Notizie che non lo erano

Nelle guerre politiche e polemiche intorno all’inizio e alla fine della vita, da un po’ di tempo ogni storia personale sta diventando un punto da segnare a propio favore. La settimana scorsa un tabloid inglese ha pubblicato un’intervista ai genitori di Ophelia Kirwan, una bambina down di due anni. Secondo quanto riportato nel titolo e nell’intervista e ripreso anche da diversi giornali italiani (il Giornale, il Corriere, Repubblica e il Messaggero tra gli altri), il padre di Ophelia – che fa il chirurgo estetico – e sua moglie starebbero pensando di intervenire chirurgicamente sui tratti di Ophelia per renderli più “accettabili” rispetto alla sua diversità. Le loro parole hanno suscitato discussioni e preoccupazione tra le persone che si occupano della sindrome di down, e allarmi tra gli allarmisti del dove-andremo-a-finire.

Nei giorni successivi, però, i coniugi Kirwan hanno scritto delle articolate e indignate lettere di smentita alle parole che erano state loro attribuite. Hanno spiegato che in un’intervista che loro pensavano dedicata al rapporto dei genitori con l’arrivo di un bambino down, era stato chiesto loro anche se avrebbero pensato – visto il lavoro del dottor Kirwan – a un intervento chirurgico estetico. E che loro avevano risposto che sarebbe stata una scelta che avrebbe eventualmente riguardato Ophelia quando fosse diventata maggiorenne. E hanno sostenuto che il giornale avrebbe strumentalmente equivocato delle frasi riguardanti un intervento previsto per un’altra figlia ventenne del dottor Kirwan, riferendole a Ophelia. Il quotidiano ha risposto prendendo atto delle loro smentite ma difendendo la correttezza e la buona fede del suo comportamento.

I summenzionati quotidiani italiani non hanno ripreso una riga della smentita.

Gazzetta dello Sport

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