Mi scava il tunnel

Ho studiato Nanni Moretti in televisione. Non è che ci vada spesso, quindi mi sono guardato le sue ospitate promozionali da Fabio Fazio e Serena Dandini. Più rigido e svogliato dal primo, più disponibile e spiritoso dalla seconda. Ma anche da Fazio era sempre Nannimoretti, e gli bastava spesso uno sguardo, una sillaba, un sorriso, per gigioneggiare con la sua pretesa timidezza.

E insomma, mi sono chiesto, perché Moretti non fa un suo show in televisione? E certo, lo so, lo so cosa mi rispondete: “Nannimoretti non fa televisione”. E mi rispondete anche: “che scherziamo?”. E anche: “ma per carità”. Moretti sta in un altro campionato, già. Se fa una cosa in tv – pure bravo e spiritoso com’è – finisce che si sputtana. La tv, mica basta essere intelligenti: anzi, a volte è meglio di no.

E però, a “Parla con me”, con Nannimoretti c’era il suo socio Alessandro Gassman a fargli da spalla, e così Nannimoretti si divertiva. Ha scherzato sul suo nuovo ruolo di sex symbol (“Lui e Scamarcio sono nervosissimi. Stanno a pezzi. Accorsi neanche gareggia più”) e sul sacrificio che gli è costata la scena di sesso con Isabella Ferrari (“bisognava farla…”). Ha detto semplicemente che il problema della laicità in Italia non sta nelle chiese: “c’è un’isteria pazzesca dei giornali e una dipendenza dei politici nei confronti dei religiosi”. Ha sbagliato un congiuntivo (“considerando sottinteso che io so benissimo l’inglese”) e ha usato una formula spiazzante per uno che le parole sono importanti: “Alessandro parlerà per lui”. E ha recitato in romanesco facendo il buffone. Dopo di che, ha commentato: “Trent’anni bruciati in trenta secondi”.

Il che, appunto, spiegherebbe perché Moretti non vorrà mai fare un suo show in televisione.

Però ci pensi, mentre aspetta il tram. Magari, con Gassman?

Vanity Fair

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