Tutto quello che c’è da dire

Siccome mi pare che la visione di quelli che intervengono copra angoli intorno ai 12-15 gradi massimo, vorrei schematizzare la linea Wittgenstein su Bengasi:

– Calderolli è un imbecille. Non lo è da ieri, non lo è dalla settimana scorsa, non smetterà di esserlo domani. Fare dichiarazioni di apprezzamento per la “responsabilità” delle sue dimissioni è come esprimere stima per la correttezza dimostrata da Hitler nel suicidarsi, fatte le dovute proporzioni (Calderoli non è Hitler, e Hitler non era Calderoli). La cosa della maglietta non è “un lampo di imbecillità”, come scrive stamattina il Foglio, ma l’enensimo lampo in una luminosa carriera, quello che ha scatenato chi a Bengasi voleva incendiare il consolato e procurato undici morti.

– Ma attenzione: questo non sia un alibi per i fanatici teppisti che sono andati a incendiare un consolato italiano, e che – non ci fosse stato l’imbecille magno – sarebbero andati probabilmente a incendiare un consolato danese dopodomani.

– Ma attenzione: questo non sia un alibi per la polizia libica che ha sparato loro addosso ammazzando undici persone.

– Ma attenzione: questo non sia un alibi per un governo che continua a chiamarsi così e ha dato un ministero a Calderoli (avendo costretto alle dimissioni l’unico ministro che avesse già posto la questione della Lega nel governo).

C’è una tendenza a concedersi delle attenuanti, in giro, a “contestualizzare”. A pensare che l’individuazione di un colpevole, libera tutti gli altri. Ma ognuno è responsabile delle scelte che fa e delle conseguenze prevedibili che provoca. Se si usasse l’espressione meravigliosa “ai lavori forzati in Cirenaica” – adottata per Calderoli dal cardinal Bertone – per tutti quelli che la meritano, la Cirenaica sarebbe assai affollata

Abbonati al

Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.

E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.

È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.

Abbonamento mensile
8 euro
Abbonamento annuale
80 euro