Quelli meno giovani se ne ricorderanno: la musica “progressive” (o “progressive rock”, o “prog rock”, o “art-rock”, eccetera). Quel rock carico ma capace di straordinarie melensità che circolava negli anni Settanta, improvvise aperture bucoliche e sognanti e poi ritmi aggressivi e inquietanti, complessità sinfoniche, versi gridati e poi coretti, dissonanze e sonnolenze. Capolavori memorabili messi all’indice dai rocker più rudi e ruspanti: i Genesis, i King Crimson, i Pavlov’s Dog. Si può fare un bel disco con questi stessi andamenti, oggi, rendendoli un po’ più up-to-date e sanguigni? Si può, si può.
p.s. per gli scafati: due terzi dei Loose Fur sono Jeff Tweedy degli Yankee Hotel Foxtrot e Jim O’Rourke. Ci siamo capiti. Ci scusino gli altri.