28 novembre, 29 novembre, 30 novembre, 1 dicembre, 2 dicembre, 3 dicembre. Sono sei giorni in cui l’ipotesi che un vaccino antinfluenzale potesse avere ammazzato delle persone, in assenza di qualunque prova in questo senso, è stata avallata in misure diverse sulle prime pagine di molti quotidiani italiani. Per sei giorni, i lettori di tutti i quotidiani che seguono sono stati informati del fatto che a vaccinarsi si muore. “Psicosi”. “Panico”.
Il 3 dicembre, a completare ufficialmente le diffidenze di moltissimi esperti ed enti sull’ipotesi che le morti e i vaccini fossero in relazione, è arrivata questa notizia, pubblicata su alcuni siti.
Su quante prime pagine è stata pubblicata, il 4 dicembre?
Due.
Sugli altri niente. E niente in nessuna pagina del quotidiano Repubblica (che aveva messo la notizia sul sito il giorno prima). Niente in nessuna pagina del quotidiano Corriere della Sera. Un articolo a pagina 20 sulla Stampa.
aggiornamento (da Notizie che non lo erano):
Soltanto una notizia ancora, un colonnino sul «Corriere», il 7 dicembre: «Panico da Fluad: vaccinazioni contro l’influenza calate dell’80%». Il titolo era sbagliato, a sua volta, ennesimo caso di titolismo bugiardo: l’articolo diceva infatti: «Dopo il blocco di due lotti del vaccino Novartis, che poi sono stati dichiarati non tossici, il calo delle vaccinazioni antinfluenzali è netto. E sarebbe stato vicino all’80% se la campagna di vaccinazione fosse stata all’inizio. Invece alla fine si attesterà attorno al 30% rispetto all’anno scorso». Ma il calo del 30% era comunque impressionante, se messo in relazione a una campagna di stampa come quella che abbiamo visto, e considerate le conseguenze per la salute delle persone delle mancate vaccinazioni. Come ha detto lo studioso della trasmissione di false notizie Filippo Menczer, a un convegno organizzato a Torino nel 2015, di false notizie come queste «si muore».
Conferma lo stato dell’informazione di questo Paese ma anche dei suoi lettori: se mille (non dico 100.000…) lettori “arrabbiati” avessero scritto alle redazioni chiedendone conto, magari con un pizzico di imbarazzo ma qualche direttore più serio di altri avrebbe provato a reagire. O forse sono ingenuo..
Comunque grazie per il lavoro del Post in merito.
Sai – sapete – se è stata ricostruita la formazione di questa notizia? Sicuramente anche in anni precedenti alcune persone anziane, con altre patologie o meno, saranno morte dopo aver fatto il vaccino antinfluenzale: e quindi come, quando, quest’anno questa correlazione si è trasformata in causalità? E’ probabile che la sentenza del tribunale di Milano sull’assegno di risarcimento al bambino autistico abbia influito… Eppure, da non addetta ai lavori, non riesco a immaginare uno scenario: muore una persona anziana, qualche giorno dopo aver fatto il vaccino. Poi ne muore una seconda. Poi una terza… Ma quando, e come, questo dato da medico si fa mediatico? Chi lo trasforma in una notizia? Chi somma i casi e decide che sono abbastanza (abbastanza come numero, abbastanza vicini nel tempo o nello spazio?) per dire che è una notizia? Il salto dall’ambito medico a quello mediatico può essere avvenuto in ambito non medico? Possono essere stati i familiari di uno dei deceduti, gli avvocati dei familiari? Possono loro essere venuti a conoscenza dei casi simili?
Non ci tengo particolarmente a difendere i giornalisti: non sono una giornalista, e sparare contro la stampa è facile e dà sempre delle belle soddisfazioni. Ma se i giornalisti pubblicano intercettazioni o indagini ancora in corso, non sarà prima di tutto colpa di chi quelle intercettazioni o indagini doveva proteggerle o tenerle segrete? Se dopo la morte violenta di un bambino, appena esaurita la caccia ai mostri e alle ipotesi più morbose, parte il plotone dei riservisti, quello degli psicologi e altri espertoni che sparano contro i fanti della prima ora che avevano esaurito le cartucce, non sarà pure colpa degli esperti che stanno al gioco?
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In Italia si stimano, ogni anno, 8.500 decessi attribuibili all’influenza stagionale.
Per tanta parte legati alla presenza di malattie croniche concomitanti.
Sarà interessante leggere, i medesimi giornali, titolare, a febbraio/marzo, sugli effetti dell’influenza “Killer”.
Effetti connessi a mancata vaccinazione della popolazione debole, soprattutto anziani.
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