Things happen

La considerazione speculare a quella per cui le cose hanno un senso proprio che prescinde dalle intenzioni – l’obiezione più ovvia alla stupidaggine de “lo fanno per il petrolio”: embè? Il problema è cosa fanno, non perché – e che le cose sono vere o false indipendentemente da chi le dice – predicare bene è buona cosa comunque si razzoli -, la considerazione speculare, dicevo, è che le intenzioni non possono essere un’aggravante, ma nemmeno un’attenuante. Se il tuo esercito compie dei misfatti, per quanto tu ne sia scandalizzato e dispiaciuto, paghi: è il tuo esercito. Se le armi di distruzione di massa non le hai trovate – e avevi detto che c’erano – sarai stato in buona fede quanto vuoi, e capire come stavano le cose sarà stato difficilissimo: ma è successo, paghi. L’assenza di dolo non può essere salvifica. A testimoniare delle capacità sono i risultati, non la buona volontà. A testimoniare dei fallimenti, idem. Senza rancore, senza gogna, senza caccia all’uomo: se ne vada Rumsfeld, se ne vada Blair, se ne vadano sempre quelli sotto la cui responsabilità è avvenuto il fallimento. Dignitosamente, prendendo atto di come sono andate le cose. Things happen, e ci si comporta di conseguenza

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro