Il silenzio belga

Ormai la vicenda della crisi politica belga ha risvolti che sembrano inventati. Tra pochi giorni siamo a un anno dalle elezioni senza riuscire a fare un governo, e oggi Elio Di Rupo – già al suo secondo incarico di esplorazione – entra in ospedale per un’operazione alle corde vocali che gli impedirà di parlare per una settimana.

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14 commenti su “Il silenzio belga

  1. Luca Segantini

    Giusto. Ma.
    Abito a Bruxelles da 10 anni e devo dire che le cose funzionano abbastanza bene nonostante le assurdita’ della politica. Fiamminghi e francofoni discutono, hanno ragione e torti entrambi, ma la vita in citta’ prosegue abbastanza bene. Certo che le scelte a lungo termine (nucleare, grandi opere, interventi straordinari) ne soffrono, ma i belgi per natura sono avversi a tutto cio’ che e’ “grande” e “straordinario” (al contrario dei cugini francesi) e il risultato netto e’ che il citadino medio vive piuttosto bene (al contrario dei parigini, che non a caso vengono a Bruxelles a bearsi dell’atmosfera di campagna, come dicono loro, appena possono). E’ un po’ quello che fatico a spiegare a chi mi chiede come ho potuto lasciare un grande Paese, l’Italia, e una “bellissima citta’”, Milano, per rintanarmi nella piovosa Bruxelles. Come far capire che in realta’ all’ombra dell’arte e della storia italiane si vive piuttosto male, specialmente con 4 figli e una mentalita’ non proprio tipica italiana?

  2. tuscanfoodie

    @ Luca Segantini
    La mia esperienza non potrebbe essere piu’ distante dalla tua. Ho vissuto 11 anni e mzzo a Bruxelles, dal 1997 al 2009 (magari ci siamo anche incontrati, boh!). Ho anche una moglie belga, una zinneke, come chiamano qui i Bruxellesi puri, ne’ francofoni, ne’ fiamminghi.

    La mia opinione del Belgio e’ che rappresenta tutto quello che non funziona nel mondo occidentale. Il continuo dibattito su tutto (ci sono 9 parlamenti con poteri legislativi, fai tu), l’immobilismo in tutto, il servilismo verso il politicamente corretto, in un paese che invece e’ talmente corrotto da avere scandali di pedofilia che sfiorano i massimi vertici del paese. Una famiglia reale da barzelletta, con il principce che sgomma con la sua ferrari nel “cortile” di casa, e la sfascia. Politici poi che sono quanto di piu’ ridicolo, e fanno sembrare i politici italiani come dei giganti di competenza e serieta’.

    Davvero: dobbiamo aver vissuto in paesi diversi. A meno che tu non sia un funzionario europeo. In quel caso la vita e’ bella (tasse al 20% e servizi a gogo). Ma se sei un peorco come tanti, allora no, il Belgio e’ davvero schifoso.

    E non ho neanche parlato del tempo…

  3. Luca Segantini

    @tuscanfoodie
    Condivido cio’ che dici, ma insisto sulla mia esperienza: non sono un funzionario delle istituzioni europee, e sono anch’io tassato al 57%. Pero’ la mia vita e quella della mia famiglia e’ migliorata drasticamente da Milano a qui: servizi pubblici un po’ meno kafkiani, spostarsi non e’ un incubo come in Italia, le case – enormi – che costano la meta’ (e hai un giardino), la mentalita’ decisamente cosmopolita delle persone (che parlano quasi tutte 4 lingue), una miriade di cose che qui sono scontate e che fanno strabiliare i visitatori italiani (stages per i ragazzi durante le vacanze scolastiche a 10 Euro al giorno? Il dentista rimborsato dalla mutua normale? Gente che lavora seriamente anche se fa un sacco di vacanze? Nepotismo quasi inesistente? Assegni per le famiglie con figli di svariate centinaia di Euro al mese?). Mi fermo.
    Magari ho i paraocchi per la mia situazione personale, ma, ripeto, per noi e’ stato come passare dall’inferno al paradiso. L’unica cosa che mi manca soo i nervetti con le cipolle, ma e’ un desiderio da milanese hard core.

  4. tuscanfoodie

    @Steve Romano
    Peorco e’ un termine che usa spesso un mio amico veneto per indicare i poveracci…

    @ Luca Segantini
    Non ho figli, e quindi non posso commentare sul livello dei servizi offerti per famiglie piu’ o meno numerose. Sulle case, certo, hai ragione: enormi, con giardino, a prezzi stracciati rispetto all’Italia.

    Ma davvero, per me e’ stata un’esperienza che mi ha un po’ disgustato. Sul nepotismo poi ho impressioni un po’ diverse: tra figli di ministri che diventano ministri, fidanzati/e di ministri che ottengono contratti per rifare i locali dei ministeri…

    si potrebbe dire che tutto il mondo e’ paese. Forse.

    Poi c’e’ il problema della (mancata) integrazione degli islamici a Bruxelles. Io credo che qualsiasi politico italiano dovrebbe farsi un giro in alcuni quartieri Bruxellesi (Anderlecht, dove vivevo, Molenbeek) per imparare cosa NON fare. Ci sono intere zone dove la polizia non entra neanche piu’.

    Stai meglio se stai in periferia, ma per me non era un’opzione.

    Boh. A me come citta’ fa schifo. Si mangia da dio, questo te lo concedo. E forse e’ meglio dell’Italia come servizi (forse). Ma mai piu’: con mia moglie sono stato chiarissimo su questo punto. Mai piu’ a Bruxelles, anche se lei e’ belga.

  5. Luca Segantini

    @tuscanfoodie
    Mi spiace per la tua esperienza proprio negativa di Bruxelles. Oggi eravamo in terrazza qui a Boitsfort, con un sole splendido, 23 gradi e vento. Verde dappertutto, un giro in bici e la scoperta di un piccolo quartiere che non conoscevamo, delizioso. Mah, penso proprio che noi resteremo. Buona fortuna.

  6. tuscanfoodie

    @rafeli, Luca
    Si vede che da quando sono partito io due anni fa a BXL c’e’ anche sempre il sole. Mah.

    Luca, in bocca al lupo anche a te!

  7. tuscanfoodie

    PS: Rafeli, negare che BXL sia piovosa e’ come negare che Berlusconi vada con le escort. Ci puoi provare solo se hai il pelo sullo stomaco di un Ghedini. Pero’ oh, ci puoi provare di sicuro…

  8. andima

    Le opinioni sulla città sono sicuramente legate ad esperienze personali e in città come Bruxelles dalle mille facce, dove ad ogni incrocio può cambiare completamente (ma davvero completamente), ognuno può avere la propria. Certo che, dopo 10 anni e più, le diverse facce poi si imparano a conoscere e distinguere, comunque è difficile sentenziare su tutto il Belgio soltanto dopo l’esperienza brussellese, Bruxelles non è il Belgio e il Belgio non è Bruxelles (lo si potrebbe dire con tutti i paesi e le loro capitali probabilmente, ma mai come in questo caso, dove una non-nazione, come la definiscono alcuni, fa parte del periodo).
    Certo non è il paradiso, ma non la definirei neanche una città da evitare, addirittura disgustosa mi sembra eccessivo, poi va beh, ognuno ha le proprie opinioni frutto delle proprie esperienze, per carità. Io ne sono abbastanza innamorato dopo 2 anni, ma a ognuno il suo.

    La crisi politica difficilmente troverà una soluzione rapida, a poco è servita la manifestazione Shame, dei 23.000 a manifestare (c’ero anch’io) e a poco ne servirebbe un’altra a mio avviso. Dicono che nuove elezioni non farebbero altro che rallentare il tutto e il re le vuole evitare come la peste, ma comincio a credere che siano una possibile soluzione, almeno per togliere dal tavolo chi ha palesemente dimostrato di non voler trattare finora (la NVA?).

    sul “risvolti che sembrano inventati”, che non si sapeva che il Belgio è il paese del surrealismo? :D

  9. tuscanfoodie

    Io mi chiedo – e lo faccio davvero senza polemica – quanti degli italiani che abitano in Belgio (a bruxelles e altrove, io ho vissuto anche nelle Fiandre) abbiano amici belgi. Solo conoscendo i belgi veri si puo’ capire il livello allucinante della mentalita’ di quel paese.

    Non credo sia possibile parlare di mentalita’ cosmopolita per il belga medio. Sono di un’ottusita’ spaventosa. E 4 lingue??? Ma se trovare un vallone francofono che parli fiammingo e’ gia’ un miracolo???

    Ma che stiamo a di’???

  10. malmostoso

    Si ma i valloni sono un caso patologico di francofonia associata alla sindrome dell’accerchiato. Non parlerebbero altro nemmeno sotto tortura.
    Nelle Fiandre tutto sommato va meglio, e quasi tutti i fiamminghi parlano francese (che non lo facciano volenteri e’ un altro discorso) ed inglese. La quarta lingua e’ spesso il tedesco, ma giusto perche’ dal neerlandese il passo e’ breve.

    Io vivo a Bruxelles da 3 anni e ne ho le tasche piene, mi trasferirei volentieri ad Anversa ma il solo pensiero di starmene imbottigliato per 4 ore al giorno mi fa passare la voglia e mi fa turare il naso. Bruxelles e’ una citta’ con angoli estremamente belli e altri orribili e deprimenti. Del resto, non ci si puo’ aspettare altro dalla gestione di una citta’ che non e’ una citta’, in cui ogni comune (o quartiere) presenta disparita’ economiche incredibili.
    Diciamo che una volta trovata la propria dimensione in citta’ ci si trova in modo abbastanza confortevole, ma ogni volta che ci si scontra con le parti dimenticate (semplicemente andando alla Gare du Midi, o nel peggiore dei casi quando uno dei mille ladruncoli impuniti ti sfonda il finestrino) e’ facile ricordarsi che (almeno per me) Bruxelles non e’ un posto dove restare troppo a lungo.

    Inoltre, @tuscanfoodie, ad essere onesti negli ultimi due anni il tempo qui e’ stato eccezionale :)

  11. tuscanfoodie

    Malmostoso, sul fatto che I fiamminghi siano di un altra passta, e sul fatto che Anversa sia meravigliosa, con me sfondi una porta aperta.

    Il Belgio per me e’ un paese che non esiste: le due comunita’ hanno davvero poco in comune. Pero’ oh, contenti loro.

    E sul tempo: ARGH!

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