Siamo tutti abituati a reagire istintivamente con fastidio o noia, quando delle notizie ci sembrano “vecchie” perché le abbiamo già lette o si riferiscono a cose passate. Ma da una parte le notizie vecchie sono parte dei contenuti dei giornali da sempre (pensate solo agli investimenti sugli anniversari) e dall’altra i social network e Google offrono adesso una nuova vita ricca ed eterna a tantissimi articoli che non diventano datati o volatili. Dobbiamo abituarci a pensare che per ogni cosa che ci suona già letta ci sono mille altri lettori che la scoprono per la prima volta, o l’hanno dimenticata. Quel che conta è la chiarezza con i lettori e il sottrarsi all’enfasi del nuovo, dell’inedito, dell’esclusiva, di cui ai lettori importa poco.