14 luglio 2005. Siamo un gruppo di genitori ed alcune insegnanti elementari. Ci riuniamo per costituire un comitato, perchè davvero non ne possiamo più. Il nostro Comitato si chiama Meno stress ai bambini. Vogliamo che i nostri bambini frequentino una scuola fatta per loro, nel loro interesse, per il loro bene. Vogliamo che vi trovino amore per la conoscenza, rispetto, buoni esempi. Vogliamo che imparino la grammatica italiana e la matematica, che la loro sete di conoscenza venga nutrita con generosità e senza ideologie. Vogliamo che non perdano tempo prezioso in inutili progetti ad unico vantaggio di chi li confeziona e ne riceve finanziamenti. Vogliamo che non siano più strumento di pusillanimi lotte di potere nel complicatissimo universo scolastico, ma le loro persone vengano aiutate a crescere gradualmente e con attenzione. Vogliamo che le loro schiene non si pieghino più sotto zaini pesantissimi e pieni di quadernoni tappezzati di fotocopie. Vogliamo, insomma, che possano essere bambini, bambini desiderosi di conoscere ed aiutati a scoprire i tesori della conoscenza.
Nella nostra zona, lestrema provincia di Genova, tentare di dialogare con le realtà scolastiche è diventato impossibile, impegnate come sono a difendere la bandiera antigovernativa. Chi di noi è dentro la scuola, perchè insegnante, è sconcertato ed indignato: in ogni decisione scolastica lelemento che conta meno sono i bambini. Limportante è contrastare lodiato tiranno, il governo e le sue riforme. Tutti i mezzi sono leciti. Primo mezzo ampiamente utilizzato è la disinformazione. La maggior parte dei genitori ha accettato lo scorso anno le 30 ore scolastiche settimanali perchè gli è stato fatto credere dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti che fosse lorario minimo di legge. Lorario minimo di legge è, invece, 27 ore e tutte le ore eccedenti sono a tutti gli effetti ore opzionali, che la famiglia ha diritto, e non dovere, di scegliere. Per rendere praticamente impossibile ai pochi genitori informati godere del tempo scolastico minimo di 27 ore, le ore opzionali sono state spesso collocate nelle ore antimeridiane, col risultato che bambini di 6 anni si beccavano le lezioni di italiano subito dopo pranzo. Chi ha richiesto le 27 ore è stato fatto oggetto di pressioni da parte del personale scolastico, perchè rinunciasse a far valere il proprio diritto. Risultato: la maggior parte delle famiglie, per non entrare troppo in urto con la scuola, ha chinato il capo ed accettato le 30 ore, di fatto obbligatorie.
Noi non desideriamo chinare il capo e vogliamo farci promotori del benessere dei nostri bambini, benessere che parte dallapplicazione di quelle norme legislative che consentono alla famiglia di esercitare più liberamente che in passato il diritto allo studio dei propri figli. La legge consente alle famiglie di scegliere letà dingresso dei bambini alla scuola primaria, ingresso che può essere anticipato per i nati nei primi mesi dellanno, ed il tempo scolastico confacente al modello educativo più consono alla famiglia. Vogliamo che tutti i genitori siano innanzitutto informati di queste possibilità e, se credono, ne usufruiscano liberamente, senza timore o pressioni negative. Vogliamo creare un movimento di opinione e, quando è il caso, di denuncia perchè cessino nel mondo della scuola i piccoli e grandi soprusi e strumentalizzazioni di cui i bambini fanno irrimediabilmente le spese.
Per questo abbiamo costituito il comitato Meno stress ai bambini, perchè i bambini non meritano di trovarsi ogni giorno su un fronte di battaglia che non è il loro, ma di adulti politicizzati, esageratamente sindacalizzati o, semplicemente (ma la cosa non è meno grave), ignoranti o indifferenti rispetto al grave compito educativo che hanno assunto.
Per maggiori informazioni o segnalazioni scrivere a menostressaibambini@hotmail.it
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