Festa della Repubblica

Una rappresentazione esemplare della totale alienazione di giudizio su tutto ciò che riguarda Berlusconi è data oggi dall’ampio spazio che un giornale che si vorrebbe progressista e democratico come Repubblica dà all’indignazione perché il PresdelCons ieri ha toccato un braccio al re di Spagna. Non solo c’è una pagina che sottolinea la “gaffe”, ma anche il bravo Corrado Augias fa convergere il suo fastidio per Berlusconi su una protesta per tanto efferato gesto.
“Non si toccano i re” è il solido principio morale rivendicato da un giornale di sinistra (è facile immaginare l’indulgenza celebrativa della simpatica rottura del protocollo che avrebbe accolto analogo gesto da parte di Napolitano o Prodi): e pur di convincere i suoi lettori – che ci cascano davvero? – della gravità dei comportamenti berlusconiani, si decide di aderire persino a un’idea di intoccabile divinità del monarca drammaticamente infranta dal nostro PresdelCons.
Eravamo già diventati sinistra bigotta quando abbiamo deciso di acclamare con entusiasmo tutte le “ingerenze” ecclesiastiche di critica al governo, siamo da tempo sinistra provinciale nel sottolineare con entusiasmo ogni superficiale e ignorante perplessità straniera per lo stesso governo, adesso diventiamo anche sinistra monarchica se si può arruolare un re di Spagna (che peraltro di essere toccato da Berlusconi credo se ne freghi bellamente). Chissà quanto spazio resta per una capacità di giudizio propria, indipendente e di sinistra. Che in questo caso dovrebbe dire, alla livornese: “ti posso toccare? Mattilèvi…”.

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro

69 commenti su “Festa della Repubblica

  1. antopicci84

    Finalmente qualcuno obiettivo che dice le cose come stanno..non compro più Repubblica da tempo, è diventato un giornale viziato da un conformismo tutt’altro che liberal e, cosa ben più grave, da un paternalismo intellettuale insopportabile:gli editorialisti sempre dietro la cattedra e noi lettori/alunni che dovremmo imparare giorno per giorno le regole della democrazia secondo Repubblica. Ma basta, se a Repubblica dovessero mai capire che compito di un giornalista è stimolare la capacità critica dei lettori invece che rattrappirla, sono sicuro che l’opinione pubblica di sinistra ne trarrebbe giovamento.

  2. Massimo

    Lo stato della sinistra italiana è in gran parte responsabilità di Repubblica. Molte persone non ideologizzate, moderate, ma che non avrebbero problemi a votare una sinistra moderna e riformista, invece dei centristi fasulli come Casini e compagnia, non lo fanno per queste uscite demenziali e la autolesionistica agenda politica che Rep ha dettato al PD in questi anni. Ma quand’è che il PD manderà a cagare Scalfari e Mauro? Ah, certo, e poi una pagina di intervista a D’Alema che gliela pubblica? Infatti si sa quanto le interviste a D’Alema interessino gli Italiani.

  3. uqbal

    Da alcuni lanci d’agenzia e da qualche titolo qua e là, io m’ero fatto l’idea che Berlusconi gli avesse toccato il culo, o, chissà, il pacco.

    Sono molto deluso di scoprire che si tratta del braccio e trovo che la mia onesta morbosità sia stata imbrogliata.

    Cmq l'”evento” su Repubblica.it è trattato in maniera sobria, a livello di curiosità.

  4. Francesco

    Sono d’accordo (da un decennio circa) con ogni critica a Repubblica.

    Ritengo però che il protocollo serva (come l’educazione in genere) e che se una particolare regola (e “non si toccano i reali” è un esempio perfetto) si ritiene che debba essere superata (anche perché retaggio di un odioso passato), si dovrebbe prima dichiararlo e magari creare un consenso, non ignorarla e basta (a meno di non conoscerla, ma questo a un primo ministro e ex-ministro degli esteri di solito non succede).

  5. Wizardo

    sono anche io ovviamente basito alla notizia secondo cui i re non si potrebbero toccare se non previa autorizzazione.
    credo però che il punto di repubblica fosse che ancora una volta berlusconi si è dimostrato un cazzone. lui non ha certo “toccato” juan carlos per spirito democratico o per sovvertire una regola antiquata quanto stupida, ma perchè non ha nessuna cognizione del suo ruolo di presunto uomo di stato e di ciò che comporta (piaccia o no). questo è il punto, ed in questo senso è una gaffe protocollare, non certo un liberatorio atto di democrazia.

  6. ilprovocatoreoccidentale

    Esattissimo. Tra l’altro il Giancarlo è storicamente un gran toccatore dallo stile molto poco protocollare e molto ‘campechano’. Sai quanto gli frega. Siamo alle solite. Repubblica, che si immagina alla guida del pensiero progressista italiano, con dichiarate pretese di dettarne la linea, non fa che confermarsi il romanissimo bandwagon dell’informazione nazionale. Ci si augura almeno che, per amor di causa, il buon De Benedetti ed il sabaudo Mauro digeriscano una buona volta la leadership di Bersani, dopo averla avversata in ogni modo. Esemplare la sconcertata (sic) metafora del fucile a due canne riservata da Io Padre Fondatore a quei manettari ossessivo compulsivi del Fatto. Che, se ancora non ci volessimo un po’ di bene, verrebbe quasi da leggere il Riformista…

  7. piti

    Mi pare che le cose siano più complesse di così. E’ vero che Repubblica a volte sembra la copia speculare del Giornale.
    Ma sono vere anche altre cose, tipo:
    a) Molti affibbiano l’etichetta di elitarismo alla sinistra che si sente antropologicamente diversa dalla destra. Poi quando Repubblica carezza il pelo dell’antiberlusconismo, solleticando istinti popolari e facili, di natura analoga a quelli dei votanti B, seppur di segno opposto, allora bisogna essere misurati e distinguere. Cioè, l’elitarismo non va bene eccetto quando ci fa comodo brandirlo.

    2) Nella economia complessiva, come ne uscirà fra un po’ di tempo, della resistenza anti B, Repubblica ha giocato un ruolo fondamentale. In un Paese letteralmente in ginocchio a partire dai mezzi di informazione o che ben che vada si perde in mille distinguo e però e ma, tipo Sorgi o Pigi Battista, Repuubblica, Mauro ecc sono stati un bel riferimento. La stanchezza verso B e i suoi modi, privati e pubblici, sono in gran parte dovuti al lavoro di critica e denuncia incessante di questo giornale. Sul braccio del re esagera, ma non dimentichiamo che, anche se non piace, Repubblica è stato un baluardo. Non si può parlare di Cannavaro solo per un liscio o una chiusura in ritardo e non dire -mai- che senza di lui il Mondiale 2006 lo avrebbe vinto qualcun altro.

    3) E’ giusto non essere clericali quando la Chiesa critica B, né monarchici se B tocca il braccio del re di Spagna. Però B si è prestato a tali e tante critiche, pressoché tutti fuorché i suoi sgherri e il suo popolo di topi di Hamelin, che diventa anche difficile, se sei un organo in opposizione a quell’uomo, far conto di niente. Le figuracce internazionali, per dire, le ha fatte, e spesso.

    Si può dire che non sia un grande argomento la storia di Augias, ma suona tanto pretestuoso attaccare Repubblica tout court?

    Poi, chissà se e quando questo commento sarà pubblicato su Wittg, ma mi ostino a pensare che uno debba poter dire la sua, anche se il tenutario gli fa delle pulci che non comprendo.

  8. unespressoprego

    Caro Luca Sofri,
    Al di là dell’articolo di Repubblica sul gesto di Brlscn – che, al di là di tutto, è di importanza meno che zero – mi pare di avvertire un certo astio da parte tua nei confronti della Repubblica, astio che immagino abbia radici un po’ più profonde. Vedo anche che l’atteggiamento è condiviso dai commentatori del tuo blog.
    Ho la strana sensazione di essermi perso qualche puntata… potresti illuminarmi? Grazie.

  9. unespressoprego

    (PS. Mi interessa sul serio, non è una domanda retorica, al di là del fatto che non sono d’accordo con i commenti al tuo post… Grazie)

  10. aiabasta

    chiaro esempio di come rispondere a una sega mentale con una sega mentale
    sofri, la realtà è più avanti (signorG)

  11. Massimo

    @unespressoprego.
    Parlo per me, ovviamente, da lettore del Post.
    Io ritengo che Rep da anni si sia arrogato impropriamente il compito di guida morale della sinistra. Ora, siamo in democrazia, è legittimo, ma c’è un problema. Rep non è un partito politico, è un giornale, il suo fine è vendere copie e fare arricchire gli azionisti, non raggiungere la maggioranza dei voti e governare questo disgraziato paese. Le battaglie politiche, di costume, scandalistiche e quant’altro di questo gruppo editoriale gli fanno vendere, diciamo, mezzo milione di copie. Ciò significa che esistono uno? uno e mezzo? milioni di convinti estimatori che si uniformano politicamente alla sua linea editoriale e finiscono per influenzare tutto il blocco di sinistra. Peccato che per vincere le elezioni i lettori di Rep non bastino, ma basta la sua influenza culturale e di informazione per orientare fortemente l’elettorato di sinistra in un senso molto ideologizzato al limite della cecità. Ciò porta alla impossibilità che altri settori della opinione pubblica possano votare a sinistra, e ciò non per i meriti/demeriti dei suoi partiti, ma per le caratteristiche peculiari di questo mainstream culturale informativo. Insomma, che un elettore moderato non voti Bersani perché non convinto delle sue proproste è legittimo, che non lo voti perché lo identifichi con le sparate populiste di Mauro, mi sembra un po’ troppo. Che poi la forza di Rep sia l’altra faccia della debolezza del PD, possiamo essere d’accordo, ma a mio avviso la strapotere culturale di Rep, finalizzato, sia chiaro, alla vendita di copie, è un danno e non un bene per il PD e la sinistra in generale.

  12. Daniele53

    Purtroppo concordo con Luca, dico purtroppo perche’ La Repubblica l’ho sempre letta quotidianamente (ora solo molto saltuariamente) e soprattutto non posso condividere l’atteggiamento presso-supponente di chi vuol fare l’anima e pure il corpo della sinistra italiana in quei termini. Confesso che da quando la DeGregorio dirige l’Unita’ me ne sono innamorato perso….

  13. ilbarbaro

    Questa serie di colossali sciocchezze avrebbe potuto inanellarla Renzi, il che è tutto dire. Anzi, forse è proprio sua. Il problema non è toccare Juan Carlos, ma saper stare al mondo, che, per un capo di governo, è doveroso.
    Un uomo di stato non fa le corna durante una foto ufficiale, né si isola al telefonino, né, tanto meno, si sistema i gioiellini (ini, ini), si abbandona a inopportuni schiamazzi o allunga le mani da perfetto lumacone rattuso con la consorte di un capo di Stato.
    Certo, se certe considerazioni sono la testimonianza dei brillanti insegnamenti di un uomo sedicente intelligente che fa di tutto perché anche gli “amici” e gli “amici” (e magari i figli degli “amici”) spaccino di lui quest’idea, allora il discorso cambia. In questo caso, però, il risentimento per Repubblica (che suona stranamente in sintonia con i coretti da Giornale) forse si può esprimere su ben altre castronerie…

  14. fulgenzio

    Infatti Repubblica è da tempo diventato un giornalaccio. Non solo pubblica, specie nella sua versione online, articoli di un’approssimazione patetica (penso al cinema, ai videogiochi o alla tecnologia), ma de facto sta alla carta stampata come Studio Aperto al giornalismo televisivo berlusconiano tanto demonizzato (il 90% delle “notizie” riguardano solo calcio, faziosità politiche, figa e gossip).

  15. sergio62

    Supergiusto. Quel che più sconcerta è l’ art.lo del Messaggero secondo cui-mi pare inverosimile-il Pres. Rep. successivamente avrebbe fatto notare la gaffe al Pres.Cons.;non ci credo, ove così fosse, che senso avrebbe festeggiare il 2 giugno come la fine della Monarchia e l’ inizio di una nuova forma di Governo?I Reali , da qualunque parte vengano- e a fortiori Juan Carlos che è romano di nascita- , sono benvenuti,ma non bisogna prostrarsi dinanzi a loro.

  16. Luca

    unespressoprego, sono io invece curioso del meccanismo per cui a partire da una considerazione puntuale e circostanziata tu debba immaginare più ampie e generali valutazioni e pregiudizi: ne sono davvero curioso perché il tuo è un tic assai diffuso. Ho scritto altre volte post perplessi su cose che erano uscite su altri giornali senza che tu mi attribuissi “radici più profonde” di un “astio” che non esiste. Ho buone amicizie tra le persone che fanno Repubblica, se comunque vuoi una risposta, e questo blog ne ospita in questi giorni la pubblicità, a ulteriore dimostrazione di indipendenza tra la discussione delle questioni puntuali e i rapporti generali.

  17. RicPol

    Penso che sia stato per primo il tg3 a parlare di gaffe e di reali che non si toccano… altro esempio di testata giornalistica con qualche “ossessione ad personam”, per così dire.

  18. paoloascari

    Perchè, l’articolo di oggi di Francesco Merlo sulla “sottile linea rossa” fra Scilipoti e Signori, per cui il nuovo calcio scommesse, in fondo in fondo (ma non tanto in fondo) è un pò colpa di Berlusconi dove lo mettiamo? Francesco Merlo era uno bravo, uno normale. Adesso ha passato la sottile linea fra il giornalismo e l’ossessione, approdando nella tenebrosa e vasta schiera dei Berlusconi-dipendenti, che tutto di lui ascoltano, osservano e criticano frementi di indignazione. Ecco, sono sempre indignati. Non ridono mai, sempre accifgliati, sempre scandalizzati. Eccheppale!.

  19. unespressoprego

    @ Massimo (ma pure a tutti gli altri)
    Qualche considerazione:
    1. Un giornale deve vendere copie, e questo vale per tutte le pubblicazioni, ma ciò non toglie che un giornale va giudicato per il contenuto. Tra l’altro, da decenni i quotidiani italiani “fanno i soldi” con le inserzioni pubblicitarie e non con le copie vendute. Anche il Post. Embè?
    2. Repubblica da una vita vende le sue 700.000 / 750.000 copie, Brlscn o non Brlscn, in un testa a testa editoriale col Corriere.
    3. Noi stiamo vivendo un momento particolare della storia italiana, in cui è difficile (e anche un po’ immorale) non schierarsi o fingere di non farlo. In epoche diverse Repubblica era più compassato perché il livello della vita politica del nostro paese era più accettabile, o più soporifero. Ma oggi non lo è.
    4. Repubblica è una delle corazzate del gruppo L’Espresso. E allora? Vuol dire che è diretto da avidi plutocrati che manipolano gli italiani per vendere 10.000 copie in più? In tutti – tutti – i paesi occidentali i giornali più importanti sono proprietà di gruppi editoriali. E allora che facciamo, buttiamo tutto al cesso e leggiamo solo i blog? O l’incartapecorito Manifesto? Sai che bello…
    5. Mi pare molto ma molto snob buttare m**da su Repubblica alla maniera di questi commenti (non tanto il tuo, che almeno argomenta un po’), mi suona molto “terzista” e anche un po’ depresso. Fa molto chic dire “sono di sinistra ma mi piace Facci”, no? O “Antonio Socci è il più grande giornalista d’Italia”. Come se stare al di sopra delle parti, giocare al grande razionalista alla Voltaire, abbia mai giovato a qualcosa. Forse giova alle anime candide di chi lo fa, ma solo a quelle.
    6. Capisco che si possa non essere fan sfegatati di Repubblica, e ci mancherebbe, ma l’acredine ingiustificata che leggo in questi post mi fa pensare a altro… invidia? pauperismo “piccolo è bello”? vocazione minoritaria? snobismo (vedi sopra)? Ditemi voi…
    7. Luca Sofri, ma che lettori ha se basta buttargli un osso, meglio se un osso di centrosinistra, e ci si avventano sopra come cani da riporto?

  20. braccale

    C’era una volta, / una, che due stroppia
    un re. / uno, che due sarebbe guerra
    Aveva una moglie, / una, che due sarebbe bigamia
    una spada, / una, che due di spade non vale l’asso
    un cavallo. / uno, che due sarebbe una citroen
    Gli toccarono un braccio. / uno, che due sarebbe bunga bunga.

  21. tuscanfoodie

    Altra cosa, che non c’entra, ma c’entra. Repubblica online e’ sempre piena zeppa di errori di ortografia, grammatica e sintassi.

    Francamente e’ illegibile.

  22. unespressoprego

    @ Luca Sofri
    La tua risposta è uscita mentre stavo scrivendo il commento precedente, quindi siamo un po’ fuori sinc…
    In realtà – al di là dei commenti altrui sul tuo post, quelli mica li hai scitti tu – pensandoci, quello che mi pare di leggere nel tuo post è lo spirito “sì però”. Cioè lo spirito che porta a credere che l’eccezione è più importante della regola, la puntualizzazione più importante del quadro generale. Tu parli di “totale alienazione di giudizio su tutto ciò che riguarda Berlusconi” da parte della Repubblica, ma in fin dei conti non credo che tu la pensi in maniera diversa da Giannini o Ezio Mauro sul Cav. E allora perché cercare per forza il pelo nell’uovo? Perché andare a rintuzzare? (è chiaro per tutti che Repubblica non è un giornale monarchico, al di là dell’atricolo di oggi che hai commentato).
    Sì quindi, forse sarò di bocca buona, o obnubilato da chissà cosa, ma credo che Repubblica sia un argine al dominio berlusconiano sull’informazione italiana, e onestamente leggo quasi sempre con interesse e partecipazione i suoi articoli.
    Sono un po’ scioccato dal tono di quasi tutti i commenti al tuo post, ma evidentemente è un mio problema… Grazie.

  23. francesca__83

    dopo aver letto il tuo post sono andata subito a vedere la notizia su repubblica.it immaginandomi un articolone scandalizzato con foto equivoche di berlusconi che palpa il re di spagna… e invece ho trovato semplicemente un paio di foto messe come curiosità e con un commento abbastanza neutro del tipo “berlusconi si dimentica l’etichetta e tocca il re di spagna anche se non si potrebbe”. io questa volontà che tu scrivi di voler enfatizzare un fatto minimo non ce l’ho vista. E per quanto io sia la prima a trovare ridicole cose come “l’etichetta” capisco anche che se mi trovassi di fronte alla regina elisabetta mi informerei prima sulle cose da fare e da non fare, non perché credo che sia una persona più speciale delle altre ma solo perché se il ruolo che io ricopro è istituzionale e rappresento non solo me stesso ma un intero paese, è il caso di mantenere un contegno. possiamo essere antimonarchici quanto vogliamo, ma bisogna rispettare le scelte di un popolo di avere il governo che gli pare e le regole che gli pare. così come a me darebbe fastidio se un capo di stato straniero duranto un incontro ufficiale si scaccolasse davanti a napolitano. perché quello è il mio presidente della repubblica e mi rappresenta e chiunque deve dimostrare un certo rispetto. punto.
    l’altro punto invece è che berlusconi di figure di m… tipo questa ne colleziona parecchie da anni e a me, da cittadina italiana, non frega niente se repubblica o il fatto o qualsiasi altro giornale di sinistra gli da addosso anche quando non ce n’è motivo. io vorrei solo non dover temere di perderci la faccia ogni volta che il presidente del consiglio del mio paese va in trasferta. e poi, ma cosa avrà avuto da dire di tanto urgente al re di spagna? che abbiamo la dittatura dei giudici di sinistra? ecco, toccato il braccio o meno, a me quello che da più fastidio è che se ne vada in giro a dire queste cose.

  24. george kaplan

    Di solito non replico mai ad un altro partecipante, ma unespressoprego ha posto delle domande: io faccio altrettanto.
    Ma tu sei un italiano laico o un talebano?
    Mi spiego meglio.Tu credi che chi non la pensa come te sia un avversario da eliminare, ovvero uno con cui parlare e confrontorsi?
    Cosa ci sarebbe di male se uno di sinistra aprezzasse Facci? Lo andiamo a snidare, lo stronzo traditore, e poi lo meniamo?
    Io non capisco.
    Sarà questo clima di merda che si respira da anni in Italia, sarà B., saremo noi, ma a me non piace.
    Io sono libero di avere delle opinioni.
    E se Facci scrive un pezzo che condivido io lo dico, e faccio altrettanto quando non lo condivido.
    Quello che scrive Luca è evidente, se solo uno la smettesse una buona volta di fare l’ultrà.
    L’altro giorno De Magistris aveva la bandana per festeggiare.
    Qualcuno ha detto niente?
    Ti ricordi che palle ci hanno fatto per la bandana di B.?
    Io non voglio cambiare la storia: tanto B. è quello che è, a prescindere dall’aver palpeggiato il Re di sta cippa o da una bandana. Punto.

  25. stefano b

    “Lo stato della sinistra italiana è in gran parte responsabilità di Repubblica. Molte persone non ideologizzate, moderate, ma che non avrebbero problemi a votare una sinistra moderna e riformista, invece dei centristi fasulli come Casini e compagnia, non lo fanno per queste uscite demenziali e la autolesionistica agenda politica che Rep ha dettato al PD in questi anni.”

    Eccerto, e Berlusconi ha perso le amministrative per colpa di Annozero. Ma fateci il piacere.

  26. paoloascari

    @unespressoprego
    Io credo che il fatto che molti si scaglino contro Repubblica è perchè è un giornale fastidioso, indisponente. C’è un tono da saccenti, da depositari della verità. C’è una volonta di distribuire patenti di moralità. La (presunta) superiorità antropologica della sinistra, che luca Ricolfi ha sempre ben evidenziato, trova in Repubblica la sua massima espressione. Insomma si sono scagliati anche contro uno come De Bortoli, accusandolo di “berlusconismo”, perchè non assumeva i toni da “guerra santa” che tirarono fuori all’epoca della D’Addario (mi pare)….. Insomma impartiscono lezioni non richieste. La mettono giù troppo dura, della serie “chi non è con noi è contro di noi”. Secondo me, inaccettabili.

  27. antopicci84

    Cara Francesca83, la notizia oggi è scemata, ma ieri mattina sull’edizione online era la prima notizia con un titolone del tipo GAFFE DI BERLUSCONI o giù di lì, con tanto di video. Onestamente mi sembra eccessivo, e non credo di voler vedere il pelo nell’uovo come dice unespresso.
    Berlusconi ha fatto delle gaffe in passato, ma stavolta non mi sembra ci si debba vergognare se il nostro premier ha toccato il braccio al re di Spagna.
    Semplicemente a Repubblica (come all’Unità del resto, ma l’Unità non ha mai avuto la pretesa di essere un giornale liberal) ogni giorno la guerra contro il nemico da abbattere viene condotta con ogni mezzo, e ultimamente si sta cadendo nel ridicolo. Te lo dice uno che voterà Pd, mica Berlusconi.
    Liberissimi di comprare la Repubblica, giornale che per la verità in passato ha traviato anche me.
    Dico solo che sta esagerando con l’antiberlusconismo, e che alla lunga i pur bravi editorialisti di Repubblica sono diventati noiosissimi. Ma quel che è peggio fanno credere ai propri lettori di vivere in una democrazia sudamericana, in cui chi è al potere non è un politico, ma un mostro, un nemico da abbattere con ogni mezzo. Saluti

  28. Wizardo

    direi che a nessuno importa cosa pensi chi di mr. b o degli articoli di facci. sarebbe quindi bello e onesto che ognuno possa altrettanto accettare che ad alcuni faccia specie che un capo di governo non sappia una mazza di come si faccia il proprio mestiere (piacciano o non piacciano le incombenze del caso, tipo “i regnanti non si tocchino”, è irrilevante).
    credo sia naturale che un quotidiano nazionale faccia notare queste innumerevoli gaffe protocollari in chi evidentemente dovrebbe fare altro, avrebbe sempre dovuto fare altro, perchè è “unfit”.
    su repubblica poi si può avere qualsiasi giudizio altrettanto liberamente. personalmente leggo altro, ma meno male che c’è un quotidiano nazionale (nazionalpopolare?) non cerchiobottista come il corriere, che invece ha responsabilità enormi per la deriva decadente di questo paese negli ultimi vent’anni.

  29. stefano b

    De Bortoli? Quello che nella puntata di Porta A Porta dedicata all’autodifesa di Berlusconi sul caso Noemi l’unica cosa che fu in grado di dire era che secondo lui un PresDelCons non doveva abbassarsi a farsi le foto con gente che indossava t-shirt “song’e Napule”? Già, poi è Repubblica il quotidiano della sinistra snob che rivendica la propria superiorità morale.
    Dai, su. Non occorre essere malati di antiberlusconismo per dire che De Bortoli in quell’occasione fece una misera figura.

  30. yamau

    Bravo Sofri. Ormai repubblica, ma sono anni,e’ diventata una sorta di Novella 3000 snob.Direi quasi un pilastro su cui si sorreggono i vari Libero e Giornale, probabilmente nessuno dei tre troverebbe r agone di esistere senza gli altri.

  31. aiabasta

    ma vi rendete conto?
    30 commenti contro repubblica (non lo compro e non lo leggo) perchè riporta una notizia di secondo piano, con toni da notizia di secondo piano
    la stessa notizia viene data anche da elpais dicendo le stesse cose
    http://www.elpais.com/articulo/espana/Berlusconi/toquetea/rey/Juan/Carlos/elpepuesp/20110602elpepunac_15/Tes
    non si tocca un re secondo il protocollo ufficiale;detto questo nessuno ha chiesto le dimissioni di berlusconi
    i toni di sofri sono fuorvianti e mirano a creare distinzione:
    noi siamo meglio di loro. tipico dei giornalisti che si dicono progressisti fare gara al più puro

  32. spago

    @Unespressoprego quello che fa Rep è assolutamente legittimo, però, a mio parere, abbastanza pietoso:

    è ormai diventato un circolo di persone che si ripetono e si confermano a vicenda le proprie opinioni. Dall’alto delle loro certezze non fanno altro che occuparsi di Berlusconi, Berlusconi, Berlusconi, attaccandolo in ogni modo sempre e comunque. Questo modo di fare privo di dubbi, questo modo di caricare a testa a bassa, rende Repubblica, ai miei occhi, un giornale, noioso, triste e soprattutto inutile e prevedibile. Da un altro punto di vista si tratta di un atteggiamento anche comico.
    Per me buon giornalismo è altro: non è fare lezione, non è educare il pubblico, esaltare la virtù e reprimere il vizio. Piuttosto è curiosità, è voglia d’indagare, capacità di fare domande e di ascoltare, sollevare dubbi, mettere a confronto, far sentire voci diverse e originali. Pe rme il giornalista è un esploratore, al contrario in quel di Repubblica il giornalista è diventato uno che non esce mai dalla sua stanza, che non frequenta mai nessuno che non la pensa come lui, uno che non sa più guardare al mondo con curiosità. Hanno abolito il senso critico e la voglia di capire, che son due cose che fanno il mondo ricco di sfumature, e son diventati un giornale in bianco e nero. Hanno deciso che oltre il confine, là dove inizia il territorio dei berluscones, non cresce nulla, solo il deserto: nè ragioni, nè idee, nè ideali, nè tradizioni politiche, nè altre sensibilità. Per Rep. è tutto semplice: Berlusconi è il grande Satana Bianco. Finita la loro analisi.

  33. propositionjoe

    Guardare la pagliuzza nell’occhio di Repubblica e non la trave in quello de Il Foglio

  34. propositionjoe

    Cmq xchè non si può più commentare dal contatto facebook? e x commentare sul blog non basta la registrazione su Il Post? più difficile no??

  35. Massimo

    @unespressoprego
    Ma io critico Rep perché credo che stia danneggiando la sinistra, che malgrado tutto considero ancora la mia parte politica. E lo faccio da ex lettore di Rep stufo del loro ditino alzato su tutto, delle loro campagne populiste da quattro soldi, come quando trasformarono in eroina una hostess dell’Alitalia (sic), carrozzone indecente che una sinistra seria avrebbe dovuto chiedere di azzerare, altro che 7 anni di cassa integrazione ai valorosi compagni lavoratori dell’aria. Per questo li detesto, perché sono lo specchio ed il megafono di una minoritaria sinistra da operetta che, quando mai vincesse le elezioni, la vorrei vedere risanare il bilancio senza scontentare “i lavoratori precari della conoscenza” o gli intellettuali organici del divano rosso della Dandini. Auspico un paese serio, con politici seri, specialmente dalla mia parte. I giornali facciano il loro mestiere ed i loro interessi, ma sia chiaro che non saranno mai coincidenti con quelli di una forza di governo. Nemmeno se si chiamano Repubblica.

  36. alex

    Vorrei capire una cosa. Ma davvero c’è chi pensa che un moderato non voti il csx perché infastidito dal presunto estremismo anti-berlusconiano di Repubblica (o di Di Pietro, o di De Magistris)? E lo stesso moderato se ne frega dell’estremismo di Sallusti, Feltri, della Lega, della Santanché? Ma sono tutti ciechi da un occhio questi moderati? Non sarà che non sono affatto dei moderati, ma si vergognano di ammetterlo e cercano una giustificazione patetica dicendo “io voterei anche contro Berlusconi, ma non sopporto l’estremismo anti-berlusconiano di certa sinistra”?

  37. Wizardo

    da lettore saltuario, vorrei sapere dove sarebbe questo paese senza la “sinistra da operetta” (cito i commenti) di repubblica. qualcuno si è dimenticato cosa è successo a questo paese, l’occupazione dell’informazione pubblica e privata, l’estorsione per accaparrarsi la proprietà di mondadori, la continua corruzione (sotto forme diverse) di politici e giornalisti di ogni parte?
    meglio sarebbe stato occuparsi di videogiochi in modo esaustivo, curioso e cool?
    signori miei, lo snobismo si annida in ognuno di noi, nessuno escluso.

  38. Massimo

    Alex, non se ne fregano degli estremisti alla Sallusti e Santanchè, tant’è che non li stanno continuando a votare. E’ pura aritmetica: la sinistra è minoranza e per divantare maggioranza devono votare a sinistra alcuni di quelli che prima hanno votato a destra. Gli unici che possono fare ciò sono i moderati di centro, non certo i berlusconiani oltranzisti. Detto ciò, possiamo anche fregarcene, ma restando opposizione. Ed io mi sarei anche stufato di stare all’opposizione.

  39. stevengal

    Caro Luca Sofri,
    anche a me pare di avvertire un certo astio da parte tua nei confronti della Repubblica, anche io immagino abbia radici un po’ più profonde. Vedo anche che l’atteggiamento è condiviso da molti commentatori del tuo blog.
    Ho la strana sensazione che si tratti dei tanti terzisti, quelli che “sti antiberlusconiani che pppalleeee!!!” maq so che non mi sono perso qualche puntata… è che tanti italiani sono proprio così ed è per merito loro che da 17 anni il tipo è lì a comandare: invece che cacciarlo tutti a fare il contropelo ai passeri, e complimenti come direbbe Grande Capo Estiqaatsi!

  40. alex

    Massimo, e i “moderati” che votavano cxd se ne sono accorti solo ora degli estremismi della destra? E davvero non votano a sinistra per colpa di Repubblica o di Di Pietro? Però votavano la destra di Bossi e del Giornale. E se i voti che mancano alla sinistra stessero ancora più a sinistra? Quanta gente si rifiutò di votare Veltroni nel 2008 e ora invece è andata a votare Pisapia? Penso che alla sinistra abbia nuociuto molto di più cercare di imbarcare “moderati” stile Rutelli, Binetti e Follini o cercare “inciuci” con UDC o Terzo Polo, perché così invece di guadagnare i voti dei “moderati” che votavano a destra ha perso i voti di molta gente che votava a sinistra ma non avrebbe mai, MAI votato Binetti, Calearo, Colaninno ecc. Perché rincorrere sempre e solo i “moderati”, dando per scontato che gli elettori di sinistra ti votino comunque? I risultati si sono visti (politiche del 2008, Roma ad Alemanno ecc.).

  41. Massimo

    Alex, non lo dico io che non sono nessuno, ma se bastasse ricompattarsi a sinistra per avere la maggioranza, tutti gli analisti dei flussi elettorali lo varebbero consigliato al PD. Esistono sì quelli che criticano il PD da sinistra, ma sono una esigua minoranza in termini elettorali. Io capisco la passione politica ma bisogna anche prendere atto della realtà, l’Italia è un paese sostanzialmente conservatore, con delle forti venature di medioevo culturale. Un Zaparero qui durerebbe un giorno, come sarebbe anche per Vendola, tanto per banalizzare. Quella dell'”uniti a sinistra si vince” è una favola smentita ormai troppe volte dai numeri. Quella che è possibile è una politica riformista di centrosinistra che peschi molto al centro, e comunque già in questa formula potrebbero starci intere rivoluzioni culturali, senza arrivare alla collettivizzazione dei mezzi di produzione. Io mi accontenterei di eliminare gli ordini professionali, le province, dimezzare i parlamentari, togliere valore legale al titolo di studio, far costare il precariato più del fisso, dare certezza alla giustizia ecc. ecc.

  42. Wizardo

    @massimo
    certo che dire, dopo la vittoria di pisapia in tutti i quartieri di milano (compreso il centro storico), che “l’Italia è un paese sostanzialmente conservatore, con delle forti venature di medioevo culturale” significa proprio non avere colto la novità emersa dal voto e la realtà delle cose.
    in verità, uniti, con un candidato credibile e nessuno che faccia casini, si vince.
    e sarebbe anche strano il contrario visto lo stato del paese e del governo.
    ma stiamo divagando, e me ne scuso.

  43. fulgenzio

    Preciso: Repubblica è una ciofeca a prescindere dal fatto che sia più o meno antiberlusconiano. Piuttosto mi domando se coloro che difendono il giornale e soprattutto il sito si rendano conto di quante tra inesattezze, imprecisioni, errori, se non addirittura notizie vecchie di mesi (la sezione cinema è la fossa delle marianne) vengano pubblicate senza che nessuno dica nulla. Ma i direttori passano il tempo a contemplare il loro estratto conto? Così parrebbe. La questione è nota. O si fanno lavorare raccomandati e vecchi residuati over 70 oppure uno stuolo di minions pagati un cazzo, nel solco del, ehm, moderno giornalismo italiano fatto di precariato e 3000 battute a 5 euro. D’altra parte, come si dice, “pay peanuts, get monkeys”. E infatti…

  44. riccardo r

    “I reali non si possono toccare” è un’affermazione ormai falsa, Silvio ci è riuscito benissimo!
    Maaaa si possono guardare negli occhi? Nell’allontanarsi si indietreggia senza mostrare le terga?
    Mi pare ho è “un modo di stare al mondo” inaccettabile? No perché sennò io decido che sono Reale anch’io e la mia famiglia..

  45. universe

    Io ci tengo molto a dire che il mio pene è molto più lungo del vostro. Di quello dei commentatori e anche di quello di Luca Sofri.

    Il mio pene è molto lungo, mica come il vostro.

    Un altro che ce lo ha lungo come me è Beppe Grillo. E anche lui dice spesso che ce lo ha lungo, non come gli altri che lo hanno piccolino. Però vi assicuro che anche io lo ho lungo.

  46. universe

    Ma l’importante non è vederlo, è dirlo. Se tu lo dici, lo dici a voce alta, allora è vero.

    Io ti creco, propositionjoe. Basta scrivere nei commenti di un blog che lo hai lungo (a voce alta però), e lo hai lungo.

  47. Alessio Breviglieri

    Non esistono solo atti che sono giusti e atti che sono sbagliati (politicamente, moralmente, etc.) esistono anche atti che sono più o meno indifferenti, o anche se pendono piuttosto da una parte, volerceli tirare ad ogni costo non può non risultare ridicolo. Ho avuto la stessa reazion e con un post di questo blog in cui c’erano due foto, di Marina e Piersilvio Berlusconi, che avrebbero dovuto essere indicative del loro cattivo gusto. Anche se quella era una critica comunque più leggera e scanzonata.

  48. Pingback: links for 2011-06-03 | Champ's Version

  49. Pingback: Peccare di “mano destra su braccio sinistro” « Tutte cose

  50. spago

    @Alex Non credo che Pisapia ce l’abbia fatta perchè ha sfondato a sinistra, ma se mai perchè ha avuto il sostegno di gente che normalmente non vota a sinistra. L’elettorato milanese non è certo vicino a Vendola, ma Pisapia è persona capace di avere gli apprezzamenti di Filippo Facci, di scrivere un libro con Carlo Nordio, di catturare l’attenzione dei lavoratori autonomi (leggi cosa dice Anna Soru intervistata su Linkiesta), etc.. insomma di intercettare voti che normalmente non stavano a sinistra. Esattamente quello che Repubblica non fa, perchè Repubblica con il suo atteggiamento accontenta chi la pensa già in un certo modo, ma non fa certo cambiare idea a nessuno.

  51. propositionjoe

    Non mi sembra che la finalità di un giornale debba essere quella di attrarre voti verso una parte politica, quindi è non solo opinabile, molto opinabile, l’accusa che Repubblica faccia perdere voti alla sx ma anche abbastanza insensata. Per il resto ognuno è libero di avere la concezione che meglio crede del proprio candidato ideale, ma se uno di qsti requisiti è ricevere apprezzamenti da Facci annamo bene

  52. spago

    @propositionjoe io rispondevo ad Alex che diceva che non dobbiamo essere moderati ma fare come Repubblica.. per me la linea di Rep non fa guadagnare voti, dopodichè d’accordo con te un giornale non deve porsi il problema di portare o meno voti.. Quanto a ricevere apprezzamenti da Facci: lo dicevo nel senso di riuscire a farsi apprezzare da sensibilità diverse, ad es. da chi è garantista, come lo è Facci, e magari altre volte ha votato centro o centrodestra.

  53. propositionjoe

    Se il problema è il garantismo allora ci sarebbe da chiedersi che ci sta a fare Facci in un centrodx garantista a corrente alternata.
    Per quanto riguarda Milano,cmq, a mio avviso, ha dimostrato che per vincere servono dei candidati presentabili e un programma serio, non ibridi alla ricerca di sti fantomatici moderati e nemmeno un’alleanza modello macerata. Sul modo di concepire, poi, la sx, la qstione italiana, il berlusconismo e l’antiberlusconismo penso stia nella sensibilità individuale. Dopo 17 anni ho rinunciato a convincere chi vota berlusconi a non farlo, figurati se cerco di convrtire chi rappresenta una diversa “anima” della sx :)

  54. johndoe

    Io ho da anni di rep. la peggior opinione possibile e sono spesso poco obiettivo nei suoi confronti. Di default li considero cialtroni.

    In questo caso mi affido al messaggero[1], non sospettabile di vicinanza al cav. Tanto per cambiare non hanno solo corretto la verità, l’hanno capovolta. Un atto di cortesia, pare apprezzato, è stato tradotto in un insulto di lesa maestà. Cialtroni!

    [1] http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=151642&sez=LEALTRE

  55. mico

    Il problema è quello: leggi ancora Repubblica? A me della macchina del fango del rivale del Pdc ha smesso di fregarmene del tutto dal tempo delle dieci domande, prima una volta al mese la guardavo.

  56. willow

    da buon vecchio (e molto critico) lettore di Repubblica sono stupito dalla inconsistenza delle
    critiche che vengono rivolte.
    solita aria fritta e molto superficiale
    solite accuse di saccenteria etc etc
    solite accuse di essere troppo antiB.

    Io condivido in toto la sua battaglia antiB.
    non è quello il punto dolente, secondo me.
    quello che detesto (in modo feroce)è l’assoluto appiattimento ad un modo di fare giornalismo che
    è orbo di analisi critica verso fatti che meriterebbero un impegno ed una onestà intellettuale più marcata.

    è diventato un giornale troppo appiattito sull’ottimismo della Fratellanza, della Solidarietà e dell’Accoglenza, sui pensieri masturbatori della “cricca” Lerner-Serra-Petrini etc etc
    mi sembra diventata una dependance di Emergency
    o di Peacereporter

    il suo peccato capitale è diventato ormai
    quello di nascondere, edulcorare, non analizzare
    fatti (giornalistici) significativi.

    E questo per non dispiacere molti dei suoi sostenitori e per convinta adesione tardo-ideologica (quelli della Statale, quelli del terzomondismo, quelli che hanno sostituito vecchi
    schemi con la parola Pace)

    dico solo una parola per rendere chiaro quello
    che voglio dire, ITAMAR!

    PS
    ridatemi la Mafai, ridatemi Pirani

  57. universe

    Sempre questa ricerca del supereore (che ce lo abbia lunghissimo, mi raccomando).

  58. GiuliaCerino

    Caro Luca, mi stupisco che tu ti stupisca.
    pensavo che l’avessi capito: la linea editoriale di Repubblica.it è fare più clic possibili. E non c’è sinistra riformista, sinistra bigotta o sinistra progressista che tenga. La linea è collezionare clic, tutto il resto non conta.

  59. biagiomazzi

    Luca, secondo me la tua critica e’ giusta solo a meta’. Uno puo’ non essere d’accordo con il principio del non toccare i reali, ma se il protocollo vuole quello, o uno apre un dibattito sul tema o uno si adegua. Se vuoi andare alla prima della Scala ti vesti bene, anche se ti fa girare le palle. Essere presidente del consiglio comporta tante formalita’ alle quali ci si deve adeguare. Ora sono d’accordo con te che a Repubblica non freghi niente di tutto questo e voglia dare solo contro a Berlusconi, ma, come ha detto qualcuno prima, le buone maniere sono le buone maniere.

  60. propositionjoe

    Il cosiddetto antiberlusconismo altro non è che il far notare che c’è un elefante nella stanza. Davvero non capisco una certa sx che, a fasi alternate, mi irrita e mi fa tenerezza, pervicace nel negare l’evidenza, illudendosi che l’Italia sia un paese normale.

  61. Pingback: L'anomalia progressista. - Politica in Rete Forum

  62. Pingback: C’era una volta « Scialocco

Commenti chiusi