Le centinaia che stanno impegnandosi nella produzione di insulti e volgarità su una pagina di Facebook dedicata all’uopo a Catia Polidori devono essere i famosi cittadini col diritto di esprimere le proprie opinioni.
L’alternativa a Berlusconi
Abbonati al
Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.
E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.
È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.
la Polidori è stata minacciata (roba finissima..), lo sanno anche gli uscieri di montecitorio
Ma non era la società civile?
la cosa grave che il 4 dicembre scorso molti fra quelli che ora la attaccano, si erano scandalizzati per la prima pagina di Libero
http://ww2.virtualnewspaper.it/vnlibero/books/101204milano/#/1/
fra i 15 “traditori” in prima pagina c’era anche lei, l’on. Polidori. Ma il 4 dicembre non aveva vincolo di mandato, oggi è una venduta.
Questo sì che è l’atteggiamento giusto per andare a caccia del voto dei moderati e vincere le elezioni.
se questa è la strada siamo messi bene
I quali cittadini quindi, secondo Sofri, tale diritto non dovrebbero avere.
Aldilà della parlamentare in questione, certi comportamenti in parlamento sono degli insulti fatti ai cittadini molto più gravi di quelli fatti su Facebook da qualche rancoroso. Se non ci fossero i primi probabilmente non ci sarebbero neanche i secondi. Ma non era Sofri quello che parlava di elitismo e di esempio?
E’ questo il moralismo che non piace: non quello di cui gli immorali accusano i morali, ma quello finto e fazioso di chi lo usa a corrente alternata.
si, luca, vabbe’, pero’ le palle girano.
non si puo’ neppure fare finta che certi comportamenti rientrino nelle normali dinamiche democratiche…
Eddài, non puoi buttarla così in caciara solo per questo motivo.
Allora se vieni qui a Roma durante le ore di punta, cosa scriveresti?
Ci sono cose più interessanti da scrivere, no?
Ciao,
Alessandro
No, sono i cittadini ai quali era rimasto solo l’appiglio di sfogarsi per un paio d’ore su Facebook prima di essere zittiti anche lì. Senza neanche il bisogno dei finanziamenti statali.
Pingback: links for 2010-12-14 « Champ's Version
E’ possibile che la onorevole abbia barattato il voto per interessi personali (il suo conflitto è di non poco conto), ma di questo ne risponderà con i suoi elettori.
Resta che con l’attuale compagine di governo era stata eletta, e con una legge elettorale bislacca che assegnava posti d’ufficio, da cui dipingere come alto tradimento il suo finale schierarsi come in origine suona alquanto buffo.
Per inciso, essendo noi ancora una democrazia *parlamentare*, risulta diritto – e, aggiungerei, dovere – di ogni onorevole cambiare schieramento qualora la sua coscienza glielo comandasse, salvo poi risponderne come detto agli elettori. Non credo però che alcuno degli imbufaliti fosse tra questi…
Che poi la signora sia risultata una patetica banderuola al vento è altro discorso, ma minacce e insulti risultano completamente fuori luogo.
Infine… le parole del nostro le leggo nuovamente sulla condivisibile scia elitista, ovvero: la tanto declamata importanza di dare megafono al cittadino qualunque era e resta populismo, che anche questa volta lo spazio è stato usato per minacciare e insultare – salvo poi gridare alla scandalosa censura.