Una cosa breve che merita di essere approfondita, la metto qui per chi voglia. La strategia retorica di creazione del consenso da parte della Lega, di Matteo Salvini e del sistema che li sostiene in questo momento – ed è una strategia vincente, dicono i fatti – non ha più come elemento principale la reazione aggressiva contro consolidati poteri malvagi e l’indicazione di capri espiatori: quello è un taglio che in questo momento è interpretato più fedelmente e vivacemente da Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni. La Lega e il leghismo invece hanno spostato il loro lavoro di propaganda sul vittimismo: essendo oggi potere, maggioranza, pensiero diffuso, non possono più spacciarsi per Davide all’attacco contro i Golia del potere cattivo, e allora si disegnano Golia buono e sostenuto dal “popolo” che è attaccato da subdole minoranze elitarie e potenti proprio perché elitarie.
Fateci caso, da domani, da subito: dalle prime pagine di Libero e della Verità ai tweet di Salvini alle comunicazioni della Lega, il messaggio continuo è “vogliono fermarci/guardate come sono cattivi”, e le sue armi sono ogni possibile critica o contestazione nei loro confronti tradotte in vittimismo (persino quando un’insegnante sindaca di un comune di 10mila abitanti se la prende col politico più potente del paese). In questo è impressionante come ogni opposizione venga tradotta immediatamente in un messaggio di compattamento dei simpatizzanti e acquisizione di consensi nuovi.
Il sindaco Pd di San Mauro Pascoli in Romagna mi definisce “ladro razzista”. Complimenti alla signora, che fa anche l’insegnante… pic.twitter.com/wB3LVxcAX9
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 11, 2019
“Salvini, ministro dell’inferno, è un pluriassassino”….. “Salvini è come Hitler, solo che i disgraziati li butta a mare”.
Che messaggio di amore e speranza può portare una persona del genere?
Se questo è un prete… Amen😇 pic.twitter.com/LK5FnjuuZa— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 5, 2019
Se Renzi mi dà del “cialtrone incapace” vuol dire che sto lavorando bene per gli Italiani!!! 😊 pic.twitter.com/fFQ8qnaaEu
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 10, 2019
E dedicato a chi viene su questa Pagina solo per insultare, offendere o minacciare.
La mia risposta?
Sorrisi, fiori e bacioni😘— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 6, 2019
“Chi vota Lega è ignorante” dice il simpatico professorone. E poi si lamentano che la sinistra perde tutte le elezioni 😊 pic.twitter.com/a5KvmfdPxo
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 9, 2019
Fermi tutti! Adesso sarei STALIN. A questi giornalisti radical-chic proprio la vittoria della Lega non va giù 😄 pic.twitter.com/HgXaoxnu7a
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 8, 2019
Il commissario Ue alla salute mi critica perché parlo delle schifezze che arrivano in Italia? pic.twitter.com/AKZNqSQFvH
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 7, 2019
Non mi dilungo, gli esempi sono appunto continui: il carburante di questa macchina da vittimismo sono ogni minuscola contestazione scovata sui social network, in ospitate tv della mattina, in angoli di quotidiani compiacenti. Ma le benintenzionate opposizioni a Salvini dovranno prendere nota del fatto che qualunque critica o banale urletto da strada (persino un silenzio, abbiamo visto) oggi viene convertita in “simulazione di fallo” e tuffi in area di rigore con urla infantili e posticce di dolore, come da istruzioni dell’allenatore (“appena sei in area, buttati”), e che l’arbitro spesso ci casca: in questo caso elettori e consenso guadagnati ogni giorno da un anno e passa, quando questo messaggio da assediati ha cominciato a prevalere (pensate alle critiche alla Giornata della Famiglia, o all’editore fascista al Salone del Libro, eccetera). Assediati da insegnanti di scuola, da contestatori silenziosi, da lenzuola su terrazzi, assediati al Ministero dell’Interno con la polizia, il governo, la Rai e parecchi media ai propri ordini, ma – anche grazie a questo – capaci ancora di lagnarsi e raccontarsi vittime. Che funziona sempre.
(per alleggerire, un vecchio e imbattibile modello reale)
Aggiornamento: qualche mese dopo, persino il New York Times definisce Salvini “an expert in political victimization”.