Martedì tutti i quotidiani hanno riferito alcune parole di Mario Monti pronunciate a Seul durante il suo viaggio in Asia, il cui significato era così sintetizzato: il governo si sta impegnando per il bene del paese, ma se il paese non è pronto ad assecondare queste scelte il governo è pronto a lasciar perdere e riconsegnare il mandato. C’erano molti articoli di reazioni del mondo politico, alcuni commenti ed editoriali (anche molto critici nei confronti di questo atteggimaneto supponente di Monti), ipotesi su nuove elezioni e retroscena sul perché di questo intervento.
Ma in realtà, a leggere nella loro compiutezza quelle parole, sembrava che Monti non volesse diffonderle come reale avvertimento, e che le sue diffidenze fossero rivolte più ai partiti e alle parti sociali con cui il governo è in trattative, che ai cittadini.
Giovedì tutti i quotidiani hanno infatti riportato altre parole di Monti, stavolta da Tokyo: questa volta si criticavano i partiti e la loro perdita di consenso, sostenendo che al contrario gli italiani apprezzano il lavoro del governo e lo sanno capire. Altre reazioni, polemiche, proteste dei partiti, retroscena.
Venerdì, infine, Mario Monti stesso ha scritto una lettera al Corriere della Sera, in cui spiegava di tenere in somma stima i partiti, e che le sue parole erano state male interpretate e casomai sono i paesi stranieri a pensare che il buono in Italia sia solo merito del governo e a diffidare dei partiti e del loro ritorno nel 2013: e che quindi bisogna stare attenti a non alimentare questo loro sospetto. Alcuni commenti sul quadro di queste tensioni parlavano quindi di una “frattura ricomposta”.
E così se ne è andata la settimana della politica.
Intanto lunedì alcuni giornali hanno titolato “I leader della Margherita sapevano” gli articoli sulle parole dell’ex tesoriere di quel partito in tribunale: sull’amministrazione di quel partito sotto accusa. Ma nel pomeriggio la procura smentiva che il tesoriere avesse accusato i leader del partito di conoscere le sue manovre. E ci sono state altre querele e minacce di querele.
Domenica scorsa i giornali avevano molto ripreso un auspicio del presidente della Repubblica che il suo successore fosse una donna. Ma l’auspicio, peraltro risalente a gennaio scorso, si riferiva all’eventualità che potesse esserci anche una “candidata” donna, alla Presidenza della repubblica.
Notizie che non lo erano
Abbonati al
Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.
E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.
È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.