Contro il proprio interesse

Un’altra proficua integrazione al repertorio delle riflessioni post-Brexit, sul New York Times.

Brexit is not just a blow to the British economy, but also strikes at a core assumption behind the modern liberal order: that voters will act in their self-interest.

The progress of the last 50 years, particularly in Europe, has made it easy to buy into the idea that the forces of nationalism, xenophobia and prejudice are mere irrationalities, market distortions that will naturally fade away in the long arc of history.
Last week’s vote highlighted — not for the first time, but with unusual clarity — the hole in that theory. For many people, identity trumps economics. They will pay a high price (literally, in this case) to preserve a social order that makes them feel safe and powerful.
That dynamic is not limited to Britain, or to this referendum. It is playing out in democracies around the world, and immigration has become its focal point.

Many citizens, particularly those who have suffered under the economic pressures of globalization, express their anxiety over these changes by focusing on another form of change: foreigners in their midst. Halting immigration, even if the actual effect is to worsen their own economic situation, seems like a way of staving off those larger changes.
Democratic governments have shown over and over that they have no answer for this anxiety, even as the stakes, in Europe and globally, continue mounting.

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4 commenti su “Contro il proprio interesse

  1. Julian B. Nortier

    Si continua a basare il discorso sullo stesso tasto dolente e pretestuoso partendo dal presupposto che la Brexit è sbagliata,e praticamrente chi ha scelto in tal modo ha compiuto un errore,per una varia serie di motivi.Si crede che sventolando il N.Y Times tutto ciò abbia una maggiore valenza,quando anche i gonzi capiscono che gli States hanno tutto da guadagnare dalla Brexit,ossia da un’Europa(ovviamente secondo il putno di vista di teorie econmiche keynesiane,che io non condivido) indebolita.
    La Brexit è stata un’ottima scelta,ma si sa è dura andare contro l’intellettuale di sinistra “puzzaalnaso”,quello alla Cohn Bedit(post ’68,it’s clear) o,nella sua versione gattopardesca e burokratizzata nostrana,quello piddino.
    Ehi,io ora sto vedendo Sciarada con la divina Audrey ma,in generale,è bene sapere che l’italiano medio pensa ai soldi che gli entrano in tasca e alla partità di sabato sera con i teutonici.La Brexit? Un’incidente di percosrso.Ma,nella sua inconscienza,e pur senza capirne i motivi,questo piccolo borghese ha fatto ciò che era meglio,ora in Gran Bretagna,presto(speriamo) in Italia(un’anticipazione c’è stata con la vittoria a 5 stelle).Se non si ragionasse per partito preso si dovrebbe capire che i giovani-anche in Italia-sono contro uscita dalla Ue per (a causa) di anni di violento dressaggio piddino; perchè,almeno,l’epopea berlusconiana la panzana dell’Europa salvifica ce la risparmiò.Che l’Italia piddina cattocomunista sia ancora forte lo si venice però-pur nel suo momento viscontiano da “caduta degli dei”-dal continuo interpellare,ancora,il Prodi,invece di prenderlo-marottianamente-a sapide pernacchie.
    L’economia populista,che non sa guardare dentro i discorsi di comodo dei salotti buoni ha fatto the right thing,ed è una cosa così giusta che è quasi superfluo celiare sul perchè(ignoranza,rabbia etc) l’abbia fatto in modo puro ossia,come capita spesso ai piccli borghesi italiani,senza analizzarne le cause.
    Compito dell’intellettuale non piddino(al quale ormai si può riservare solo una rendita di posizione,ma inutile ai fini di una fattiva analisi della società,e da lustri,dai tempi dell’ultimo pci..)è quello di dare il suo umile contributo al rinascimento grillino,senza cadere però nell’errore più grande che gli intellettuali comunisti(e post comunisti e piddini poi) hanno sempre fatto a sinistra;ossia l’asservimento.
    Sono queste le sciarade da amare,quelle che nascondono il gioco dietro il sogno,oltre i brulli paesaggi del potere.
    Ok,Audrey,ora sono tutto per te.Si,arronzare il bieco potere fa sempre bene agli occhi (allo sguardo),del sognatore quanto del sognato.

  2. Steve Romano

    «Nortier», sul serio: dopo la virgola, spazio. Dopo il punto, spazio. Chiusa una parentesi, spazio, e anche prima di aprirla. Non è “netiquette”, è civiltà minima verso chi ti legge.

    Io non capisco proprio, in fondo non sembri uno che non abbia mai visto un libro stampato in vita sua.

  3. Julian B. Nortier

    @SteveRomano
    Se permetti(e anche se non permetti) i commenti li scrivo come mi pare.Ma,non temere,la tua osservazione è preziosamente conservata nella lista delle cose che per me non contano un cavolo amaro.
    Quando,ca va sans dire,riuscirai a comprendere ciò che scrivo-e commenterai sul contenuto,se proprio vuoi-allora potramo riparlarne.
    Serenamente,Cordialmente,Antipiddinamente
    JBN

  4. Steve Romano

    Mah.Sono l’unico che ti dà retta,mi pare.Be grateful for little mercies.Ciao

Commenti chiusi