Polonia o Spagna, purché se magna

Dalla rubrica delle lettere di Repubblica, qualcuno finalmente discute anche il contenuto, dei libri di Vespa:

“Nel suo ultimo libro Bruno Vespa ha creduto opportuno prendere le mosse dall’antisemitismo fascista per disegnare una storia d’Italia intrisa di odio e contrapposizioni. Naturalmente è libero di dare l’interpretazione che vuole, a patto che sia fondata su una narrazione storica corretta. Le pagine dedicate agli ebrei e all’antisemitismo contengono una quantità notevole di spropositi, di errori, di vere e proprie falsità storiche. Viene da chiedersi a cosa serva organizzare le centinaia di incontri e manifestazioni per la Giornata della Memoria in cui si discute su basi storiche e scientifiche a proposito di razzismo, leggi antisemite, shoà, se poi in un libro si scrivono quanto meno con leggerezza tesi storiche insostenibili e false. Vespa fra tanti altri sembra non rendersi conto della responsabilità che il giornalismo di divulgazione ha nell’educazione della nostra società. E’ sempre sbagliato fare citazioni estrapolandole dal contesto, ma elenco alcune frasi tra le più significative per dare un’idea di quel che il libro contiene:

p.31 “Il solo fascista da sempre risolutamente antisemita fu Giovanni Preziosi”; p.31 “Gli ebrei erano quasi tutti ‘borghesi'”; p.34 “Il mondo economico, sul quale i finanzieri ebrei esercitavano la loro influenza, osteggiò la politica autarchica del regime”; p.56 “il Talmud, oltre a riportare una serie di espressioni ingiuriose verso Cristo (l'”impostore”, il “falso messia”), afferma “la superiorità di Israele su ogni altro popolo annunciando per un futuro indefinito ma certo il trionfo mondiale dei figli circoncisi di Abramo, cui tutti gli altri finiranno per versare tributo e prestare omaggio”. [?] Una parte rilevante degli ebrei preferiva le inquietanti profezie del Talmud alle rassicuranti rivelazioni della Torah”; p.57 “I gesuiti erano allarmatissimi all’idea che, alla fine dell’Ottocento, almeno la metà dei banchieri di Parigi, Londra, Amsterdam e New York fosse ebraica?”; p.58 “Gli ebrei erano inoltre formidabili proprietari immobiliari in tutta Europa: un quarto del territorio ungherese e l’80 per cento della regione spagnola della Galizia [fa confusione con la Galizia, regione della Polonia meridionale, e peraltro è del tutto privo di fondamento] erano sotto il loro controllo.”; p.58 “da quando agli ebrei era stata riconosciuta parità di diritti con gli altri cittadini, essi erano riusciti a stabilire ‘la loro egemonia in molte parti della vita pubblica’”. Un florilegio dei più retrivi e impronunciabili luoghi comuni dell’antisemitismo ottocentesco, riproposti come “fatti storici. Gadi Luzzatto Voghera”

Repubblica

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