Ricevo questa mail, in cui l’autrice mi racconta dei suoi pensieri di fronte a un banchetto di propaganda per l’astensionismo, con sua figlia per mano:
“Ma mi sarebbe piaciuto tanto dirgli che non ho fatto l’eterologa, ma che per averla dopo solo un tentativo nel mio caso hanno dovuto fecondare 16 ovuli tutti insieme (la legge attuale pone il limite di tre!!!); che da 16 ovuli fecondati si sono creati solo tre embrioni e la dottoressa mi disse che eravamo stati fortunati perchè succede spesso che di embrione non ne venga nemmeno uno; che dei tre embrioni uno era già morto in vitro dopo poche ore, che due sono arrivati vivi all’impianto nell’utero e uno solo ha vinto la sua battaglia per la vita.
Ho chiesto per curiosità ad un mio amico laureato in statistica quanti cicli di fecondazione avrei dovuto fare fecondando tre ovuli per volta per avere la stessa probabilità di avere un figlio.
Almeno 3 cicli per avere un embrione vivo moltiplicato per 2 perchè su due embrioni impiantati uno solo è nato=6. Questo ammettendo che impiantando un’embrione alla volta si sarebbe mantenuta la stessa percentuale di successo del 50%, cosa che gli esperti dicono non essere vera. Pertanto il dato di 6 cicli andrebbe forse portato a 9 o 10 circa. Ma io dopo pochi tentativi sicuramente mi sarei scoraggiata e al mondo oggi ci sarebbe una vita umana in meno, per il cui diritto inalienabile all’esistenza io andro certamente a votare”