Sentirsi giovani dentro

La radio online piano piano – le cose annunciate come rivoluzionarie vanno sempre piano piano – si va facendo spazio. Nuclei di ascoltatori sempre piccoli ma in crescita trovano maggiori scelte di contenuti audio su internet, di quanto non ci sia nell’omogenea e noiosa offerta delle radio tradizionali in modulazione di frequenza. In più, la radio online sta alla radio tradizionale come i blog stanno ai giornali: meno mezzi, meno pubblico, ma più libertà e maggiore facilità di comunicare. Basta pochissimo a metter su una radio online, e a trasmettere musica o chiacchiere a piacimento. Ed è una novità assai più nuova di quella cosa che chiamano “podcast” e che una volta si chiamava “registrazione”.

Adesso ha aperto una radio online Roberto Formigoni, governatore della Lombardia e candidato di Forza Italia al Senato. L’aveva già fatto Walter Veltroni con un servizio di informazioni del Comune di Roma, ma l’idea di Formigoni è molto più efficace: il palinsesto di Radio Formigoni prevede una programmazione di classici mainstream – genere Isoradio, buona per i coetanei di Formigoni – che va da Cocciante ai Police agli Stones, con il curioso criterio di usare solo dischi dal vivo. E ogni tre canzoni passa o un surreale e anacronistico “jingle” in cui Formigoni stesso declama “Radio Formigoni: la mia radio, la tua radio”, o una microintervista in cui un impiegato fa delle domande al Governatore e lui disquisisce di questo e quello. Il mix, detto laicamente, è gradevole, se si prescinde dai gusti politici. Con pazienza, quando le radio online supereranno i cento ascoltatori giornalieri, diventeranno un mezzo politico interessante.

Vanity Fair

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