Poi può darsi che come sostengono alcuni, le conversazioni e le intimità con Luigi Bisignani di molti uomini di potere italiani stessero in una normale consuetudine di relazioni e che tutta la cosa della P4 sia stata sopravvalutata: non se ne sente più parlare, e i rilievi penali delle conversazioni intercettate si sono un po’ persi: Bisignani ha patteggiato ed è tornato libero, peraltro.
Però è interessante che un paese che ha descritto come sintomo e descrizione della depravazione dei suoi intrecci di potere quel sistema di relazioni e le cose che Bisignani e i suoi interlocutori si raccontavano, e che sta oggi prospettando come un nuovo corso di tutt’altro stampo il governo appena insediato, possa assistere alla sostituzione del nuovo ministro Passera alla guida di Intesa San Paolo con un uomo – Tomaso Cucchiani – che risulta agli atti avere intrattenuto intense conversazioni con Bisignani (“congiura”, la chiama Massimo Mucchetti) intorno all’eliminazione di Alessandro Profumo da Unicredit.
Forse è tutto ok.
Beh ma che c’entra? Il problema non era mica Bisignani, che infatti è un galantuomo ed è stato scarcerato. Erano quei maiali schifosi che parlavano con lui. Che ci parlasse un banchiere, che andrà a sostituire il banchiere approdato al governo dei giusti, non si vede dove sia il problema.
E comunque Profumo lo hanno chiamato, anche se per sbaglio :-)
Dai su, le differenze antropologiche (copyright Michele Serra) esistono eccome…
bella domanda. forse la risposta è nel “Nulla potranno invece fare con i documenti custoditi nei computer di Bisignani e da lui acquisiti illegalmente grazie a un sofisticato programma che gli consentiva – semplicemente inviando una email – di copiare l’intera memoria del destinatario.”
Infatti, dopo l’operazione: levati tu che mi metto io portata in porto da “chi” lo sanno tutti, non funziona.
E lo sapevamo tutti che non avrebbe funzionato.
Indipendentemente dallo spread.