E ci vedevo benissimo

Sempre sul tempo che passa, leggo che ha fatto il suo anche Desperate Housewives, di cui non so niente da anni. Però mi ricordo come ci siamo divertiti per un po’, e mi ricordo benissimo del primo giorno che l’ho guardato, sette anni fa, con i piedi sulla scrivania in un’altra casa in cui non sto più e il computer appoggiato sulle ginocchia. Poi per qualche mese non parlavo d’altro.

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2 commenti su “E ci vedevo benissimo

  1. v.s.gaudio

    Io non l’ho mai vista questa serie, però apprendere che Bree sia una Barbie impeccabile mi ha fatto pensare, da un lato, alla scomparsa Farrah Fawcett, che, come sappiamo, quando fu fatto il restyling di Barbie è a lei che la Mattel s’ispirò; e dall’altro a “Sex and the city” che, lo confesso, qualche episodio, non so se fosse all’epoca su “La7”, l’ho guardato, non fosse altro per le gambe, davvero: le gambe, e le scarpe, delle protagoniste: cioè il passo, l’allure per la city, ero un po’ dentro la “Théorie de la démarche”(1833) di Balzac e stavo a contemplarne l’ assolutezza sintagmatica, realizzata dalla Parker e le altre, di alcuni aforismi dell’autore de “La Femme de trente ans”.

  2. Francesco

    Desperate è una serie pazzesca, bellissima, un grande racconto dell’America contemporanea. Spietato, lucido, accurato, perfetto.

    C’è una cosa che mi ha colpito leggendo i vari link: che il produttore e deus ex machina Mark Cherry si dichiari un… repubblicano! Voglio dire: in pratica la serie è un grande, luminoso manifesto liberal!
    Bisognerebbe approfondire la cosa e capire meglio.

    E poi c’è la questione dell’opossum: http://www.daveblog.net/2009/01/02/lopossum.html

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