Il primo scalfarqualcosa nella storia italiana con meno di centonovanta anni

Oggi è il compleanno di Ivan Scalfarotto, e auguri. Ieri ci siamo visti col suo gruppo di spericolati. Forse ne scriverò qualcosa di più articolato, ma al momento la considerazione centrale sulla sua candidatura alle primarie per me è questa: che l’Italia è spacciata e che col tempo la china del deterioramento delle sue abitudini culturali e sociali diverrà solo più ripida e più imparagonabile con quella delle nazioni civili a cui un tempo si avvicinava. Che questo processo è di certo inarrestabile da qualsiasi cambiamento soft, men che mai da una povera vittoria del centrosinistra alle elezioni con Prodi leader e col centrosinistra fossile come è fatto ora (al massimo, forse Veltroni potrebbe provvedere a una riduzione del danno). Che solo qualcosa di rivoluzionario potrebbe cambiare le cose, e che in quanto rivoluzionario non avverrà. E che quel qualcosa di rivoluzionario oggi si concretizzi solo nell’idea di Ivan Scalfarotto Presidente del Consiglio. Lo so che è un’idea assurda e impraticabile, ci mancherebbe: ma è vera.

A questo punto uno può fare come Michele Serra e turarsi il naso tutta la vita, o quel che ne rimane, oppure segnalare almeno il proprio desiderio di avere un paese laico, moderno, aperto, ringiovanito nelle sue drigenze e nelle sue abitudini mentali, e con qualche orgoglio di sé.

Per ora Scalfarotto ha bisogno di aiuto con le firme. Vedete un po’

Ivanscalfarotto

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