È più cristiano un musulmano di un terrorista

La polemica sulla definizione di “anticristiani” usata – dal Papa, forse sì, o forse no – per gli attentati londinesi si basa strumentalmente su un equivoco linguistico, come molte delle polemiche che circolano: quella sulla “guerra”, quella sulla “censura”, eccetera. Il significato attribuito al termine “cristiano” è diverso per ognuno degli intervenuti nella polemica, e nessuna traccia di queste sfumature si nota nella perentorietà degli interventi. Così, è facile avere ragione. Tautologico, direi.

Mi pare si possano notare un paio di cose, senza cadere nello stesso errore. Che molti sbrigativamente assimilano il termine “cristiano” al termine “cattolico”, o di “fedele della Chiesa cattolica”. Cosa che non ha senso, ma che se si prendesse alla lettera renderebbe assurda la famosa espressione “anticristiano” usata in questo caso. Ciò che il terrorismo islamista combatte e vuole colpire è ovviamente l’aspetto più laico, illuminista e progressista delle nostre società. Se fossimo una civiltà più strettamente fedele alla tradizione e alla lettera cattolica, probabilmente i fanatici islamisti ci tollerebbero di più. Un fanatico islamista si trova meno a disagio in Vaticano che nel centro di Parigi, o di Manhattan.

Viceversa, esiste un senso più generale del termine cristiano, che il papa è legittimato eccome a usare, sempre che non pretenda di rappresentarlo privilegiatamente: i cristiani sono non solo una cosa altra dalla chiesa cattolica, ma in questa accezione anche una cosa altra dalle chiese in generale. E lo stesso vale per una matrice tollerante, altruista, rivoluzionaria del cristianesimo. Siamo tutti cristiani – anche per modo di dire – , alcuni atei lo sono più di alcuni credenti, e in questo senso lo sono anche i musulmani e tutte le persone perbene morte a Londra, e forse anche quelle permale. Gli attentati di Londra sono anticristiani, come sono antiliberali, antidemocratici e antilluministi. Eccetera. Inutile dire però che gli stessi attributi – compreso quello di anticristiano – corrispondono a certi comportamenti della Chiesa cattolica, nonché di alcuni di noi, per esempio.

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