Una città per cantare

Per farsi un’estate di concerti ci vuole il fisico dei vent’anni e lo stipendio dei quaranta. Forse la mediazione buona è averne trenta, oppure farsi solo alcuni concerti, e il resto del tempo stare in spiaggia o per musei.

Il 25 giugno c’è Springsteen a San Siro. Ormai passa di qua due volte l’anno, e puoi giurarci che per metà del pubblico non sarà la prima volta. I Radiohead sono a Milano a metà giugno, ma per trovare i biglietti dovrete affannarvi su eBay. I REM fanno cinque concerti alla fine di luglio: l’ultimo disco suggerisce un tour più rock dei precedenti. I Bluvertigo riformati, con Morgan a vita nuova restituito, saranno in tour da fine giugno. I belgi dEUS sono la cosa più simile a un’ottima rockband anglosassone nel resto d’Europa, anche se il loro disco non è bello come i precedenti: sono a Torino, Ferrara e Roma a metà luglio. I tedeschi Notwist – la cosa più simile a un’ottima popband anglosassone nel resto d’Europa – sono anche loro a Torino e Ferrara nella stessa settimana. Ancora a metà luglio – e non fate quella faccia, potrebbe essere divertente – i Duran Duran fanno sette date da Mantova a Reggio Calabria. Leonard Cohen, appena tornato in tour dopo 15 anni, sarà a Lucca e Roma in tutto lo splendore dei suoi 74 anni il 27 e 28 luglio. E per rimanere sui giovanissimi, c’è Neil Young a Firenze e Verona il 22 e 23 giugno. E Paul Simon a Riva del Garda, Udine e Roma il 20, 22 e 29 luglio. Per gli appassionati del “maddai?”, riappaiono Siouxsie e Sinead O’Connor: la prima fa quattro date a luglio, la seconda è a Roma l’8. Anche se prima di loro, io andrei a vedere in che stato sono i Chicago, il 26 luglio a Lucca. E scommetterei sul fatto che il 9 luglio a Venezia con Elton John ci sia da divertirsi, come anche ai concerti di Daniele Silvestri, in giro a luglio ed agosto.

Infine, Tom Waits fa tre date a Milano tra il 17 e il 19 luglio, per far dimenticare le sue canzoni cantate da Scarlett Johansson. Pronti, via.

Vanity Fair

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