WittPolitik

Ivan Scalfarotto ha condotto una due giorni televisiva impeccabile: sensato e freddo in mezzo alla gazzarra di Alice, giovedì, spiritoso ed efficace alle InvasionI barbariche, ieri sera. Vedo che sta riscuotendo dichiarazioni di sostegno da molti bloggers, anche tra i solitamente diffidenti:

Sergio Maistrello

Massimo Mantellini

Webgol

Sestaluna

Massimo Colella

Network Games

Mi pare quindi che arrivi alle primarie in una rinnovata fase di crescente popolarità, per così dire (per il cui raggiungimento ha colpevolmente e rischiosamente sacrificato il suo blog, negli ultimi giorni).

Anch’io voterò Scalfarotto, domenica. Ci sono molti argomenti per spiegarlo: alcuni hanno a che fare con lui, la sua bravura e le cose che pensa (ci sono cose che pensa su cui non sono d’accordo, ma molte meno di quelle degli altri candidati), altri con quello che significa la candidatura di uno di quarant’anni, intelligente, capace e di visioni moderne e libertarie per il centrosinistra italiano, che sia Scalfarotto o un altro.

Tra questi secondi argomenti, ne cito uno solo: tra quindici anni mia figlia voterà, e io non voglio che il candidato del centrosinistra che si troverà davanti allora sia Romano Prodi, ma neanche che sia Bertinotti, o Rutelli, o Fassino. Non ridete: ne riparliamo nel 2020. Da qualche parte si dovrà pur cominciare, per evitarlo.

Aggiungo un’altra cosa. Ho sperato fino a oggi che il candidato alle prossime elezioni fosse un uomo di sinistra e in gamba, cosa che non sarà. Ma la prospettiva che ancora circola (oggi sul Riformista), che dopo le primarie succeda un casino tale da mandare poi alle elezioni uno che non ha vinto le primarie – fosse anche di sinistra e in gamba – è una roba che non posso nemmeno pensare: cialtroni e casinari sì, ma ci sarà un limite, no?

Ci sentiamo domenica notte (il responsabile del comitato che segue le primarie, Maurizio Chiocchetti, ha detto l’altra sera nel talk show di Nessuno TV che conta di avere dei risultati parziali ma indicativi prima che i giornali vadano in stampa domenica notte; ci siamo accordati anche con gli altri ospiti che si possa considerare un successo il milione di partecipanti e un fallimento un numero sotto i seicentomila)

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro