Ieri Repubblica ha pubblicato in Cultura un bel pezzo di Alessandra Peretti che raccontava con efficace associazione due casi paralleli in cui due studi filologici sono stati traditi da un pregiudizio personale del filologo. Uno di questi casi, e l’origine personale dell’articolo, è quello in cui lo storico Luciano Canfora – per ragionare di tutt’altro – aveva citato in un suo libro il padre di Alessandra Peretti, Aurelio, che fu un importante e apprezzato grecista, sbagliando un riferimento e permettendosi una malignità fuori luogo. Aveva scritto Canfora, a proposito dei risultati di un concorso accademico di cinquant’anni fa:
“è sorprendente l’esasperato elogio riservato dai commissari alla mastodontica costruzione di Peretti sulla silloge teognidea”
Risponde Alessandra Peretti, spiegando che Canfora ha confuso due lavori diversi:
“Ma soprattutto gli Studi teognidei di cui si parla sono tutt’altra cosa dal Teognide pubblicato qualche anno dopo: si tratta di un dattiloscritto di poco più di un centinaio di pagine, presentato tra i titoli come primo capitolo di una ricerca in fieri.
Spero mi si scuserà se confesso che la mia devozione filiale avverte una gratuita ed inesplicabile malevolenza in quel giudizio affrettato e pur perentorio di Canfora: ma del resto gli stessi verbali di quel concorso dimostrano ad abundantiam che la malevolenza è sentimento troppo naturale nel mondo accademico perché ne resti scandalizzato chi non sia una figlia affezionata”
Oggi Canfora scrive una cosa al Corriere in cui si mescolano un capriccioso risentimento per essere stato messo in discussione e uno spregevole paternalismo nei confronti dell’autrice dell’obiezione, che si concretizza nella polemica con quelli che ritiene suoi pari, i giornalisti di Repubblica. E pretende di smentire l’obiezione così:
E invece Aurelio Peretti aveva presentato, tra i titoli concorsuali, il dattiloscritto del nascituro libro. Ecco come ne parla la relazione finale pubblicata nel Bollettino Ufficiale: «Il dattiloscritto Studi Teognidei mostra nel Peretti interessi nuovi, sorretti da ottima conoscenza dell’argomento e ingegno critico notevole»”
Come si vede, è esattamente la correzione dell’errore precedente. è esattamente quello che gli era stato contestato. Quindi oggi, mercoledì 10 maggio, grazie alla “pietà filiale” che lui irride, Canfora ha riconvertito una “mastodontica costruzione” nel “dattiloscritto (di cento pagine) del nascituro libro”, e “l’esasperato elogio” in una riga di apprezzamento. Un po’ alla volta, ci arriva anche lui.
(già, Aurelio Peretti era il nonno del titolare, qui)
Repubblica, Corriere della Sera
Cànfora
Abbonati al
Dal 2010 gli articoli del Post sono sempre stati gratuiti e accessibili a tutti, e lo resteranno: perché ogni lettore in più è una persona che sa delle cose in più, e migliora il mondo.
E dal 2010 il Post ha fatto molte cose ma vuole farne ancora, e di nuove.
Puoi darci una mano abbonandoti ai servizi tutti per te del Post. Per cominciare: la famosa newsletter quotidiana, il sito senza banner pubblicitari, la libertà di commentare gli articoli.
È un modo per aiutare, è un modo per avere ancora di più dal Post. È un modo per esserci, quando ci si conta.