Ivan Scalfarotto intanto continua la sua inesorabile avanzata verso il potere: oggi alle 18 e 30 presenta il suo libro “Contro i perpetui” alla libreria Archivi del ‘900 di Milano
Da Time di oggi:
“A scuola, i ragazzi italiani imparano la storia di Giotto e della mosca. Quando era un giovane apprendista nella Firenze del Tredicesimo secolo, il futuro pittore disegnò una mosca sul naso di un ritratto che il suo maestro Cimabue stava dipingendo. L’insetto era così realistico che quando tornò allo studio, Cimabue cercò di scacciarlo dalla tela. E una volta che ebbe realizzato che era stato ingannato dalla bravura del suo allievo, Cimabue gli disse:
Hai superato il tuo maestro.
Incoraggiato dal suo mentore, Giotto divenne poi il rivoluzionatore della pittura europea, e i posteri lo considerano l’iniziatore del Rinascimento.
Ok. Avanti veloce fino all’Italia del 2006, e l’immagine del precoce allievo è rimpiazzata da una figura assai più modesta: il trentenne precario, insicuro del presente, figuriamoci del futuro.
(…)
L’Italia sta diventando letteralmente la nazione più vecchia del mondo. Colpita dalla stagnazione economica e sociale che la rende una delle più pigre parti dell’Europa, è bloccata da un tasso di natalità bassissimo.
E, cosa ancora più grave, il paese non sa costruire un modo per sfruttare le energie e l’intraprendenza dei suoi giovani.
(…)
Significa che, chiunque vinca, i giovani italiani resteranno esclusi dall’amministrazione del potere: non solo del governo ma dalla gran parte delle istituzioni che formano il funzionamento e l’immagine di una nazione. Anche se trascurata dagli slogan dei candidati, la priorità italiana numero uno dovrebbe essere il bisogno di ringiovanire se stessa”
Il Saggiatore, Time