Cose buone dal mondo

La domenica di Repubblica continua a essere molto bello da vedere, con una cura grafica e delle immagini finora inedita su quello e sugli altri quotidiani italiani. I contenuti sono a volte interessanti, altre no, ma non sono altrettanto pensati. Oggi c’è un pezzo sugli Inuit destinati a scomparire con il luogo che li ospita, che era uscito sul New York Times venti giorni fa. Ma almeno ci hanno mandato Emanuela Audisio: e anche il povero Enrico Franceschini costretto di norma a passare le sue giornate a Londra con il solo mandato di leggere i giornali inglesi e riscrivere gli articoli qualche giorno dopo, è stato sospinto fino a Dublino dopo che l’Economist aveva scritto che l’Irlanda è il posto dove si sta meglio al mondo. Le pagine sulla censura mussoliniana traggono spunto da un libro sul tema, Assante sulla nostalgia fa le stesse considerazioni uscite in gran parte della stampa occidentale, soprattutto in Francia su Le Monde e Libération.

Qui si sostiene sempre la bontà del riciclo dei contenuti per nuovi lettori, e che sia meglio riutilizzare cose buone edite piuttosto che produrne di nuove e probabilmente mediocri, quindi per carità. Magari un rapporto di cinque idee riciclate (magari da fonti un po’ più esotiche) e una nuova, sarebbe perfetto

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