo dietro le sbarre, che sia stato votato o meno da 7 miliardi di elettori.

    Bene, cosa afferma Veltroni nel suo discorso nel corso del quale rassegna le dimissioni da segretario del PD per palese incompetenza? Dichiara che “basta con l’antiberlusconismo militante e con il giustizialismo”, ovvio. Non ci posso credere.

    A me viene da ridere. Ma e’ tanto difficile fare due piu’ due? E’ tanto difficile capire che la gente ti sta mollando per mancanza di antiberlusconismo e di “giustizialismo”?

    E’ tanto difficile capire che noi, che vorremmo votarti, non ti votiamo proprio perche’ hai cercato il dialogo con questi mostri, perche’ stai avallando quasi tutte le porcate che stanno facendo in tema di giustizia, stai collaborando a distruggere la possibilita’ di indagare per i magistrati, stai volenterosamente cooperando a mettere il bavaglio alla stampa e via di seguito?

    E’ tanto difficile? Non lo so, ditemelo voi. Ma porca di quella troia, se vai a chiedere voti promettendo alle persone piu’ merda per tutti, e quelli non ti votano, sara’ forse perche’ la merda non gli piace? Tu che dici?

  77. Paolo

    …e comunque questo ancora insiste:
    “”Il Pd nasce da una storia laica e democratica. Per fortuna che non è una caserma, è un luogo dove ciascuno può avere un’identità nel rispetto della propria libertà di coscienza, i partiti moderni sono così”.
    Caro Walter, un partito non potrà essere una caserma, ma non puo’ nemmeno essere una riunione di condominio!!!

  78. pietro

    congresso subito, trascinarsi tristemente verso le europee per prendere percentuali algebriche sarebbe suicida.
    primarie, forse, ma solo con candidati seriamente concorrenti, e con precise piattaforme.
    Per dire: Bonino contro Rutelli. Bersani contro Franceschini.
    Io voterei la Bonino.

  79. Luca

    Federica Mogherini:
    “Il PD non e’ nato per “fare sintesi” di due storie gloriose ma esaurite della politica del ‘900. E’ nato per consentirci di fare politica in questo millennio. Non e’ un tempo facile, e non siamo un paese facile. Lo sguardo e’ strutturalmente rivolto al passato, la conservazione un riflesso spontaneo anche quando le cose da cambiare sono chiare a tutti. Siamo un paese ipocrita, capace di lamentarsi dei comportamenti altrui anche quando sono identici ai propri. Siamo un paese stanco, pigro, privo di fantasia o di coraggio di inseguire i sogni. Siamo un paese dove non solo non tutto e’ possibile – ma anzi, le cose possibili sono davvero poche. La societa’ si disgrega, la crisi indebolisce le certezze, spaventa e incattivisce. Gli uni contro gli altri armati, cosi’ rotoliamo tranquilli e rassegnati lungo il piano inclinato della mancanza di futuro.
    Il PD e’ nato per invertire questa tendenza, dolorosa e pericolosa, della nostra societa’. Mica roba facile, per carita’. Ma necessaria ed urgente piu’ di un decreto. O ci mettiamo in testa di fare sul serio, o e’ meglio se smettiamo di perdere tempo e di prenderci in giro. Il PD e’ nato non da due partiti, ma da piu’ di un milione di persone. E’ a loro che appartiene, sono loro ad avere diritto di decidere se staccare il sondino.”
    http://www.blogmog.ilcannocchiale.it/

  80. Siccio

    Le primarie sarebbero la migliore soluzione (soprattutto dopo la lezione di Renzi ai trichechi), ma forse scarseggia il tempo.
    Allora, se proprio dobbiamo farci “traghettare”, lasciamo che lo faccia qualcuno più esperto e carismatico di Franceschini. Magari un pochino laico, dai!

    PS – Però, che brutta immagine quella di traghettatore… manco cercassimo Caròn dimonio…

  81. serg

    ZORO segretario subito!!!
    in alternativa reggenza a Pulcinella o Arlecchino….tanto siamo a carnevale :-)

  82. giorgio

    “Io di Bersani e D’Alema ho grande stima, ma rappresentano una politica e un progetto che hanno perso e un mondo e un tempo che non esistono più”

    cioè, scusa, quale progetto ha perso? il riformismo di sinistra? così, per capire.
    le opinioni di bersani sulla riforma del welfare sono tra le più avanzate a sinistra in area riformista, la sua idea di partito è per niente sciocca, è laico, e in tv non sfigura. ed è disponibile a un accordo con l’area cattolica del pd su temi sensibili, senza però concessioni ai talebani (trad.: franceschini e bindi sì, rutelli e binetti no). non sarà l’obama de noantri, ma almeno ha una linea politica, diversamente da valtere.
    certo, ha fatto un errore grande come una casa a non presentarsi l’altra volta: avrebbe perso ma almeno non avrebbe dovuto fingere per un anno solidarietà alla gestione demenziale di veltroni.

  83. leox

    @ Daniele: si scriveva contemporaneamente la stessa cosa, mi sento meno solo ;-)
    Insisto, mi preoccupa molto leggere i commenti di Diliberto ale elezioni sarde. Certo, lui non può dire altro, ma chi gli crede e lo sostiene fa spavento.
    Io credo che l’errore più grosso di Walter e i suoi sia stato questo: dopo aprile, c’era la possibilità di pianificare un progetto a lungo termine (cinque anni non sono pochi). Invece si è puntato giorno dopo giorno sul qui e subito. Ma qui e subito cosa? Cosa ha fatto il PD in questi mesi per continuare ad essere credibile come alternativa a Berlusconi? o per iniziare ad essere credibile, forse?

  84. Luca

    Ma certo che ha perso Bersani! Il partito di cui è stato dirigente e corresponsabile in questi anni ha perso, perso e riperso. Siamo governati da Berlusconi da anni e per anni. Il più grande partito della sinistra italiana vanta una storia recente fatta tutta di sconfitte. Lui stesso come ministro è stato sconfitto. Certo che è bravo e intelligente: all’ultima direzione nazionale lui è Fassino stavano un palmo sopra a tutti gli altri ( e questo ti dice qualcosa anche sugli altri). Ma ripeto, non è quello il mio PD. Non è quello di uno che non si candida a leader per accordi sottobanco e trattative tra dirigenti per appoggiare Veltroni e nel frattempo fargli le scarpe. E un anno dopo, vista l’aria, dice che avrebbe dovuto candidarsi. Non è quella politica là, la mia. Nemmeno se la fa uno intelligente e esperto. Se è la tua, auguri.
    L.

  85. Enrico

    la grana rispetto al congresso sono le tessere che ci sono e non ci sono, servirebbero le primarie ma obiettivamente io sono un pochino stanco (ne abbiamo fatte già una serie…). Poi come si oranizzerebbero, con una nuova assemblea? oppure tutte sul segretario?
    Nomi nuovi? non ne vedo troppi.
    Poi la novità deve avere coraggio, energie, forza e struttura.

  86. Joseph Alois Ratzinger

    Votatemi.

    Giuro che non indosserò mai babbucce di Prada di pelle color rosso.

  87. Davide

    Servono persone forti, con carisma. Sopratutto devono trasmettere chiarezza, fiducia, rispetto. Non saranno mai perfette perche nessuno lo e’, ma credo che si possano concedere difetti a persone di cui ti fidi.
    Soru, Bersani, Cacciari, Chiamparino… nessuno e’ immune da critiche, ma tutti hanno quel modo di essere per cui sai che, se si prendono un impegno (e non e’ detto che se lo vogliano prendere) cercano di portarlo a termine nel miglior modo possibile e senza fronzoli. Solidi.
    A casa i “rutelli” vari, che non hanno forma e posizione e si adattano al recipiente in cui li metti. Liquidi.
    Poi magari mi sbaglio.

  88. eugenio

    Io, a scuola, c’avrei un ragazzino tunisino in 2a elementare che per il 2030 promette bene.

  89. F.

    Lasciate perdere.

    Veltroni ha impedito che la ex-sinistra fosse già cancellata alle scorse elezioni.

    Di più non si può fare.

    E’ finita un’era, è un gruppo di vecchi cinquatenni fuori dalla realtà in cui vivono.
    Avrebbero già dovuto scomparire.

    Ogni altro atto è accanimento terapeutico.

    La ex-sinistra non esiste più, ma già da un pezzo, ormai era solo inerzia. Veltroni è stato l’ultimo a valere qualche cosa.

    I due partiti che si contendono il potere sono PDL e Lega

    E’ finita.

    “Un popolo dovrebbe sapere se è gia sconfitto, dovrebbero saperlo… Tu lo sapresti, io lo saprei?”.

    Che caccino almeno via i vecchi e fondino un partito ripulito dalla tradizione democristiana e comunista, cancellate i discendenti di Berlinguer.

    E poi per fondare un partito ci vuole un’idea. E l’idea qual é?

  90. matteo

    Magari si potrebbe iniziare da chi un’elezione l’ha vinta davvero. Io sono un consigliere comunale di un paese dove il Pd, ad aprile 2008, ha vinto. E bene, anche. Dopo anni di strapotere del centrodestra. Non credo che il vero problema sia nella leadership, nei litigi tra Veltroni e D’alema. Il problema, semmai, è che il Pd non esiste ancora. Non è mai sceso tra la gente. è solo la somma algebrica di due partiti divisi su molte cose. Ma che potrebbero trovare un terreno comune di vero riformismo. Come, invece, stiamo facendo noi. In quest’anno, molte volte, abbiamo invitato i vertici del partito. Sia prima, sia dopo le elezioni. Niente. Mai una risposta. E questo è il risultato.

  91. Davide

    Bersani è anche il mio preferito, oggi. Ma smettiamo di candidare lui o i vari D’Alema e Fassino. Se davvero crediamo che un nuovo corso vincente passi attraverso la leadership di chi per ora ci ha portato solo sconfitte o brutte figure, rischiamo di fare la fine di Moratti quando sognava che Recoba portasse trofei alla sua squadra. Oh, bravo era bravo. In allenamento, però. Questi qua ai congressi sono tutti dei fenomeni. Poi però si preparano le elezioni o, peggio, si vincono e si rivelano incapaci di concretizzare.
    Allora che si levino dai vertici, tanto Moratti un posto in giardino glielo trova.

  92. gigi

    la soluzione è semplice.Lungo periodo di transizione con a capo Christian Rocca(soprattutto dopo lo strepitoso articolo di oggi sul Foglio).Poi alle prossime politiche il leader ha già un nome:chi è che in questi anni si è dimostrato vero uomo di sinistra,chi ha più volte ricordato l’abominia del fascismo,chi si è sempre mostrato strenuo difensore delle più alte cariche e del ruolo del parlamento,chi ha parlato per primo della cittadinanza agli immigrati,chi è che da cattolico ha avuto il coraggio di prendere posizioni laiche in contrasto con la Chiesa in materia ad esempio di ricerche sulle staminali e di testamento biologico,chi è che ha veramente messo in difficoltà Berlusconi ed è riuscito anche a zittire il più improponibile dei berluscones(cioè Gasparri)?Solo Gianfranco Fini

  93. S.ara

    ho fatto un piccolo sondaggio tra gli amici, età media 38 anni, istruzione universitaria, mediamente interessati alla politica, di certo più della media: nessuno (10 persone) sa chi è Civati. Magari è un bene, però, insomma, come tenetene conto…

  94. Carlito

    il fatto che i giovani del PD siano sconosciuti ai più è una delle colpe più grosse del partito ed appartiene ad’una mentalità tutta italiana, la stessa che non ci fa vedere una ca.zo di serie televisiva senza un Tirabassi, un Proietti o un D’Apporto. Bravi, Bravissimi ma com’è e come non è il prodotto finale ci fa sempre un po cagare…

  95. riccarù

    maaaa Benigni no? ha esposto più programmaticità in 1/2 a Sanremo che TUTTI i dirigenti PD in 16 mesi.

    A parte questo:
    PRIMARIE.

  96. Luca

    “Se si passa da Veltroni a Franceschini non capisco quale sia l’elemento di novità – ha aggiunto Matteo Renzi”

  97. f

    cosa vuol dire che cuperlo non ha voglia?

    se in una situazione come questa non ha voglia di giocarsi tutto
    (perchè? perchè d’alema si arrabbia? perchè ha paura di bruciarsi presto, e preferire aspettare i 60 anni?)
    forse ha sbagliato lavoro.

    io sarei con lui, per la cronaca

  98. Luca

    Chi è Civati:
    http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=178301

    Consigliere comunale dal 1997, dal 1998 è segretario dei Democratici di Sinistra di Monza. Per tre anni – dal 2002 al 2004 – è stato membro della segreteria provinciale dei DS di Milano e, successivamente, dal 2005 al 2006, anche della segreteria regionale della Lombardia. Ha promosso nel marzo del 2004 la prima edizione del Festival delle citta’ possibili, dedicato alle buone pratiche amministrative, di cui è molto orgoglioso. Il 3 e 4 aprile 2005, infine, è stato eletto consigliere regionale per la lista Uniti nell’Ulivo. Ora fa orgogliosamente parte del gruppo del Partito Democratico.

  99. svihnuhfvud

    non ho capito perchè bisogna lasciare segretario franceschini. abbiamo idea di quanti altri voti è in grado di fare perdere alle europee, uno come franceschini? esiste qualcuno che conosca, e che se la conosce magfari addirittura apprezzi, apprezzi la storia politica e il progetto politico di franceschini? esiste qualcuno che sentendo parlare franceschini abbia detto una volta “ah, però, sto franceschini”?. hanno idea quelli che hanno preso questa decisione di quanto poco gliene possa fregare di un franceschini alle persone che poi vanno a votare? il PD di tutto ha bisogno meno che di un traghettatore, ha bisogno, ora, non di un segretario, ma di un superman, di un supereroe della politica, e se non c’è bisogna inventarselo, altro che franceschini.

  100. svihnuhfvud

    ah, e sono d’accrdo che se uno come cuperlo in una situazione del genere dice che non ne ha voglia (va beh forse non è lui il supereroe di cui sopra, però cazzo almeno provarci) tanto vale che torni a fare il funzionario, cosa di cui va giustamente (senza nessuna ironia) fiero.

  101. Massimo

    Forza… che iMille siano pronti a fare delle proposte e a proporsi.
    Che siano pronti a dire la loro, a farsi avanti, a indicare un percorso, un possibile sviluppo, delle idee e delle soluzioni pratiche… e se c’è bisogno anche un nome.

  102. giorgio

    scusa Luca, ma bersani stava nello stesso partito di veltroni quando perdevano, e anche quando hanno vinto (hanno vinto due volte conto berlusconi, mi risulta). ma nessuno ha la bacchetta magica.
    A me pare che per giudicare dei dirigenti si dovrebbe guardare alla modernità delle idee, al fatto che siano intelligenti, preparati e possibilmenti anche bravi in senso lato. poi al tipo di strategie e tattiche che portano avanti. nel pd non c’è molto da scegliere in effetti, però faccio presente che avete appoggiato veltroni che non aveva praticamente nessuna di queste qualità, ma in compenso faceva bei discorsi e dopo un anno non sappiamo nemmeno quale sia la posizione del PD su quasi nessun tema rilevante. i miei complimenti. io credo che dovreste un pochetto tirarvi indietro pure voi non solo walter e i compagni di merende di walter.
    Invece leggo che secondo te è meglio appoggiare uno che la pensa diversamente da noi ma è “nuovo” (se vabbe) invece che uno che la pensa come noi ma ha addirittura 50 anni. si chiama pervicacia.
    questa è precisamente la strada che porta al disastro. ti faccio notare inoltre che è esattamente quello che ha fatto d’alema l’anno scorso. non si fa politica così. la politica non è vanity fair. questo non è il mio PD.
    il finale sui nobili sentimenti che bersani avrebbe tradito rinunciando a concorrere è da matti. in quella situazione non si potevano creare fratture, era folle. ma dopo un anno di disastri e di gestione da incompetenti a chiunque abbia a cuore il partito viene da dire eh no, ora basta, è meglio rompere piuttosto che fare la figura dei coglioni.

  103. Paolo

    Cofferati è l’unica scelta. E’ un animale politico vero e per quanto odioso nei modi e discutibile nei contenuti è una persona che può riuscire ad abbattere le varie fazioni e far crescere una alternativa dirigenziale dentro il pd, al di fuori degli schemi DS/DL.

  104. andrea

    Il punto NON è chi mettere come leader, il punto è come eliminare fisicamente gran parte del partito. Se questi sono riusciti a distruggere uno che aveva detto e fatto le cose giuste come veltroni e un uomo nuovo bravo come soru, anche se si mette un giovane supergenio carismatico, questi sono capaci di distruggerlo in sei mesi.
    Non dico che sotto il leader ci debba essere uno stuolo di tappetini come quelli di S.B., ma…

  105. Max

    Caro luca, premesso che non mi sorprende, né dispiace che Walter si sia dimesso, dico solo che la credibilità del PD era ed è solo nella capacità concreta di saper lanciare il cuore ben oltre l’ostacolo. Ed in modo concreto, non a parole. Tradotto: una donna alla guida del PD. Guarda, in questo momento non mi interessa nemmeno di che corrente politica o se giovane o no: purché si sia un cenno di vita e vitalità forte, ed in fretta. UNA DONNA ALLA GUIDA DEL PD, appunto.

  106. dado

    ma infatti LUCA quello che tu non hai ancora capito è che BERSANI LE VINCE LE PRIMARIE CONTRO CHIUNQUE TU VOGLIA, RENZI CIVATI SCALFAROTTO O BUBU… quindi se non è il tuo pd… prego accomodati no problem. anche noi preferiamo altra gente

  107. Massimo

    “I dirigenti in carica possono ora scegliere tra conservare l’onore, trovando le forme per farsi rapidamente da parte, o perderlo in una battaglia politica che – noi sì – abbiamo tutto il tempo di combattere e vincere.”

    beh… avanti così.

    http://www.imille.org/2009/02/domani/

  108. corrado

    bah, io sono d’accordo con chi ritiene che bersani sia il meglio possibile dell’attuale dirigenza. appunto. ora la questione è se augurarsi che questi qui si perpetuino dietro al nuovo veltroni (bersani), bulgaramente appoggiato in eventuali primarie, o piuttosto li si mandi tutti a casa, e mettendoci un pinco qualsiasi.e dico qualsiasi solo perché teoricamente sconosciuto, perché di giovani in gamba nel pd ce ne sono a bizzeffe. tanti tanti, ma proprio tanti. solo che il massimo cui possono aspirare attualmente è fare gli assessori in qualche giunta di provincia, o al massimo gli onorevoli peones per un paio di legislature, sempre che giurino fedeltà a qualcuno dei capi. se la dirigenza attuale invece di mandare bindi e fassino in tv per un anno ci avesse mandato i civati e mogherini, molti di noi oggi penserebbero che non stiamo messi così male, che il ricambio c’è e così via.
    oggi è tutto da inventare invece, ma bisogna avere coraggio: bersani sarebbe la continuazione di un percorso fatto non solo di d’alema, ma anche bertinotti, diliberto, cento, russospena e così via. solo mastella e dini forse ci sarebbero risparmiati, almeno sin quando confinati opposizione. in più diciamoci la verità: davvero siamo convinti che bersani saprebbe ottenere il consenso della metà degli italiani? o forse si è già alla ricerca del prodi della situazione, col pd azionista di riferimento della coalizione ma incapace di esprimere una leadership vera?
    insomma, addio pd, siamo già all’ulivo 3.0?
    e il brutto è che dalla base in questo frangente c’è poco da fare, se non si fa avanti qualcuno al centro con il coraggio e i coglioni di sfidare questa gente. con le regole che ci sono attualmente, noi possiamo solo dire si.

  109. Ada

    tanto perderemo anche le europee, quindi perdiamole con dignità, con un’identità politica forte e reale. congresso “chi c’è c’è – chi non ci sta si trovi un’altra collocazione”
    il sincretismo non funziona. non funziona.
    o la binetti o scalfarotto, tertium non datur.
    dai, pensate che bello perdere, ma essere di nuovo fieri di aver votato a sinistra :-)
    bonino segretaria!

  110. Abalieno

    Qual’e’ stato l’ errore della sinistra? Con Prodi.

    In un momento in cui si doveva vincere con largo margine, si e’ vinto per dei cavilli della legge elettorale. Uno strazio, altro che trionfo. Un governo cosi’ debole numericamente non si doveva fare. Si doveva rimandare tutto e andare di nuovo a votare finche’ l’ una o l’ altra coalizione non avessero avuto una maggioranza utile per governare. Punto. O si hanno le basi per governare, o si rifiuta.

    Qual’e’ stato l’ errore durante il governo Prodi? Di andare dietro alla Destra. Di farsi specchio, sua immagine e somiglianza. Durante il governo Prodi si e’ pensato che la “sinistra estrema” (e con le definizioni si fa gia’ tutto) fosse la spina nel fianco del governo. Che fosse la causa di tutti i mali (cosi’ come la Destra suggeriva). Invecee l’ errore e’ stato proprio di fare un governo troppo mediato, che non riusciva a far nulla di concreto, che non sapeva differenziarsi e che scontentava la gente sistematicamente. Un governo indeciso. Alla fine il governo e’ caduto perche’ spezzato al centro. Nel guazzabuglio di idee e pareri contrari. Non e’ il fatto che e’ caduto il problema, ma il fatto che era un governo terribile, dove le polemiche erano all’ ordine del giorno e che e’ stato sul punto di cadere PER TUTTA LA SUA DURATA. Un’ agonia.

    Qual’e’ stato l’ errore dopo il governo Prodi, con Veltroni? Di aver di nuovo perso quella sinistra che si presenta realmente come alternativa, che ha idee chiare, dirette. L’ errore e’ stato di perdere valori di sinistra e rimpiazzarli con un minestrone che non conclude niente quando si passa a problemi piu’ delicati. E tutto questo lo dice uno che ha votato Veltroni e che lo rivoterebbe oggi. Una sintesi si doveva fare, ma la si doveva fare piu’ determinata. Piu’ fedele ai valori della sinistra. Con coraggio.

    Adesso abbiamo Franceschini? Io non lo voto. Voto Berlusconi piuttosto. Se le cose devono andar male allora meglio che vadano peggio.

    Questa volta non basta piu’ un’ ottima persona, una mano di vernice fresca. Qui serve un cambiamento radicale (ma motivato). Qualcuno che parli diretto e sincero. Qualcuno che si scordi della retorica e del linguaggio politico autoreferenziale. Qualcuno che sappia quello che dice, e che lo dica perche’ ci crede senza ombra di dubbio. Qualcuno la cui onesta’ sia indiscutibile. Qualcuno che dica le cose come stanno e non come desidera che stiano. Qualcuno che non si identifichi direttamente con tutto quel che abbiamo visto e che si e’ rivelato fallimentare. Qualcuno che abbia una sua forza e non si faccia pilotare da tutte quelle correnti e movimenti alle spalle e giochi di poteri.

    Lo suggerii tempo fa come scherzo. Ora sono convinto che potrebbe essere pure una buona idea: Roberto Saviano.

    O Luca Sofri (non scherzo piu’ neppure qui). L’ importante e’ che sia una persona sveglia, che recepisca le cose velocemente.

    E se non vi va bene propongo un classico che a me convinse e continua a convincere nonostante le polemiche: Cofferati. Tradisce tutto quel che ho detto, ma almeno non la mia fiducia.

    Vendola sarebbe una meravigliosa utopia. Se le cose vanno come stanno andando io voto a sinistra e il PD puo’ andare a quel paese.

    Putroppo la verita’ e’ un’ altra e la conosciamo tutti: questo sara’ un lento, lentissimo naufragio. Non siamo che all’ inizio. (Franceschini e’ la prossima tappa)

    Finche’, un giorno, molto lontano, non ritorni una vera sinistra.

  111. Giorgio

    Più che sulle candidature bisognerebbe concentrarsi sulle “dimissioni forzate”. Se non spariscono quelli che hanno sempre sbagliato tutto, Berlusconi starà al governo per tutta la vita. E senza neanche fare il referendum come quel gran democratico di Chavez.

  112. f

    il problema è che tutta quella gente non se ne andrà mai.

    e io apprezzo l’appello dell’ultimo post e tutto quanto,
    ma allora sarebbe meglio che fondaste un altro partito,
    se volete vedere qualcosa di nuovo da subito.

    altrimenti temo che il pd sarà sempre un’altra cosa: la pensione dei ds e margherita.
    o questi muoiono o tanto vale cercare altre strade

  113. Luca

    per Giorgio:
    non attribuirmi cose che non ho detto. Io non ho parlato dell’età di Bersani. Io parlo di quello che rappresenta in termini di progetto politico, di curriculum e di mondo. Spero che un governo di sinistra gli dia un ministero dove faccia buone cose (magari con più coerenza di quella volta dei tassisti). Ma ho rispetto per il fatto che il mondo di Bersani, ancorché vecchio e sconfitto, esista sempre: e quindi non intendo contestare una sua eventuale vittoria alle primarie (mi aspetterei lo stesso da chi contesta Veltroni).
    Ricordo però che si tratterà di una vittoria ottenuta sottraendosi alla competizione che sarebbe dovuta avvenire l’anno scorso, per ragioni traffichine e di piccolo cabotaggio. E ottenuta in rappresentanza della restaurazione dalemiana.
    Tutta gente in gamba per carità. Se è questo che volete.
    L.

  114. f

    ah, un’altra idea.

    zingaretti.

    luca però, non nicola.
    montalbano.

    secondo me la gente lo vota.
    e perlomeno poi è uno di sinistra e più preparato di altri…

    non lo so, aiuto

  115. ennio

    Vista la situazione l’unica mossa sensata è quella di utilizzare l’occasione delle elezioni europee per celebrare contestualmente le primarie per l’elezione del nuovo segretario del PD.
    Essendo una elezione che prevede il sistema proporzionale con preferenze se in ogni circoscrizione si presentano le stesse liste, con tutti candidati che concorrono alla leadership del PD, chi prenderà più voti sarà automaticamente anche il leader. A mio modesto parere questa strategia consentirebbe anche di mobilitare l’elettorato del PD ed evitare l’ennesimo bagno di sangue.L’unico problema naturalmente sarebbe quello di assicurare liste realmente aperte alla presenza di candidati non cooptati dai soliti oligarchi.

  116. Elle

    Una volta, un paio di anni fa, vidi un Ballarò o simili in cui Bersani per tutta la sera chiamò Letizia Moratti “Signora”, con tono sarcastico. Chi nel 2000 parla ancora così alle donne, per quanto bravo e onesto, non appartiene al futuro. Detto questo sono d’accordo, ora come ora in delle primarie Bersani vincerebbe a mani basse, e se si mettesse nell’ordine di idee del traghettatore (come Occhetto, appunto) forse non gli riuscirebbe nemmeno tanto male. Dopotutto anche Obama ha ammesso di aver fatto delle cazzate.

  117. Gabriele

    Un po’ di idee, messe lì.
    1) Lasciar perdere, e far governare Berlusconi, anche solo per vedere dove si va a finire
    2) Prendere in mano la situazione e chiamare Jovanotti a prendere il posto di Veltroni, che se le cose vanno male gli artisti dal dolore creano grandi canzoni
    3) Passare il tempo a spendere i pochi soldi che ci restano, come ultimo atto di coraggio e incoscienza (questa assomiglia alla numero 1)
    4) Chiamare Sarkozy e chiedergli se è disposto a farci diventare una provincia francese visto che le Italiane gli piacciono
    5) Formazione ideale:
    Beppe Grillo presidente della Repubblica
    Premier Bersani che è uno con le palle
    Ministri sparsi:
    Brunetta (che di palle ne ha tre),
    D’Alema (agli esteri così se ne stà fuori per almeno sei mesi all’ anno)
    Zaia, che non è proprio così male anche se è di Treviso
    etc etc

  118. Pingback: Fine corsa

  119. paolo

    Luca “non è quello il mio PD” Sofri, ti informo che quel PD è più tuo che mio. Più tuo che di qualunque altro partecipante alla discussione, probabilmente.

    Un po’di realismo, però: il tempo in cui di Bersani si può fare a meno non è ancora arrivato. Sarebbe visibile all’orizzonte, quel tempo, se alcune cose si fossero fatte. Ma non si sono fatte. E a non farle sono stati in molti, Bersani compreso.

    Non stiamo mica cercando un candidato premier, stiamo cercando qualcuno che coltivi l’idea di PD che c’era in giro un po’di tempo fa, e che Veltroni ha lasciato alle ortiche. Mi preoccupa un po’ che in questo ruolo si voglia mettere qualcuno che abbia come virtù principale la verginità.

    Al contrario, secondo me Bersani potrebbe far meglio di chiunque altro. Ma è necessaria una legittimazione, e quindi primarie (dalle quali potrebbe saltar fuori anche uno dei nomi fantasiosi che girano ora, ma non credo).

    Soprattutto non si deve perdere tempo (“Eh, ma lo statuto…”).

  120. alberto

    se paolo 165 non avesse spiegato che non si cerca un candidato premier, avrei detto Emanuele Filiberto, che a Ballando con le stelle si sta costruendo una carriera potenzialmente anche politica. al punto in cui siamo, una monarchia costituzionale potrebbe essere la cosa più di sinistra che la maggioranza degli italiani sia capace di concepire.

  121. Maria Luisa

    Io sono pessimista. Se devo fare un nome ti dico Bersani. Purtroppo credo che il partito che vorresti, Luca, non potrebbe mettere radici in un paese come la nostra povera Italia. Sono convinta che la politica che abbiamo sia quella che meritiamo e che Berlusconi rappresenti realmente la gran parte del paese. Siamo un popolo sempre più ignorante, poco civile e di persone che pur di arrivare in alto o, più semplicemente, per qualche soldo in più, sono disposte a tutto, o quasi. Le persone oneste, serie e preparate? Ci sono sì, certo che ci sono. Ma non sono la maggioranza. E un partito di persone oneste, serie e preparate non sarebbe capito dai più che lo considererebbero un partito di “sfigati”, presuntuosi e snob. Troppo onesti per essere vicini alla “ggente comune” che non lo è. In sostanza credo che, per ora, non si possa sperare niente di buono e che, come diceva De Filippo ha da passà ‘a nuttata. Saluti

  122. SignorLobo

    Sicuramente è più a sinistra delle “vecchie cariatidi dalemiane & veltroniane” ma anche più a sinistra di quanto egli stesso creda.

  123. Lampo

    @ Finecorsa: il fatto che il nome di Enrico Letta appaia solo 3 volte, e una con entusiasmo E’ indice che qui si è capito il problema…

  124. Marco Frattola

    a parte che son d’accordo che non sia il caso di cercare i nomi, quanto piuttosto di formare un nuovo modo di forgiare la classe dirigente del partito, mi fa un po’ specie che Mercedes Bresso sia stata nominata una sola volta… non ha abbastanza carisma?

  125. Abalieno

    Votate, votate Bersani.

    E’ quello che una settimana prima delle ultime elezioni diceva a Ballaro’ “vincereme noi di sicuro”. Una settimana dopo ridicolizzato pure da Striscia la Notizia.

    Bersani e’ indubbiamente un ottima persona. Un ottima persona che perdera’ piu’ o meno come ha perso Veltroni.

  126. MassimoU.

    secondo me la proposta di paolocoss non e insensata :

    candidiamo e votiamo D’Alema per “ucciderlo” in un congresso dopo il catastrofico risultato delle europee, con l’obbiettivo finale di metterci, prima delle regionali 2010, un Renzi, un Sofri, un Civati o uno Scalfarotto

    dopotutto D’Alema resta l’unico esempio di leadership carismatica a sinistra capace di influenzare il partito (essendo “solamente” il presidente di un associazione culturale), di ingabbiare i giovani (vedi Adinolfi), di controllare i gruppi dirigenti

    una volta in prima fila, D’Alema subira il rigetto definitivo dalla nazione, dalla base e dai militanti una volta per tutte.

    Senza mai esporsi, D’Alema ha accumulato un capitale reputazionale eccessivo che minera QUALUNQUE segreteria.

    Prima di creare bisogna distruggere. E con Veltroni siamo solo all’inizio.

  127. Alec Cani

    a che servono le primarie se chi perde poi rema contro? La realtà è che siamo pieni di baroni attaccati al potere che non mollano la poltrona, anche le più periferiche.

    il PD deve mettere per iscritto un Manifesto con direttive e priorità precise e insindacabili. Poche regole e chi non le rispetta stia fuori.

    E scordiamoci di poter tornare al governo sino a quando non riusciremo a trovare il modo per tirar su una nuova generazione di italiani che non abbiano il cervello addormentato.

    Ciò che è accaduto in Sardegna ha dell’incredibile. Berlusconi in sè è la negazione della giustizia e della legalità, eppure da solo ha dato 9 punti 9 al Soru salvatore del PD. Ma dove cazzo vogliamo andare?

  128. F.

    I partiti sono la conseguenza di persone raccolte attorno ad un’idea, un ideale, un progetto, un leader carismatico..

    Il PD è nato per dare lavoro a personaggi come D’Alema che altrimenti finirebbero a fare i precari in un call-center visto che non sanno fare nulla e sono persone inutili. Manco una laurea hanno..

    A che serve il PD? A nulla.

    Ricominciate a parlare di idee, se ce ne saranno, il partito sarà la conseguenza.
    Se non ce ne saranno, trovatevi un lavoro e andate a casa.

    In cosa credete?

  129. adriano

    Chiamparino segretario. Soru no, non è adatto, non credo ne abbia voglia anche schifato da cosa hanno fatto i capetti sardi alle regionali. Semmai canditato pdc alle prossime politiche in un progetto di ampio respiro. In questo caso POTREBBE accettare. E farebbe bene.

  130. Tsquared

    Bello, tra post e commenti ben 3 piacentini illustri:
    Bersani che quando era ministro dell’industria ha smontato una azienda come l’Enel per venderne i pezzi più importanti all’estero (germania e francia quest’ultima notoria monopolista), ma sembrava fosse un reato mantenere il monopolio in un settore chiave che non ha mai lasciato a piedi nessuno (vedi alitalia); ma magari ho il dente avvelenato io, lui però non ha lavorato un solo giorno nella sua vita, in fabbrica intendo.
    Reggi (Sindaco di Piacenza): cresciuto all’oratorio, circondato di suoi accoliti, in qs secondo mandato, ma con l’appoggio INTERNO di RIFO; non l’ho votato ma purtroppo non c’era nessuna altra alternativa. se non si fosse inguaiato con quella che segue…
    De Micheli: una che è riuscita a fare fallire una cooperativa di Pomodori (che vengono definiti l’oro rosso…) ed è stata promossa ad assessore al bilancio. solo parole e tacchi a spillo e siede in parlamento solo grazie a E.Letta (non caso legato a filo doppio con Reggi)

    @Luca: abbiamo la maggioranza e come tale decidiamo: Reggi a segretario del PD e elezioni anticipate a Piacenza (voglio vedere chi tirano fuori)

  131. Lampo

    Pare che a (neanche troppo) ben guardare non ce ne sia uno che si salvi…
    ma d’altronde mettere d’accordo tutti è impossibile, ed è giusto così: è indice di vitalità intellettuale, cosa che manca, o è molto minore, a destra. Solo i geni del carisma o i dittatori riescono ad unificare i pensieri, e non sempre questo è un bene.

    Verrebbe da dire “primarie”, ma come facciamo a sapere che non saranno primarie farlocche, con un candidato serio e 3-4 candidati di contorno? O anche 4 candidati “seri” (che so, Bersani, Rutelli, Bindi… nomi altisonanti, insomma) ma espressione delle solite logiche?
    A quel punto ci avrebbero fregato: “Eccovi le primarie, come volete voi, ma i candidati li scegliamo noi…”

  132. Goffredo

    Scusate ma visto che molti dicono che il problema è che anche con le primarie Bersani vincerebbe contro chiunque…
    Ma siete sicuri sicuri? E proviamoci. Secondo me perderebbe anche contro Amedeo Nazzari o Napo Orso Capo.

    Mi sembra di risentire i soloni fini strateghi della politica che dicevano che quella di Obama era una candidatura fantoccio, che Hillary lo avrebbe spazzato via…
    Indeed…

    Sui nomi che circolano: quello che volete ma non Cuperlo! Cuperlo è organico a D’Alema. Come si possa pensare a Cuperlo come “uno nuovo” è un qualcosa che mi sfugge.

    Appoggio chi diceva o ora o mai più. Binetti o Scalfarotto. Diritti umani o dogmi religiosi. Testamento biologico o medici obiettori, Conflitto di interesse e informazione libera come battaglia primaria, altro che: “vabbè noi abbiamo Youdem… Insomma, riprendiamo il coraggio di difendere le cause perse.

    Cordialità

  133. Daniel

    Ritengo il tuo post sulla Madia assolutamente fuori luogo, distorsivo e in malafede. Lei chiedeva semplicemente che il governo, tramite le autorità giudiziarie, si informasse se il gruppo Facebook “rumeni, magrebini e altre merde fuori dai coglioni” violasse la legge mancino. Le cose sono tre:
    1) O Luca Sofri non sa cosa è la legge mancino
    2) O Luca Sofri è un razzista che sostiene questi gruppi
    3) Luca Sofri per ragioni sue odia la madia

  134. Alessio

    Le primarie, indipendentemente da chi vince, sono un modo per cambiare l’immagine del partito, che al momento non mi pare entusiasmante. Del resto anche Veltroni è finito li con le primarie, ma è stato ‘eletto’ ben prima dall’opinione pubblica, su pressione dei media.
    Fare primarie serie, dove anche gli outsider abbiano delle possibilità, e aiutare, allo stesso tempo, volti giovani (che oggi forse non possono vincere) a crescere, questo potrebbe essere un piano a lungo termine.

    E a breve termine da almeno quella sensazione, reale o no, di novità che aiuta il morale.

  135. Luca

    Daniel, qui si parla d’altro: ma tu leggi quello di cui parli. Nel testo madia si dice:
    “Se non ritenga di operare presso i responsabili della società proprietaria di Facebook al fine di sollecitare una maggiore vigilanza ed una eventuale attività preventiva e di censura nei confronti della diffusione di contenuti così vergognosi ed incivili”
    Quanto al tic pigro per cui se io critico una cosa dovrei avercela col suo autore, ti basti questo.
    http://www.wittgenstein.it/2008/02/27/madia/
    Se hai bisogno di parlarne ancora scrivimi una mail.
    Ciao, L.

  136. renzo

    “In Inghilterra stavano messi meno peggio di noi, quando sbaraccarono tutto e affidarono il partito a uno nuovo. Ora è favorito per le prossime elezioni.”

    Luca scusa se commento qua una cosa che hai appena scritto, ma se il favorito alle prossime elezioni in inghilterra e’ quello che dico io ed il partito e’ quello conservatore…
    beh il noi diventa subito un bel voi.
    un lapsus che la dice lunga

  137. Francesco

    Scusa Luca, non c’è piano B o piano A; l’unica via d’uscita, come giustamente fai notare, è fare le primarie subito.

  138. Vincenzo Cucinotta

    Sciogliere il PD, mi pare logico, ma con il corollario che i vari dirigenti a vita vadano a casa, senza sparpagliarsi in formazioni vecchie, nuove, piccole, piccolissime….a casa, semplicemente a casa: non hanno nulla da dire e da dare al nostro paese.

  139. nuxx

    Oggi esce il secondo numero dell’edizione italiana del Partito Democratico. Da collaboratore e complice della sua gestazione, penso sia venuto un bel partito, e che migliorerà ancora. Il PD americano è uno dei più bei partiti del mondo, e questo gli somiglia molto, con una necessaria e inventiva declinazione italiana. Vendere un partito così a tutte le avanguardie creative e moderne del mondo è relativamente facile (difficile è farlo): venderlo agli elettori italiani è un’impresa nell’impresa, ma il numero degli invitati all’Assemblea Nazionale è molto incoraggiante. Che elettori saranno? Ci abbiamo fatto questo ragionamento.
    La volta scorsa ho fatto una grandissima cavolata a non candidarmi a X-Factor, che di certo è più dignitoso degli abominevoli sondaggi di Pippo Civati a base di candidati bolliti di ogni generazione.

    Tra di noi chi paga sono solo io e del resto non fa nulla forse forse erano meglio le fragole di Matteo Renzi, un giovane rutelliano cattolico (responsabile dei guai economici dell’Islanda), e che di certo mi troverei molto più d’accordo sui contenuti capolavori editoriali come “Imperi” di Abercrombie & Fitch, “Nova Historica SMS” di Mariannna Madia o “Buon appetito. La rivincita di lady Obama” di Alessio Vinci, per esempio. Lorenzo Cherubini è di Forza Italia ? Questo lo saprà solo il Signore. Lo slogan è “Tutti in piazza con Scalfarotto a colpi di gin tonic”.

  140. Carlo

    I punti fermi secondo me sono i seguenti:
    – no a protetti di D’Alema e Fassino, che anzi dovrebbero essere allontanati. Hanno fallito e devono pagare.
    – non alterare le primarie con qualche trucchetto e anzi favorire la competizione. Le primarie mi sembrano l’unica cosa buona successa di recente nella politica italiana. Ci vorra’ del tempo prima che iniziino a dare effetti perche’ la classe politica e’ quella che e’ e i piu’ meritevoli/capaci se ne tengono alla larga.
    Pero’ e’ fondamentale che passi l’idea che il posto te lo devi conquistare con un progetto. Ci saranno dei progetti fallimentari ma poi forse ne arriva uno buono.
    La sx doveva essere a questo punto 15 anni fa. Meglio tardi che mai.

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