Ma libera veramente

Devo confessare che è piuttosto emozionante. Uno capisce come si sentì Cristoforo Colombo quando mise il piede eccetera. Nel suo piccolo. Durante il primo programma di Radio Wittgenstein, poco fa, si è toccata la ragguardevole cifra di 36 ascoltatori contemporanei. A pensarci, è un po’ lo stesso rapporto che c’è tra scrivere su un grande settimanale e scrivere sul blog. Sul settimanale ti leggono molte più persone, è un’opportunità fantastica: ma sul blog quelli che ti leggono li vedi, li conosci, sono venuti lì per leggere te. E quindi prima di arrivare al mezzo milione di ascoltatori di Condor, ce ne vuole: lo stesso, 36 che si fanno i fatti loro ascoltando la tua musica deliberatamente, e poi ti scrivono e ti chiamano, beh è piuttosto bello.

Anche perché per certi di noi, appassionati e trenta-quarantenni, è quasi meglio far sentire della musica che dire delle cose (e allora perché non hai fatto il deejay? Ci ho provato, fratello, ci ho provato). Forse perché – Woody Allen insegna – non avrai mai una grande stima di chi ti sta ascoltare; mentre la musica è di qualcun altro. Tu la scegli, e basta: e qui c’è un discorso a cui penso da molto, sul fatto che sempre di più la mancanza di talento venga rimpiazzata dalla capacità di riconoscere il talento altrui. Fino a inversioni per cui si può preferire la seconda al primo (i critici sono davvero scrittori mancati, o viceversa?): D’Orrico vorrebbe essere un grande romanziere? Non credo. Credo che gli piaccia essere quello che ha “scoperto” il grande romanziere. E cosa fanno continuamente i blog, se non questo? Scoprire cose e rallegrarsene (alcuni, come io in questo momento, producono anche: ma con risultati assai peggiori, in media).

Poi cominci a intripparti – come ai primi tempi col blog – e vai a vedere quanti ascoltatori ci sono, e da quanto (uno da sei ore e 46), e poi ti chiedi se è meglio mandare musica bella e familiare o musica bella e meno nota. E insomma. Voi direte: datti una calmata, hai solo messo della musica e ti hanno sentito 36 persone nei momenti migliori. Che è vero, ma non bisogna risparmiarsi lo stupore per le cose che solo pochi anni fa ci sarebbero sembrate stupefacenti.

Comunque, divagavo, volevo dire che grazie al cielo qualcuno mi paga anche per fare delle cose, quindi da domani sono via per una settimanella. Potrei lasciare iTunes accesso in modalità random, ma credo che sia un rimasuglio di consapevolezza del senso della misura a suggerirmi di lasciar perdere. Radio Wittgenstein va avanti fino a stasera, e poi se ne riparla la settimana prossima

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