Barabba era, secondo tre dei quattro vangeli canonici, un ribelle e/o assassino ebreo, detenuto dai Romani a Gerusalemme, negli stessi giorni della Passione di Gesù.
La figura di Barabba viene presentata in modi leggermente diversi nei quattro vangeli:
Matteo (27,16) lo definisce solamente “un prigioniero famoso”.
Marco (15,7) dice di lui: “Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme ai ribelli (“stasiastôn”) che nel tumulto avevano commesso un omicidio”, sottolineando quindi l’appartenenza a un gruppo insurrezionale, responsabile collettivamente di omicidio.
Luca (23,19) afferma che era stato incarcerato per assassino, oltre che complicità in una sommossa: “Questi [Barabba] era stato messo in carcere per una sommossa scoppiata in città e per omicidio”.
Giovanni (18,40), invece, afferma solo che egli è un “brigante”.
Nei Vangeli Barabba compare nell’ambito del racconto del processo a Gesù davanti a Ponzio Pilato: Il procuratore romano, non trovando giustificazione alcuna alle pretese di crocifissione fatte dagli accusatori, voleva liberarlo. Secondo i Vangeli sinottici era consuetudine del procuratore romano di liberare un carcerato nel giorno di Pasqua. Secondo il Vangelo di Giovanni si trattava di una consuetudine ebraica. Pilato chiese alla folla quale dei due volessero liberare, poiché anche Barabba si chiama Gesù, e quindi voleva prendere in giro il sommo sacerdote Caifa chiedendo: quale dei due Gesù volete che liberi? Gesù detto il Cristo o Gesù Barabba? e si sentì rispondere Barabba.
Leggendo su Repubblica che alle obiezioni sulla bassa qualità dei programmi di informazione televisiva, Enrico Mentana avrebbe risposto che «l’informazione televisiva prodotta risponde sempre a una domanda del pubblico», la prima cosa che mi è venuta in mente è Bill Murray in “Ricomincio da capo” che dice liberatoriamente “la gente è stupida”. Il demagogico luogo comune “il pubblico non è stupido” è stato usato sempre come alibi delle peggiori nefandezze. E la seconda cosa che mi è venuta in mente è il più famoso caso di vile delega al “pubblico” della scelta, da parte di chi dovrebbe essere invece tutore della qualità e della giustezza di quella scelta. Però non mi ricordavo l’espressione esatta usata nei vangeli per raccontare quel dato Auditel di duemila anni fa. Urlarono “Barabba!”, in risposta alla domanda di Pilato? Non esattamente. Solo in Giovanni e Luca la risposta cita direttamente Barabba.
“«Vi è tra voi l’usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?». Allora essi gridarono di nuovo: “Non costui, ma Barabba!”. (Giovanni)
“Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «A morte costui! Dacci libero Barabba!»”.(Luca)