L’alternativa a Berlusconi

Le centinaia che stanno impegnandosi nella produzione di insulti e volgarità su una pagina di Facebook dedicata all’uopo a Catia Polidori devono essere i famosi cittadini col diritto di esprimere le proprie opinioni.

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11 commenti su “L’alternativa a Berlusconi

  1. markovic

    la Polidori è stata minacciata (roba finissima..), lo sanno anche gli uscieri di montecitorio

  2. Urlo

    I quali cittadini quindi, secondo Sofri, tale diritto non dovrebbero avere.

    Aldilà della parlamentare in questione, certi comportamenti in parlamento sono degli insulti fatti ai cittadini molto più gravi di quelli fatti su Facebook da qualche rancoroso. Se non ci fossero i primi probabilmente non ci sarebbero neanche i secondi. Ma non era Sofri quello che parlava di elitismo e di esempio?

    E’ questo il moralismo che non piace: non quello di cui gli immorali accusano i morali, ma quello finto e fazioso di chi lo usa a corrente alternata.

  3. carlo

    si, luca, vabbe’, pero’ le palle girano.
    non si puo’ neppure fare finta che certi comportamenti rientrino nelle normali dinamiche democratiche…

  4. minimAL

    Eddài, non puoi buttarla così in caciara solo per questo motivo.
    Allora se vieni qui a Roma durante le ore di punta, cosa scriveresti?
    Ci sono cose più interessanti da scrivere, no?
    Ciao,
    Alessandro

  5. albertc

    No, sono i cittadini ai quali era rimasto solo l’appiglio di sfogarsi per un paio d’ore su Facebook prima di essere zittiti anche lì. Senza neanche il bisogno dei finanziamenti statali.

  6. Pingback: links for 2010-12-14 « Champ's Version

  7. Denis Brandolini

    E’ possibile che la onorevole abbia barattato il voto per interessi personali (il suo conflitto è di non poco conto), ma di questo ne risponderà con i suoi elettori.

    Resta che con l’attuale compagine di governo era stata eletta, e con una legge elettorale bislacca che assegnava posti d’ufficio, da cui dipingere come alto tradimento il suo finale schierarsi come in origine suona alquanto buffo.

    Per inciso, essendo noi ancora una democrazia *parlamentare*, risulta diritto – e, aggiungerei, dovere – di ogni onorevole cambiare schieramento qualora la sua coscienza glielo comandasse, salvo poi risponderne come detto agli elettori. Non credo però che alcuno degli imbufaliti fosse tra questi…

    Che poi la signora sia risultata una patetica banderuola al vento è altro discorso, ma minacce e insulti risultano completamente fuori luogo.

    Infine… le parole del nostro le leggo nuovamente sulla condivisibile scia elitista, ovvero: la tanto declamata importanza di dare megafono al cittadino qualunque era e resta populismo, che anche questa volta lo spazio è stato usato per minacciare e insultare – salvo poi gridare alla scandalosa censura.

Commenti chiusi