Il rigore di Milano e quello di Londra

È una pratica politica consueta per il centrodestra italiano – di quelle che tornano buone quando si vogliono spiegare le differenze tra destra e sinistra – l’indulgenza demagogica per i comportamenti illegittimi, deprecabili, pericolosi, illegali più diffusi: si tratti di condoni fiscali o altro, questa pratica raggiunge i suoi livelli massimi nelle campagne elettorali. Silvio Berlusconi è andato a Napoli e ha annunciato che le case costruite abusivamente non sarebbero state abbattute, come si sa. Oggi Letizia Moratti ha invece comunicato che intende esimere dal pagamento dell’Ecopass – una debole ma benemerita misura per ridurre traffico e inquinamento nel centro di Milano – i residenti del centro.

A parte la scelleratezza del limitare il progetto anziché ampliarlo – idea che viene dagli stessi che poi dicono di voler sconfiggere il cancro, e favoriscono l’inquinamento – segnalo che stamattina, a Londra, il sindaco Boris Johnson ha invece annunciato che intende chiedere il conto direttamente a Barack Obama per gli ecopass non pagati dall’ambasciata americana.

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5 commenti su “Il rigore di Milano e quello di Londra

  1. Valeria

    E’ la logica del piccolo vantaggio apparente per il singolo vs salto di qualità in avanti per la comunità. Chissà che si smantelli in questa occasione.

  2. Valeria

    Tipo le offerte dei gestori telefonici: i primi sei mesi un idillio, poi il baratro. [scusate il commento a singhiozzo]

  3. bstucc

    Indipendentemente dalla campagna elettorale… L’ecopass non ha ridotto l’inquinamento di una virgola. Non funziona. Per ora gli unici che ci hanno guadagnato sono i fornitori del ridicolo ambaradan del sistema di controllo e pagamento. Usare qualcosa tipo Telepass era troppo semplice e a buon mercato, vero?

  4. Pingback: "Kapitalism | StirileMedia.ro

  5. Sauron

    Tranquilli. A Milano (e non solamente qui) parcheggiano sul marciapiede il ricco e il poverello, il berluscone e il sinistrorso, l’impiegato e il radical-chic. Inutile cercare di tracciare perimetri ideologici.

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