Cerco di obbedire alla cautela che chiedo sempre agli altri quando discutono con me: se una cosa mi sembra palesemente assurda o scema, e l’obiezione mi scatta libera e selvaggia, mi chiedo se mi sfugga qualcosa. Però non riesco a capire cosa, stavolta.
Antonio Polito oggi difende dai lettori del Riformista la violenza del suo articolo di ieri contro l’iniziativa del governo su Sky. E dice, a sostegno della gravità di quell’iniziativa:
Se quell’aumento dell’IVA spingerà anche un solo consumatore italiano a non regalare a un amico a Natale l’abbonamento a Sky, sarà stato un pelo di Pil in meno che si accumulerà alla recessione in arrivo.
Ora, l’espressione “un pelo di Pil” tende a distrarre, ma a me viene da chiedere: stai dicendo sul serio? Cioè, stai sostenendo che l’IVA di Sky va ridotta perché se Sky vende più abbonamenti l’economia cresce e siamo tutti più felici? E allora, chiedo, perché non toglierla anche su qualunque altro prodotto? Perché non incentivare l’acquisto di Buondì Motta attraverso sgravi fiscali? Stiamo dicendo che qualsiasi incentivo statale al consumo e alla spesa da parte dei cittadini è benvenuto? O solo quelli per Sky, bene di sostegno primario per le famiglie in difficoltà?
Mi sfugge qualcosa.
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