Valutazioni a caldo

Come dicono quelli, bisogna-aspettare-i-dati-definitivi. Ma intanto, per passare il tempo:

– i vincitori nell’opposizione sono tre. Uno ha sconfitto il PD nelle primarie, un altro è un nemico del PD, il terzo è un bravo sindaco del PD in frequente rotta col PD. Sono Pisapia, De Magistris e Chiamparino. Al PD possono essere contenti di Milano e Torino e fieri del loro apporto a queste vittorie, ma non le spaccino per vittorie dell’attuale leadership del partito, che ha perso in due casi dei tre e vinto nel terzo grazie al buon lavoro di un frondista.

– la vittoria di Pisapia, storica (Milano non ha mai avuto un sindaco di sinistra – al massimo PSI – fino a oggi) è un’ulteriore sanzione del fallimento del PD e dei suoi predecessori negli ultimi vent’anni: scelte sciocche, “centriste” e pavide hanno accumulato insoddisfazione e risentimento tra gli elettori di sinistra. Bastava invece trovare un uomo di sinistra e in gamba.

– a Napoli invece hanno ripetuto il peggior modello milanese: il loro Ferrante si chiama Morcone. Sarà un’onestissima persona ma ha incassato una sonora sconfitta. Speriamo che tra cinque anni arrivi il loro Pisapia.

– il Terzo Polo, un disastro. Altro che fine del bipolarismo. A Bologna – città di due dei suoi tre leader – sono stati schiacciati anche dai grillini.

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35 commenti su “Valutazioni a caldo

  1. maxvader

    A Bologna il terzo polo, di fatto, non esiste e praticamente non è mai esistito.
    Tolti gli ambienti spiccatamente cattolici in orbita CL non ho sinceramente idea di chi può essere l’elettore del terzo polo felsineo.
    C’era forse un elettorato più numeroso di destra che può essere rimasto orfano di AN e non si riconosce nel PDL. Ma questi non hanno nulla a che vedere con Aldrovandi.
    Il terzo polo stesso (mistica creatura una e trina) non ha spinto particolarmente per Aldrovandi (tolta una comparsata di Casini se non vado errato), il quale addirittura si è presentato in realtà come civico.
    Forse sono altre le situazioni in cui questa creatura può raccogliere voti, ma di certo con tre teste di cui una per ruolo elettoralmente muta, due corpi di cui uno solo vero, non si va da nessuna parte…

  2. piti

    “(…) scelte sciocche, “centriste” e pavide hanno accumulato insoddisfazione e risentimento tra gli elettori di sinistra.”

    Era dalla tua nostalgia per i Mondiali del’74 che non concordavo così tanto.

  3. Carlo M

    trovo di uno squallore infinito che invece di esprimere soddisfazione per i risultati di oggi si sprechi un lungo post per attaccare il pd. evidentemente c’è chi non smette mai di rodersi dentro.

  4. Luca

    Io sono molto soddisfatto del risultato di oggi (avendovi concorso per quanto potevo, poi): tendo a essere contento dei successi dei candidati che voto.

  5. uqbal

    E invece temo che abbia ragione Luca S. la dirigenza del PD ha vissuto le primarie vinte da Pisapia come un dramma e si prevedevano sfracelli.

    Per Napoli, credo che NON votare il PD fosse quasi un dovere civico, per una qualsiasi persona onesta.

    Morcone può essere la migliore persona del mondo, ma sostenere quel PD, no grazie. Non mi dispiace che un partito del genere (il PD di Napoli, dico) abbia perso clamorosamente.

  6. uqbal

    Ah, cmq aggiungo una cosa importante:

    Pisapia sarà pure Vendoliano, ma senza il PD non è nulla.

    Quel che Bersani & Co. non vogliono capire è che le primarie, anche e soprattutto di coalizione, piddizzano tutti i candidati e tutti i partiti satellite. Senza il PD non si fa niente, e tutto è gestito in seno al PD.

    E invece la dirigenza PD ha paura che SeL scarnifichi il partito. Non hanno coscienza loro stessi della forza del loro partito.

  7. Svalbard

    Al di là delle personali motivazioni di Luca, delle quali nulla so e nulla voglio sapere, non è che il PD sia così esente di ottime motivazioni per essere attaccato, anzi. Trovo anzi questo commento molto lucido e apprezzabile per il fatto di stigmatizzare quegli assalti alla conquista del centro che sono stati sicuramente uno dei maggiori motivi della rovina del PD.

  8. leorotundo

    Queste elezioni vogliono dire due cose:
    1)è stata sconfitta l’idea che riteneva la maggioranza degli italiani insensibile ai valori etici e disposta a votare Berlusconi perché si rispecchiava in lui e nella sua disinvoltura; a nulla è servita la sua spregiudicata partecipazione alle elezioni milanesi. Per lo stesso motivo è stata punita la scorrettezza della Moratti verso Pisapia, la maggioranza degli elettori non ha accettato la sua perfidia. Così alla fine la Moratti e Berlusconi sono stati giudicati per quello che sono e per quello che hanno fatto.
    2)Il gruppo dirigente del PD dovrebbe fare una severissima autocritica: il successo di Pisapia e di De Magistris sono un chiarissimo segno dell’incapacità da parte del gruppo dirigente di interpretare gli umori e le volontà dell’elettorato di centro-sinistra.

  9. Carlo M

    vorrei far notare a chi commenta a caldo in modo disattento che l’ulivo a milano nel 2006 si era fermato al 22%, mentre oggi il pd è quasi al 29%, e in città contende al pdl il ruolo di primo partito.

    grande, grandissima insoddisfazione e risentimento tra gli elettori di sinistra. veramente enorme.

  10. voldenuit

    Non c’è alcunché di squallido nelle considerazioni di Luca, che personalmente trovo lucide e ben motivate. Rallegrarsi ciecamente, senza considerare il percorso che ci ha portato fin qui, sarebbe un po’ puerile e controproducente per il futuro. Io sono felicissimo, per carità, ma non dimentichiamoci delle dissennate scelte strategiche della dirigenza del PD; fosse stato per loro, dubito che saremmo qui a festeggiare.

  11. Luca

    Comunque se qualcuno vuole obiettare alle cose che ho scritto, io lo leggo volentieri e correggo eventuali errori.

  12. sinigagl

    Non condivido niente. Ma proprio niente. Il PD non è mica il PDL, si può permettere anche qualcuno che non la pensa proprio in linea con la dirigenza. E poi, l’avrò scritto centomila volte contro i grillini e quelli di SEL in questa campagna elettorale, il giorno che si capirà che il csx si presenta in coalizione sarà sempre troppo tardi. Perchè i nemici sono gli altri, mica quelli della nostra coalizione.

  13. rafeli

    Rendiamoci conto che si parla di maggioranze relative – e per De Magistris neppure di questo.

    Alla fine conta vincere. Se vincono De Mag e Pisapia, è sconfitta del PD. Ma se poi non vincono? Diranno che è sconfitta del PD pure quella.

  14. paolo d

    E’ vero, a Torino la differenza l’ha fatta Chiamparino.
    senza dubbio anche Chiamparino non è distante dai poteri economici forti (industriali, finanziari, edili) della Città ma riesce ad apparire anche come un candidato di sinistra, in grado di ascoltare e dialogare.
    non fosse stato per lui a Torino il risultato sarebbe stato come quello di Bologna: ballottaggio e 5Stelle al 7-8%. ricordiamo cosa è successo alla Bresso, che si presentava come la candidata degli affaristi, presuntuosa e distante dagli elettori di sinistra

  15. leorotundo

    @Carlo M: Se un personaggio inguardabile come Berlusconi governa l’Italia da quasi 20 anni una qualche responsabilità l’avrà anche il principale partito d’opposizione immagino! La cosa importante sarà non ripetere gli errori ed i cedimenti del passato. Basti ricordare le concessioni a Berlusconi (ammesse dallo stesso Violante) dopo le elezioni vinte nel 1996, la bicamerale di D’Alema ed il “patto della crostata” ancora di D’Alema. Stendiamo un velo pietoso, pensiamo al futuro e chiediamoci perché personaggi come Vendola, Pisapia, De Magistris che mietono consensi non nascono e non possono stare nel PD come in un qualunque partito socialista o laburista europeo.

  16. Luca

    A me sembra interessante che gli uomini promossi dal PD perdano, e che il Pd non promuova quelli che vincano. Tutto qui.

  17. paolo d

    Luca,
    ma allora è giusto domandarsi “il PD che promuove o non promuove chi è?”
    da decenni non esistono più partiti fatti da circoli, ma partiti fatti da oligarchi.

  18. Zen

    Anch’io penso che se il Pd ha avuto un buon risultato (almeno con riferimento a milano, non so altrove) le ragioni siano due:

    1- gli italiani (i milanesi) hanno un’etica e tengono al rispetto di certe regole del convivere civile. Abbiamo avuto assessori che dividono i milanesi in “popolo” e “vip” (Finnazer), alle ultime regionali hanno nominato persone inutili e non meritevoli…In fondo le persone normali hanno buon senso, lavorano e pagano le tasse, e vorrebbero vedere i propri soldi ben utilizzati.

    2- l’elettorato cattolico, non esiste. i milanesi votano persone che sembrano competenti e affidabili, con un po’ di buon senso e i piedi per terra. Pisapia non ha urlato, non si è scomposto, ha detto cose ragionevoli (vabbe, con i limiti della campagna elettorale) e si è presentato come uno di quei milanesi vecchio stampo: educati, low profile, etc.

    Ultima cosa: i milanesi amano la propria città. Io ci sono solo da tre anni, ma mi sono già affezionata. E vederla così maltrattata e lasciata andare mi fa venire così rabbia alle volte…e le brutture non sono solo architettoniche, ma anche della gente, del clima che si respira da qualche tempo: arroganza, superficialità, ostentazione, aggressività…il contrario dei “milanesi”, che ho sempre trovato
    cortesi, disponibili ed eleganti (e anche low profile).
    Forse si vuole recuperare, con questo sindaco, anche un po’ di quel che eravamo…

  19. sinigagl

    Luca, ma è così uno scandalo che ci siano Vendola in Puglia e De Magistris a Napoli? Alla fine il PD da solo non vince, quindi serve una coalizione: se ci sono altri partiti forti è solamente un vantaggio.
    Anche il cdx ha Cota e Zaia, ma non la fa così lunga. E poi vorrei sottolineare il risultato di Fassino a TO e di Boeri a MI che ha preso una vagonata di preferenze.

  20. Pingback: Luca Sofri e le categorie da ricatalogare ( elezioni pd politica ) - Il blog di Marcello Saponaro

  21. vity

    Caro Luca,
    nel merito del tuo post.

    I vincitori dell’opposizione sono più di 3 e sono almeno:
    Pisapia non del pd ma molto appoggiato dal pd, De Magistris semplicemente uno scandalo per fortuna non del pd, Fassino dirigente del pd, Merola del pd.

    La vittoria di Pisapia è la vittoria anche del PD che, seppure con tanti errori e magari non velocemente come vorrebbero tanti, cambia.
    Il PD voleva Boeri ma dopo le primarie ha ampiamente appoggiato Pisapia, almeno per quello che so io.

    Il Pd ha fatto benissimo a non appoggiare De Magistris, non so giudicare la bontà di Morcone, sicuramente non andava e non va appoggiato l’inquisitore De Magistris.

    La strategia del terzo polo al contrario di quello che si crede è vincente nel lungo periodo. Casini e Fini non vogliono vincere le elezioni vogliono, tra qualche anno essere
    il vaso dove andranno a confluire i voti del pdl quando non ci sarà più B. Per raggiungere questa strategia, essendo semplicemente di destra, al terzo polo basta stare in una soglia di sopravvivenza, diciamo il 5%, risultato ampiamente raggiunto.

  22. sinigagl

    Stefano Boeri ha preso più di 9.000 preferenze, contro le 550 di Lassini. Il PD è al 29% a Milano, allo stesso livello del pdl. Vedete di capire un po’ bene le cose per piacere.

  23. sentiunpo

    Grazie Luca per le riflessioni, sono totalmente d’accordo.
    Bersani continua ad insistere su un ridicolo accordo col centro, come ricorda spesso Civati.
    Peccato che Casini abbia detto di no troppe volte
    e che gli elettori del Pd siano molto meno moderati di quanto Bersani pensi.
    Senza problemi hanno votato l’estremista vendoliano a Milano e persino il giustizialista a Napoli contro il pd stesso.
    Inoltre Pisapia e De Magistris hanno trascinato al voto elettori che probabilmente non avrebbero votato
    Senza contare il voto disgiunto dai grillini e altri sul quale si capirà meglio nei prossimi giorni.

    Oggi è anche la vittoria dei tifosi delle primarie
    Quelle ben fatte, come a Torino e a Milano

    Casini, infine, per onestà dovrebbe cambiare nome, loro oggi sono il quarto polo.

  24. baku

    il tuo è un post rancoroso. Di uno che ce l’ha col PD perché non gli fanno tenere in mano la plancia di comando.
    A prescindere da qualunque analisi tu possa fare, questo è il tono che emerge.
    E poi “io lo leggo volentieri e correggo eventuali errori”..c’hai un ego fa provincia

  25. Pingback: Il modello pugliese « a mezzogiorno

  26. nicolacolella

    Mi sembra un giudizio poco oggettivo, sinceramente: le uniche vittorie al primo turno nelle città che contano (Bologna e Torino), hanno ben impresso il marchio del PD, e con uomini di apparato, come si sarebbe detto una volta. E non era assolutamente scontato, come vicende vicine nel tempo e nello spazio ci hanno insegnato (da Guazzaloca a Milano, a parti invertite). A Milano il PD raggiunge un risultato inaspettato, che lo premia – indipendentemente dall’esito dei ballottaggi – e premia massimamente proprio il suo candidato alle primarie, Boeri (11.000 preferenze). A Napoli il Pd perde, senza dubbi, ma non so quanto si possa parlare di Pd in quella città, vista l’esplosione del partito, nota a tutti. Peraltro, c’è la possibilità concreta che Lettieri non vinca al ballottaggio. Insomma, se volessimo fare l’avvocato del diavolo (D’Alema, per esempio) potremmo dire esattamente il contrario di quanto Luca sostiene: il PD vince soprattutto laddove il partito fa sentire la sua presenza, con uomini d’apparato (Fassino, Merola) o con uomini-bandiera (Boeri). Perde dove si apre alla cosiddetta società civile (Morcone, a Napoli). Vuoi vedere che bisogna assomigliare un po’ di più al PCI e un po’ meno a Forza Italia?

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  29. Sauron

    La battuta del secolo! “Milano non ha mai avuto un sindaco di sinistra – al massimo PSI – fino a oggi”.
    Dal 1945 al 1993, da Greppi a Borghini, Milano ha avuto solo sindaci PSI o PSDI, da soli o più spesso in compagnia del PC. E quella non era sinistra?

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